martedì 27 luglio 2010

Le Allegre Comari di Windsor al Teatro Romano

Debutto di mercoledì 21 alle 21.15. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Eliseo di Roma in collaborazione con l’Estate Teatrale Veronese, sta suscitando tantissima attesa per la presenza di Leo Gullotta che vi interpreterà Falstaff. Le allegre comari di Windsor sono state rappresentate solamente tre volte al Teatro Romano. Nel 1968 con, tra gli altri, Renzo Palmer, Aroldo Tieri, Giuliana Lojodice e Ave Ninchi. Nel 1976 con protagonista (ribattezzato per l’occasione Falsastaffa) il grande Tino Buazzelli. Infine, nel 2001, con Giorgio Albertazzi e con la regia di Gigi Proietti. «Il mio punto di riferimento – spiega il regista Fabio Grossi – è proprio lo spettacolo con Buazzelli, protagonista dotato, tra l’altro, di una fisicità perfetta per il personaggio».
La regia di Grossi è stata particolarmente influenzata dal fatto che quest’opera fu espressamente commissionata a Shakespeare dalla regina Elisabetta. Lo sottolineerà un elemento scenografico finora tenuto segreto perché dovrà essere una sorpresa per il pubblico. Innamorata del personaggio di Falstaff, la regina costrinse Shakespeare a farlo resuscitare. «Con un moderno espediente da soap-opera, rinacque così – spiega Grossi – quel Sir John Falstaff che Shakespeare aveva fatto morire, piuttosto ignominiosamente per un raffreddore, nell’Enrico V dopo averne fatto il compagno di giovanili intemperanze del principe Hal nell’Enrico IV. La commedia, scritta dal Bardo in soli diciassette giorni, ripropone altri personaggi dell’Enrico IV e dell’Enrico V tra cui Mistress Quickly».
È la seconda volta che Leo Gullotta sale sul palcoscenico del Teatro Romano: la prima fu nel 1971 quando interpretò Caithness nel Macbeth per la regia di Franco Enriquez. “Gullotta – sottolinea il regista – è un Falstaff fisicamente anomalo non avendo la stazza fisica di questo personaggio shakespeariano definito “una balena con la pancia piena di barili d’olio”. Siamo così ricorsi a uno speciale trucco per ingrassarlo. Come attore è invece perfetto per questo ruolo data la sua straordinaria poliedricità, la sua capacità di interpretare con la stessa abilità ogni tipo di ruolo, dal comico al drammatico, dal grottesco al…varietà».
Nel corso della sua prestigiosa carriera Gullotta ha riscosso grandissimi successi: nel cinema vincendo due Nastri d’argento (1984 e 2002) e un Davide di Donatello (1987), in televisione con Il bagaglino e in teatro dove si è cimentato, negli ultimi anni, in particolare con Schisgall, Lehàr e Pirandello. Proprio quest’anno gli sono stati assegnati il Premio Flaiano e il Premio Govi, entrambi premi alla carriera.
Dopo averlo recentemente diretto nell’Uomo, la bestia e la virtù e nel Piacere dell'onestà di Luigi Pirandello, Fabio Grossi dirige ora Gullotta in questo capolavoro shakespeariano.
«Mi sono molto divertito – spiega il regista – a creare un personaggio buffo. Certo, di fondo c’è una chiave piuttosto amara ed è il disagio della società borghese di allora (come, purtroppo, quella di oggi) nei confronti del diverso: qui è proprio tutta una comunità che si mette contro una sola persona. Questa è, infatti, una commedia corale dove tutti i personaggi hanno un peso specifico importante. Alla fine c’è molta tenerezza per questo Falstaff, spaccone, beone, gradasso, una sorta di Capitan Fracassa molto colorato e simpatico, che Leo ed io ci siamo divertiti a costruire, partecipando anche noi al gioco, che è l’anima di tutto lo spettacolo. Con Leo ho lavorato parecchio e gli altri attori (tengo a sottolinearlo con forza in quest’epoca in cui troppo spesso il teatro va a rimorchio del velinismo televisivo) sono tutti molto bravi.
Li sento un po’ tutti miei nipoti. Si è lavorato e si lavora in un clima di dolcezza, di simpatia, di affettuosa e rigorosa collaborazione. Da sempre mi è stato inculcato profondamente il senso della disciplina e del rigore. Non è possibile fare del buon teatro senza queste solide basi. In questo spettacolo – conclude Grossi – ho lavorato molto sul ritmo che deve essere incalzante: gli spettatori devono essere invogliati a non pensare a cosa faranno dopo o dove andranno a mangiare. Le musiche originali composte da Germano Mazzocchetti danno una connotazione musicale importante e la commedia finisce con un sonetto di Shakespeare molto significativo, in cui il beffato Gullotta-Falstaff commenta “Io sono quel che sono…”».
Dopo il debutto di mercoledì 21 repliche fino a sabato 24 con inizio sempre alle 21.

http://www.carnetverona.it/le_allegre_comari_di_windsor_al_teatro_romano_omaggio_carnetverona_verona-9_8_1815.html

domenica 18 luglio 2010

Russia soffocata del caldo, persi milioni d'ettari di raccolti

Il forte aumento delle temperature in larghe fasce della Russia ha distrutto circa 10 milioni di ettari di raccolti, provocando la dichiarazione dello stato di emergenza in 17 regioni del paese.

