L’EPOPEA CIRCOLARE DI ASIMOV
La sconfinata opera di Isaac Asimov ha una chiave di lettura complessiva? In questo articolo proviamo a dare delle risposte a questo interrogativo. Sconsigliato a chi non ha ancora letto il romanzo Fondazione e Terra.
Franco Porchetti 29 ottobre 2016
L’opera complessiva di Isaac Asimov mostra l’esistenza di una sorta di progetto globale quasi inconscio che ha guidato l’autore verso una conclusione comune e una continuità cronologica dei suoi due più importanti cicli di racconti:
Le Fondazioni e i Robot spaziali.
Il primo prende le mosse dall’Impero Galattico che dopo oltre 10.000 anni di espansione conosce una crisi tumultuosa che sta lasciando inevitabilmente spazio alla barbarie. Per evitare migliaia di anni di oscurità e regressione lo psicostorico* Hari Seldon crea un vero e proprio piano di salvataggio della civiltà.
La Prima Fondazione dovrà gettare le basi e guidare la transizione e la Seconda Fondazione costruire il futuro.
La Prima è camuffata da Fondazione Enciclopedica ed è composta da storici e sociologi, la seconda è ben nascosta e composta da un nugolo di psicostorici e mentalisti**. Ma il piano sta per fallire quando irrompe sulla scena galattica un mutante dai poteri mentali immensi che prende il potere politico e rischia di sconvolgere i piani di Seldon e della Seconda Fondazione. Il Piano traballa, ma regge.
A contrapporsi al progetto delle Fondazioni fa la sua comparsa Gaia, un pianeta che si comporta come un unico grande organismo. È un modello affascinante e il dubbio tra le due opzioni concentra l’attenzione su un uomo che viene individuato come colui che dovrà scegliere per l’intera umanità il modello migliore. Si chiama Goran Trevize ed è un giovane bello e coraggioso, ma prima di prendere una decisione vuole sciogliere alcuni dubbi che gli ronzano per la testa: perché il pianeta natale dell’umanità, la Terra, non si sa più dove sia e se esiste ancora? Le leggende (sono passati quasi 30 mila anni dalle prime colonizzazioni spaziali da parte dell’uomo aiutato dai robot) raccontano di una Terra ormai completamente radioattiva e quindi inabitabile. Ma l’istinto di Goran, che è la dote per cui è stato scelto, gli dice che in questo mistero che avvolge la Terra sta la chiave di tutto. E ha ragione, perché è vero che la Terra è radioattiva, ma il suo mitico satellite, la Luna, no. Al suo interno si cela un’entità che ha tirato le fila della storia per farsi trovare dal Prescelto. È un robot plurimillenario che ha assistito l’umanità negli ultimi 10 mila anni. È lui che ha ispirato il Piano Seldon e che ha favorito e voluto la nascita di Gaia. Il suo nome è Daneel. Sì, è lo stesso robot che, insieme a Eliah Baley, è protagonista del ciclo di Asimov sui robot e i mondi spaziali.
La storia dei robot comincia con il viaggio iperspaziale che porterà gli uomini a conquistare altri mondi dove trasferirsi e per renderli abitabili hanno bisogno del fondamentale aiuto dei robot. I cosiddetti Spaziali attuano diversi progetti di società e di progresso a seconda delle caratteristiche del pianeta abitato. Tuttavia al centro di ognuno di essi c’è sempre l’elemento robotico anche se con diverse sfumature. La vita degli Spaziali si allunga grazie agli straordinari progressi scientifici e in loro si instaura una convinzione di superiorità razziale rispetto ai terrestri che li spingerà ad accelerare la radioattività del pianeta di origine.
Ma anche i mondi degli Spaziali sono destinati alla rovina: gli scienziati, avendo 300 anni di vita attiva a disposizione, non cercano collaboratori perché possono portare a termine le loro ricerche da soli; questo blocca il progresso scientifico, in più, la loro superbia e il loro egoismo li portano verso una società asettica e statica.
Con il passare del tempo gli uomini si liberano della dipendenza dai robot e danno vita ad una nuova era di colonizzazione dei mondi della galassia che sfocerà poi nella nascita dell’Impero Galattico. Qui il cerchio di Asimov si chiude.
Dietro a queste scelte evolutive c’è sempre lo zampino di Daneel, che prima ha indirizzato l’umanità verso la creazione dell’Impero, poi verso il salvataggio della civiltà da parte di una élite e infine verso la democrazia planetaria di Gaia.
* Psicostoria è la scienza che consente di prevedere il comportamento delle grandi masse ed è alla base del Piano Seldon
**Mentalica è la disciplina che consente di comunicare telepaticamente e di influenzare le menti. Il Mulo (il mutante) ha una forza mentalica smisurata, capace di influenzare miliardi di esseri umani.
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Content Editor e SEO Webmaster dal 2001. Negli anni '80 e '90 è stato direttore artistico e produttore discografico di artisti come Chet Baker, Avion Travel, Mario Venuti, Ladri di Biciclette, Paolo Belli. E' stato tra gli ideatori di Umbria jazz nel 1973 e il primo a organizzare Clinics per i musicisti locali con i grandi nomi del jazz ingaggiati per il festival.