Oggi l'agenzia statale della regione di Mosca ha detto che il caldo, che perseguita il paese dalla fine di giugno causando danni all'agricoltura per circa 1 miliardo di dollari, continuerà la prossima settimana.

Domani la capitale potrebbe toccare i 37 gradi, superando il precedente record del 1936 di 36,6 gradi, secondo la responsabile dell'ufficio Yelena Timakina.
Intanto è arrivato a 17 il numero di regioni in cui è stato proclamato lo stato di emergenza per quella che la federazione degli agricoltori ha definito la peggiore siccità del paese degli ultimi 130 anni.

Guarda questo video su MSN Video: UFO avvistato sopra l'aeroporto Cinese.

Guarda questo video su MSN Video: UFO avvistato sopra l'aeroporto Cinese.

sabato 17 luglio 2010

LELE-NEWS: Blog vecchi 2

LELE-NEWS: Blog vecchi 2

LELE-NEWS: Blog vecchi 3

LELE-NEWS: Blog vecchi 3

LELE-NEWS: Blog vecchi

LELE-NEWS: Blog vecchi

Blog vecchi 3

OGM: Organismi Geneticamente Modificati
Cosa sono
Gli OGM sono organismi viventi il cui patrimonio genetico è stato modificato stabilmente mediante l’inserzione di geni (porzioni di DNA) provenienti da altri organismi, allo scopo di sviluppare in essi nuove funzioni o far produrre sostanze diverse.
Tali modificazioni avvengono in modo diverso da quanto si verifica in matura mediante incrocio e/o ricombinazione genetica naturale.
Come si ottengono
Il patrimonio genetico di un organismo viene modificato identificando il gene (porzione di DNA) che codifica la caratteristica che interessa. Intervenendo con un processo di “taglia e cuci”, che sfrutta l’attività di particolari enzimi, il gene viene isolato dall’organismo donatore ed inserito in un “vettore”. Tale vettore sarà poi in grado di trasferire il gene “estraneo” alle cellule dell’organismo da modificare.
Per seguire le diverse fasi della trasformazione, è necessario posizionare vicino al gene da trasferire un gene detto “marcatore” che aiuta la codifica grazie ad un carattere facilmente distinguibile e che permette di identificare e selezionare solo le cellule trasformate. Negli OGM di prima generazione è stata impiegata la resistenza ad antibiotici, ora si utilizzano geni che conferiscono vantaggi metabolici, come per esempio la capacità di demolire alcuni zuccheri.
OGM - Vantaggi e rischi
Quali vantaggi?
Gli utilizzi di queste nuove tecnologie hanno coinvolto inizialmente il settore medico e farmacologico per poi passare all’agroalimentare e ambientale.
In campo agricolo l’impiego degli OGM mira all’ottenimento di piante che esprimano “caratteristiche nuove” quali: resistenza ai patogeni ed ai parassiti (virus, batteri, insetti) per diminuire l’uso di pesticidi e combattere malattie difficili da controllare con i mezzi chimici; resistenza a stress ambientali (tolleranza alla siccità, al freddo, alla salinità) per proteggere i raccolti e per estendere la coltivazione a quelle terre, cosiddette “marginali”, attualmente non utilizzabili; tolleranza agli erbicidi per consentire l’uso di quelli non selettivi;
aumento della produttività, modificando per esempio la naturale regolazione della crescita.
In campo alimentare le biotecnologie cercano di raggiungere i seguenti traguardi: miglioramento delle caratteristiche nutrizionali dei cibi (per esempio elevare il contenuto di aminoacidi essenziali, modificare il contenuto lipidico ecc.);
aumento della conservabilità dei prodotti, ottenuta rallentando il processo di maturazione; miglioramento delle caratteristiche organolettiche (per evitare, ad esempio, l’imbrunimento dei chicchi di uva passa).
In campo ambientale le applicazioni disponibili riguardano l’utilizzo di organismi viventi (soprattutto microrganismi modificati) per disinquinare il suolo e le acque inquinate da composti tossici (biorisanamento).
Quali i rischi?
La diffusione di OGM nell’ambiente e tra i prodotti destinati all’alimentazione animale e umana suscita alcuni interrogativi sui possibili rischi che ne possono derivare. Gli effetti dell’introduzione negli ecosistemi di geni non selezionati naturalmente sono difficilmente prevedibili ed i rischi ambientali più riconosciuti sono: la trasmissione del gene nuovo dalla pianta modificata a piante della stessa specie o affini attraverso la diffusione del polline;
il trasferimento del gene nuovo ai microrganismi del suolo;
la perdita della biodiversità favorita dalla diffusione ed utilizzo di pochi semi transgenici uguali in tutto il mondo con conseguente scomparsa di specie attualmente esistenti; l’aumento dell’utilizzo di pesticidi legato alle nuove caratteristiche di tolleranza indotta geneticamente nelle piante; la selezione di insetti resistenti al carattere inserito nella pianta ingegnerizzata.
Per ottenere l’autorizzazione alla produzione di alimenti che derivano dalla trasformazione di OGM vegetali, si devono escludere eventi di tossicità acuta negli animali da laboratorio attraverso fasi successive di sperimentazione. Sebbene siano ancora scarse le conoscenze dei possibili effetti cronici sull’uomo, sono state ipotizzate alcune tipologie di rischi sanitari: aumento delle allergie per la presenza della proteina prodotta dal gene esogeno in una pianta in cui normalmente è assente; acquisizione del carattere di resistenza agli antibiotici da parte dei batteri della flora intestinale. Questo evento si potrebbe verificare quando negli organismi da cui deriva l’alimento è stato inserito tale gene come “marcatore”. Per limitare il rischio la nuova Direttiva CE (2001/18), che regolamenta l’impiego degli OGM, vieta, a partire dal 2004, l’utilizzo di questi geni negli OGM immessi in commercio; presenza di elevati livelli di pesticidi in piante nelle quali è stata introdotta la caratteristica di tolleranza.
Allo stato attuale delle conoscenze, le ricerche sulla sicurezza delle piante GM non hanno evidenziato rischi per la salute pubblica e per l’ambiente superiori a quelli che si verificano nel miglioramento genetico tradizionale.

L’ATTIVITÀ DI CONTROLLO DI ARPAV
L’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto ha attivato, presso il Dipartimento Provinciale di Treviso, una Unità di laboratorio di Biologia Molecolare in grado di effettuare il controllo degli OGM su matrici alimentari e nell’ambiente.
La metodologia analitica si basa sull’utilizzo di una tecnica di punta dell’ingegneria genetica: la PCR (Polymerase Chain Reaction) che permette di mettere in evidenza e quantificare in maniera sensibile e specifica la presenza di un determinato OGM. Il laboratorio ha a disposizione protocolli qualitativi che permettono di distinguere la soia tradizionale da quella transgenica (Roundup Ready), il mais tradizionale dalle linee transgeniche e di individuare la presenza di linee transgeniche tra le principali varietà coltivate. Se il campione indagato risulta positivo all’analisi qualitativa si procede alla quantificazione (attraverso una reazione di “Real Time PCR”) del materiale transgenico contenuto per verificare se sono stati rispettati i requisiti di legge.
Per quanto riguarda il controllo alimentare vengono monitorati sia alimenti destinati alla grande distribuzione contenenti mais e soia (principali varietà modificate autorizzate al commercio in Italia) sia prodotti vegetali di natura diversa (ad esempio pomodori freschi e lavorati, zucchine, patate, frumento, riso etc.) che sono stati autorizzati alla coltivazione ed al commercio in numerosi paesi extraeuropei. Dal 2001 ad oggi, il Laboratorio ha eseguito centinaia di analisi su campioni alimentari di differenti tipologie (prodotti da agricoltura biologica, alimenti destinati alla prima infanzia, alimenti di largo consumo) e provenienti dai banchi della grande distribuzione.
Dai controlli fino ad oggi effettuati e’ risultato che il 9% dei prodotti complessivamente analizzati contiene OGM. Tra questi il 17% ha presentato un contenuto di OGM superiore allo 0.9% e quindi l’obbligo di dichiarane la presenza in etichetta.
La positività è stata riscontrata in prodotti contenenti o costituiti da soia e mais, mentre i campioni costituti da prodotti vegetali (frumento, riso etc.) analizzati nel corso dell’anno 2006 sono risultati tutti negativi.
Il controllo ambientale viene invece condotto effettuando ispezioni periodiche nei campi sperimentali anche negli anni successivi al periodo di coltivazione della piante transgeniche per verificarne la persistenza e la diffusione nell’ambiente. Le ultime verifiche sono state effettuate nel 2000 a Monselice (Padova), dove erano presenti gli unici due campi sperimentali autorizzati nel territorio veneto, coltivati a barbabietola da zucchero GM (tollerante agli erbicidi). Da allora non sono state più concesse autorizzazioni alla coltivazione sperimentale di piante transgeniche ed in Veneto attualmente non sono presenti campi sperimentali.
OGM in campo agricolo - I caratteri genetici maggiormente inseriti nei vegetali
Tolleranza agli erbicidi

a) Glufosinate d’ammonio
Il glufosinate è un composto naturale isolato per la prima volta da due specie di attinomiceti (Streptomyces viridochromogenes e S. hygroscopicus)
Il glufosinate possiede una grande similitudine con l’amminoacido glutammato è in grado di inibire l’enzima glutamina sintetasi (responsabile della trasformazione di glutammato in glutammina e della detossificazione dell’ammoniaca) bloccando il metabolismo delle cellule vegetali.
L’erbicida glufosinate ha un largo spettro d’azione ma non è selettivo, non distingue cioè tra le parti verdi delle infestanti e quelle della coltura di interesse agrario. Per poter essere utilizzato nei seminativi la specie coltivata deve essere resa tollerante al glufosinate stesso.
La tolleranza al glufosinate è stata ottenuta inserendo nelle colture di interesse agrario un gene (gene pat isolato in S.viridochromogenes e gene bar isolato in S. hygroscopicus) codificante per un enzima (Fosfinotricina Acetil Transferasi o PAT) che inattiva chimicamente il glufosinate mediante acetilazione.
Il glufosinate d’ammonio è il principio attivo presente in alcuni diserbanti totali quali Basta®, Rely®, Finale®, Challenge®, Liberty®
b) Glifosate
L’enzima 3-enolpiruvil-shikimat-5-fosfato-sintetasi (EPSPS) interviene nella biosintesi degli amminoacidi aromatici e si trova nei plastidi o nei cloroplasti delle piante.
L’erbicida glifosate (N-fosfonometilglicina) è un inibitore competitivo dell’enzima EPSPS poiché molto simile al suo substrato, il fosfoenolpiruvato (PEP).
La tolleranza al glifosate si ottiene inserendo nel genoma vegetale il gene per l’enzima EPSPS isolato da Agrobacterium tumefaciens cp. C4, che ha la caratteristica di essere molto poco inibito dal glifosate stesso.
Il glifosate è il principio attivo presente nel diserbante totale Roundup®
c) Tolleranza alle sulfonyluree (trialsulfuron,metsulfuron-methyl, chlorsolfuron) e all’imidazolinone
L’enzima acetolattato sintasi (ALS) catalizza il primo passaggio nella biosintesi degli amminoacidi essenziali isoleucina, leucina e valina. Gli erbicidi appartenenti alla categoria delle sulfonyluree e dell’imidazolinone inibiscono l’attività dell’enzima ALS, provocando una diminuzione della sintesi delle proteine nella pianta, con conseguente arresto della crescita e morte della stessa.
In alcune specie vegetali, quali Arabidopsis thaliana e Nicotiana tabacum, i geni che codificano per l’enzima ALS presentano delle mutazioni (naturali o indotte) sufficienti per alterare nella proteina il sito di legame con l’erbicida.
La tolleranza a queste categorie di erbicidi viene ottenuta inserendo nel genoma della specie vegetale di interesse il gene per l’enzima ALS mutato che ha la caratteristica quindi di essere poco inibito dall’erbicida.
La resistenza agli insetti
Nel genoma di un comune batterio del suolo, il Bacillus thuringiensis, è presente un gene che contiene l’informazione per la sintesi della proteina Cry, una delta-endotossina. Questa proteina è in grado di legarsi selettivamente a specifici recettori, localizzati nell’epitelio intestinale delle larve di alcune specie di insetti. Il legame della proteina con i recettori provoca la formazione di pori catione-specifici che, distruggendo il flusso ionico dell’epitelio intestinale, portano alla morte le larve in pochi giorni.
Esistono diversi tipi di proteine Cry (per esempio la Cry3A, la Cry1Ab, la Cry9c etc.) prodotte da differenti sottospecie di Bacillus thuringiensis che esibiscono una elevata specificità di azione nei confronti dei diversi tipi di insetti. Questa specificità è attribuita alla presenza di specifici recettori nelle specie di insetti target.
Per conferire il carattere di resistenza nei confronti di un particolare tipo di insetto ad una specie vegetale è sufficiente introdurre nel suo genoma il gene che codifica per la tossina Cry specifica per quell’insetto. In tal modo la pianta sarà in grado di produrre la proteina Cry che esplicherà la sua funzione bioinsetticida quando l’insetto dannoso attacca la pianta cibandosi dei suoi tessuti.
Sulla superficie delle cellule intestinali dei mammiferi non sono presenti recettori per le tossine Cry e quindi gli animali e l’uomo non sono suscettibili all’azione di queste proteine.
La resistenza a virus patogeni
Uno dei meccanismi più diffusi sviluppati per ottenere piante resistenti a virus consiste nell’inserimento nel genoma vegetale di sequenze di DNA virale, codificanti per la proteina di rivestimento del virus stesso (CP, coat protein). L’introduzione delle sequenze virali non provoca la formazione di particelle infettive, né la sua espressione induce lo sviluppo della malattia. Le piante così modificate presentano una "resistenza patogeno-derivata" all’infezione virale e, sebbene il meccanismo attraverso il quale si manifesta la protezione virale rimanga ancora sconosciuto, evidenze sperimentali suggeriscono che l'espressione delle proteine virali CP nella pianta interferisca con uno dei primi steps della replicazione virale, cioè la perdita delle proteine di rivestimento da parte del virus appena entrato nella cellula.
La resistenza ai virus può essere conseguita anche mediante l’inserimento, nel genoma di organismi vegetali, di sequenze virali che codificano per l’enzima replicasi. Sebbene anche in questo caso il meccanismo su cui si basa la protezione virale non sia stato ancora completamente compreso, sembra che l’espressione del gene virale possa comportare il silenziamento della traduzione di geni del virus.
Maschio-sterilità e recupero della fertilità
Gli ibridi si possono considerare come forme superiori di varietà di piante agricole coltivate che derivano da genitori geneticamente differenti. L’incrocio tra individui senza legami di parentela porta infatti al cosiddetto vigore ibrido o eterosi. Gli ibridi presentano quindi rese più elevate rispetto alla migliore varietà non ibrida della stessa coltura e manifestano maggior resistenza agli stress ambientali, alle infestanti e alle malattie.
Per produrre semi ibridi è necessario evitare che avvenga l’autofecondazione in uno dei due genitori, eliminando meccanicamente (se la pianta porta fiori maschili e femminili sulla stessa pianta come nel caso del mais o addirittura organi riproduttori maschili e femminili sullo stesso fiore) la sua parte maschile, rendendolo così maschio-sterile.
Una linea parentale può essere resa maschio-sterile anche per via genetica, introducendo nel suo genoma il gene barnase (isolato dal Bacillus amyloliquefaciens e codificante per l’enzima ribonucleasi) controllato da un promotore che ne permette l’espressione solo nelle cellule del tappeto del sacco pollinico. L’RNAsi impedisce la produzione di RNA, distruggendo le cellule e arrestando lo sviluppo delle antere.
La progenie ibrida deve essere in grado di sviluppare organi riproduttori maschili e femminili funzionanti per poter produrre frutti.
Nella seconda linea parentale viene quindi inserito il gene barstar (isolato anch’esso dal Bacillus amyloliquefaciens) che codifica per un enzima in grado di inibire la ribonucleasi.
Quando una linea maschio-sterile MS (contenente il gene barnase) viene incrociata con una linea parentale contenente il gene ristoratore della fertilità RF (barstar), si potranno ottenere dei semi ibridi che daranno origine a piante fertili, in grado di sviluppare antere normali che produrranno polline.

AMBIENTE: RUBBIA; COS'E' IL SOLARE TERMODINAMICO
- Con il ritorno del nobel Carlo Rubbia, l'Italia lancia la sfida per le rinnovabili. Tra queste c'e' il solare termodinamico, noto anche come solare ''ad alta temperatura'' o ''a concentrazione''. La tecnologia utilizza degli specchi piani o concavi per concentrare i raggi del sole su di un tubo concentratore attraversato da un liquido o da un gas, la cui temperatura viene portata fino ad oltre 500 gradi, per poi produrre l'energia elettrica attraverso apposite turbine. E' questa la tecnologia su cui si e' concentrato il lavoro del premio nobel Rubbia negli ultimi anni. La novita' consiste in un sistema di accumulo del calore per rendere questa energia utilizzabile in maniera continuativa, anche di notte e in assenza di sole. In Spagna (come anche in altri Paesi, ad esempio negli Usa), questa tecnologia e' stata acquisita a livello industriale e l' obiettivo e' quello di arrivare ad almeno una ventina di grandi impianti per circa 1.200 Megawatt entro il 2010.
GRECIA: ANCHE IL TIPICO ASINELLO COMINCIA A SPARIRE
ATENE - Non è ancora stato classificato come specie in via di estinzione, ma anche il tipico asinello greco, quello immortalato su milioni di cartoline che hanno fatto per anni il giro del mondo, sta cominciando a sparire. A lanciare il grido d'allarme è stato oggi, dalle pagine del diffuso quotidiano 'Ethnos' (Nazione), Iorgos Arsenos, docente di veterinaria che da anni si occupa di questa specie, secondo il quale nel 1955 in Grecia c'era oltre mezzo milione di somarelli (per la precisione 508.000), ridottisi in 40 anni a poco più di 95.000 (censimento del 1995) ed l'anno scorso rimasti soltanto in 18.173. "Gli asini fanno parte della nostra tradizione culturale - ha detto Arsenos ad 'Ethnos' - però i trattori e gli altri mezzi agricoli li hanno sostituiti nei lavori dei campi e, di conseguenza, anche dal panorama greco". L'asino, secondo il professore, "non si addice più alla cultura del greco moderno ma questo è un grande sbaglio che porterà alla sua estinzione". Sempre stando al docente, i quadrupedi che non completano in Grecia il loro normale ciclo vitale vengono esportati in Italia e in Svizzera, dove la loro carne viene venduta a caro prezzo per la preparazione di paté e di salumi. Anche oggi c'é chi considera il filetto d'asino un pasto eccellente mentre, per gli antichi greci, i suoi organi genitali avevano poteri afrodisiaci. Nelle campagne è ancora diffusa l'opinione che il latte d'asina sia per i bambini un perfetto sostituto del latte materno, però il suo consumo continua a diminuire per motivi di sicurezza igienica. Usati come animali da soma soprattutto nelle campagne e sulle montagne della Grecia - dall'antichità sino alla fine degli Anni '40 durante il secondo conflitto mondiale e la guerra civile che insanguino' il Paese - in tempi più recenti gli asini sono stati spesso utilizzati come involontari contrabbandieri di stupefacenti. L'ultima volta che salirono alla ribalta delle cronache fu nel marzo 1998 quando una carovana di 11 asini, ognuno carico con circa 200 kg di hashish, venne intercettata da agenti di confine greci alla frontiera con l'Albania nella zona di Kastoria (Macedonia occidentale). I somarelli furono bloccati ma i mulattieri albanesi riuscirono a fuggire lasciando nelle mani delle autorità greche due tonnellate e 170 chili di droga, la più grande quantità sino ad allora sequestrata in Grecia. "L'asino - conclude Arsenos - è collegato in modo inscindibile alla tradizione greca e dobbiamo proteggerlo. Si potrebbe creare una banca di materiale genetico anche se far questo è molto difficile".
CLIMA: SICCITA'; FRANCESCATO, INTRODURRE TETTO A CONSUMI
Contro gli sprechi ''introdurre da subito un tetto ai consumi in tutti i settori: agricolo, industriale e potabile''. Lo ha detto la deputata Verde, Grazia Francescato, parlando in trasmissione a RaiUtile. Secondo Francescato ''sarebbe il caso anche di rivedere il prezzo dell'acqua. E' arrivato il momento - ha detto a RaiUtile - di internalizzare i costi ecologici e sociali. Un prezzo piu' alto per evitare gli sprechi ma anche incentivi per premiare comportamenti virtuosi sull'utilizzo delle risorse idriche''. E sulle cabine di regia: ''Nei casi di emergenza hanno funzionato bene. Ora si tratta di spalmarle su tutto l'anno. Abituiamoci all'idea dell'emergenza perpetua perche' da oggi sara' sempre cosi' e ci dobbiamo preparare''. ''La cabina di regia - ha aggiunto l'esponente dei Verdi - deve avere una funzione di coordinamento nazionale, attraverso l'indicazione di linee guida e di indirizzo. Ma anche il contributo delle autorita' di bacino e' fondamentale perche', conoscono bene come funziona il sistema fluviale''. Ospite della trasmissione di RaiUtile anche il direttore di Federutility, Renato Drusiani, che sul prezzo dell'acqua ha sottolineato: ''Oggi esiste una regola tariffaria che abbiamo sempre contestato, per cui se ci si impegna a ridurre i consumi degli utenti o chiudere i buchi delle condotte di acqua, in cambio si hanno maggiori costi e un calo nelle vendite. Il fattore economico e' importantissimo, perche' dove l'acqua costa di meno si riscontra un uso maggiore''.
IL PRINCIPE CARLO CONTRO I MCDONALD'S
LONDRA - Vietare McDonald's per la salute dei bambini: l'invito non proviene da un gruppo di attivisti anti-globalizzazione ma dal Principe Carlo che considera la grande catene di fast food una delle principali responsabili della pessima alimentazione dei più giovani. Il duro attacco dell'erede al trono - lanciato da Abu Dhabi e ripreso dalla stampa britannica - giunge in occasione dell'avvio di una campagna di sensibilizzazione (Diabetes Knowledge Action), sostenuta dallo stesso principe, per combattere il diabete negli Emirati Arabi, il secondo paese al mondo per numero di diabetici (20% di malati nella fascia d'età tra i 20 e 79 anni). Al cospetto di scienziati e ricercatori dell'Imperial College London Diabetes Centre ad Abu Dhabi, che gli presentavano le nuove iniziative volte a migliorare gli standard alimentari del paese, Carlo ha risposto suggerendo la messa al bando della McDonald's. "Avete provato a vietare McDonald's? Sarebbe fondamentale", ha spiegato alla nutrizionista Nadine Tayara. Da sempre sostenitore dei cibi biologici e strenuo oppositore degli Ong, il principe dal 1986 possiede un'azienda agricola nella sua tenuta di Highgrove Estate dove sono banditi pesticidi e fertilizzanti chimici. Le parole del principe - come prevedibile - non sono piaciute alla multinazionale statunitense che attraverso una portavoce ha fatto sapere di essere "estremamente dispiaciuta. Ci sembra un commento improvvisato, che non riflette la qualità del nostro menù né quello che facciamo come azienda". La portavoce ha aggiunto che il principe è "chiaramente non informato" di alcune scelte fatte dalla società, come le nuove e più complete etichette, la promozione dell'agricoltura sostenibile, e i cambiamenti nei valori nutritivi del menu, con più scelta e varietà. "Altri membri della famiglia reale hanno visitato un McDonald's più di recente e hanno un'immagine di noi più aggiornata", ha affermato. Clarence House, l'ufficio di Carlo a Londra, ha diffuso successivamente un comunicato in cui si sottolinea che "il principe di Galles da tempo promuove l'importanza di una dieta bilanciata, in particolare per i bambini. Nel visitare il centro contro il diabete, voleva enfatizzare la necessità che i bambini mangino una gran varietà di alimenti, nessuno dei quali in eccesso".

Disfunzione erettile: le potenziali cause
Malattie
Diabete: Il diabete può essere responsabile di circa il 40% dei casi di impotenza. Dal 30 al 50% di uomini affetti da diabete lamenta forme di difficoltà sessuali.
Ipertensione arteriosa: Il 17% di uomini con ipertensione arteriosa lamentano disfunzione erettile. Gli stessi medicinali che si usano per curare l’ipertensione arteriosa possono causare impotenza come effetto collaterale sebbene questo disturbo sembra sparire alla sospensione del medicinale.
Sclerosi Multipla: circa il 78% di malati affetti da Sclerosi Multipla accusa impotenza.
Malattia di Parkinson: Un terzo di uomini affetti dalla Malattia di Parkinson ha sperimentato disfunzioni erettili.
Alterazione degli Ormoni Maschili
Testosterone: I livelli di testosterone diminuiscono gradualmente dopo i 40-50 anni d’età. A 70 anni il livello decresce di circa il 30%. A ogni modo solo il 5% di uomini che si rivolgono al medico per problemi di erezione mostra bassi livelli di testosterone.In generale bassi livelli di testosterone provocano diminuito interesse sessuale piuttosto che impotenza.
Ipogonadismo e altre alterazioni ormonali: l’ ipogonadismo è una funzione carente dei testicoli che può essere dovuta a insufficienze ormonali, fattori genetici traumi fisici, radiazioni, parotite epidemica, orchite. Livelli elevati di estrogeni, prolattina, ormoni tiroidei, ormoni surrenali sono cause minori di impotenza.
Interventi chirurgici sulla prostata: La perdita della funzione sessuale avviene nel 40% - 93% dei pazienti operati di 3|5974|prostatectomia radicale. In vari studi scientifici si è rilevato che la funzione sessuale si è ristabilita entro 18 mesi dall’intervento nel 86% - 91% degli uomini più giovani di 50 anni; 75% - 80% nei cinquantenni; 60% nei sessantenni, e 25% - 42% nei settantenni. Interventi di prostatectomia parziale per via transuretrale e i farmaci utilizzati nella cura dell’ipertrofia prostatica possono causare impotenza nel 4 – 10% dei pazienti.
Farmaci Circa un quarto dei casi di impotenza possono essere attribuiti ai farmaci. Fortunatamente la condizione è sempre risolta cambiando il farmaco. Fra i farmaci sono da segnalare quelli assunti per l'ipertensione arteriosa tipo betabloccanti e diuretici, farmaci anti-ulcera,
chemioterapici, antidepressivi, ansiolitici e antipsicotici. Altri farmaci in causa sono antifungini, antistaminici, anticolinergici e medicinali che bloccano gli ormoni maschili. Fattori psicologici L'ansia è la causa più frequente di impotenza psicologica agendo su due fronti: l'emozionale e il fisico. L'ansia della prestazione sessuale può provocare una intensa paura di fallire e autoinnescare il dubbio di impotenza. Talvolta può avviare un processo di impotenza cronica. L'ansia provoca il rilascio, da parte del cervello, di sostanze chimiche note come neurotrasmettitori che contraggono i muscoli lisci del pene e le sue arterie. Le stesse sostanze possono essere escrete in condizioni di stress. La depressione provoca una riduzione del desiderio sessuale mentre non è ancora chiaro se possa provocare disfunzione erettile mentre un problema di rapporti sessuali tra partners può provocare stati di tensione e collera che generano impotenza nell'uomo.

Da un antidepressivo il Viagra per lei
Coraggio ragazze, un antidepressivo potrebbe diventare il nuovo Viagra rosa.
Con questo titolo, nei giorni scorsi, il quotidiano inglese The Sunday Times ha dato notizia dell’avvio dei primi test clinici su un nuovo farmaco, il flibanserim, che dovrebbe garantire un’impennata del desiderio femminile. Il medicinale, commercializzato da Boehringer Ingelheim, viene già indicato come la versione femminile del Viagra, sebbene presenti delle differenze notevoli con quest’ultimo. Mentre la pillola blu viene assunta subito prima di un rapporto sessuale e agisce a livello vascolare, la terapia a base di flibanserim dura settimane, e contrasta il calo del desiderio agendo sul piano psicologico e affettivo. La molecola miracolosa, infatti, nasce in realtà come antidepressivo. Durante i trial sperimentali per questa funzione, però, il flibanserim non ha dato l’effetto sperato sulla depressione, ma ha fatto registrare nelle pazienti un improvviso aumento del desiderio sessuale. Da qui, l’intuizione degli scienziati: 5000 donne con disfunzioni sessuali e calo della libido sono state reclutate in 220 centri per sottoporsi alla nuova sperimentazione del farmaco come miccia del desiderio. Durante i test, gli esperti sperano di riuscire a comprendere l’esatta azione della molecola, che colpisce direttamente le zone del cervello femminile associate al piacere e alle emozioni. I produttori della casa farmaceutica tedesca si dicono ottimisti: la loro speranza è di ottenere la regolatoria della Food and Drug Administration nel 2009. The Sunday Times

RIFIUTI: SCADE IL 30 APRILE IL TERMINE PER IL 740 ECOLOGICO
cade il 30 aprile il termine per la presentazione del Mud (Modello unico di dichiarazione ambientale). Valgono come modello di riferimento le schede adottate dai Dpcm 24 dicembre 2002 e 22 dicembre 2004 (ex legge 93/2001), non essendo stati emanati nel frattempo i provvedimenti attuativi di modifica dei formati. Il Dlgs 152/2006 ha peraltro introdotto alcune novita' assoggettando all'obbligo di dichiarazione le imprese che esercitano la raccolta e il trasporto dei propri rifiuti non pericolosi come attivita' ordinaria e regolare (e questo a prescindere dalle quantita') e le imprese che trasportano i propri rifiuti pericolosi in quantita' che non eccedono 30 kg./giorno o 30 litri/giorno. Il Mud (o 740 ecologico) e' il modello attraverso il quale devono essere denunciati i rifiuti pericolosi prodotti dalle attivita' economiche, i rifiuti raccolti dal Comune e quelli smaltiti, avviati al recupero o trasportati nell'anno precedente la dichiarazione. Dal 29/04/2006 il Mud non e' piu' obbligatorio per i dati relativi agli imballaggi prodotti, importati ed esportati. Sono sottoposte all'obbligo, invece, le imprese che hanno organizzato un sistema autonomo (diverso da quello gestito dal CONAI e dai consorzi di filiera dei diversi materiali di imballaggio) di ripresa, recupero o riutilizzo dei rifiuti di imballaggio. Gli obblighi sostituiti dalla presentazione di questo modello riguardano i settori dei rifiuti e comprendono la denuncia al catasto rifiuti sulla quantita' e qualita' dei rifiuti prodotti recuperati e smaltiti che, in precedenza, veniva presentata alla provincia; l'informazione annuale, da fornirsi all'autorita' che ha rilasciato l'autorizzazione a svolgere attivita' di smaltimento, sui tipi e sui quantitativi di rifiuti prodotti, trasportati, recuperati o smaltiti nel precedente anno solare; le informazioni inviate dai comuni alle regioni sulla produzione e sullo smaltimento dei rifiuti nei territori di competenza. Dal 2003, il MUD include anche una sezione dedicata alle emissioni in aria e in acqua provenienti da impianti sottoposti alla direttiva IPPC sulla prevenzione e il controllo integrati dell'inquinamento.

Problemi di erezione: Viagra, Cialis o Levitra?
In principio esisteva una sola parola nella cura delle disfunzioni erettili: Viagra. Ma adesso l'offerta è più varia è importante conoscere le differenze tra i farmaci.
IL grande dominatore del mercato è il Viagra che detiane circa l'80% delle vendite dei farmaci per la cura delle disfunzioni sessuali di tipo erettile, ma la comparsa di Cialis, prodotto dalla Ely Lilly e Icos, e Levitra prodotto dalla Bayer insieme a GlaxoSmithKline stanno sicuramente movimentando un settore in grande espansione. Cerchiamo di capire insieme come funzionano e se ci sono differenze sia di tipo terapeutico sia a livello di effetti collaterali. Il modo in cui agiscono i tre farmaci è sostanzialmente lo stesso, essi bloccano un enzima chiamato PDE-5 facente parte della catena di messaggi chimici che determinano l’esaurimento dell’erezione. Siccome nel pene è presente una maggiore quantità di PDE-5 rispetto ad altre parti del corpo, i farmaci svolgono un’azione abbastanza mirata. Gli effetti collaterali scaturiscono dal fatto che altri enzimi vengono chiamati in causa. Il Viagra e il Levitra bloccano anche il PDE-6, che influisce sulla visione dei colori: alcuni uomini riferiscono un leggero alone bluastro che offusca la visione mentre altri diventano più sensibili alla luce. Il Cialis blocca il PDE-11, presente in molte parti del corpo inclusa la muscolatura liscia degli organi interni, il cuore, i muscoli scheletrici: l’effetto collaterale più fastidioso del Cialis è il mal di schiena. Ci sono poi altre differenze. Il Viagra e il Levitra cominciano ad agire dopo circa mezz’ora e il loro effetto dura circa quattro ore, sembra che il Cialis sia in grado di prolungare i suoi effetti molto più a lungo, ma questo è accaduto solo per un terzo di chi lo ha provato. «Il modo in cui essi agiscono è completamente soggettivo»,spiega Chad Ritenour dell’università di Atlanta, « pertanto non si può affermare che uno dei tre preparati funzioni meglio dell’altro; come tutti i farmaci, ognuno può essere efficace per alcuni pazienti e non per altri.»

Parco Urbano di Verona Sud
Concorso di progettazione con consegna entro 27/07/2007
Il Comune di Verona indice un concorso di progettazione che ha per oggetto la progettazione del Parco Urbano di Verona Sud, nuovo parco urbano attrezzato, con una superficie di circa 5 ha, collocato al centro del Piano Particolareggiato di Iniziativa Pubblica comparti "A1 ex Magazzini Generali" e "A2 ex Mercato Ortofrutticolo".
In particolare il progetto dovrà affrontare: la composizione e la configurazione architettonica e paesaggistica d'insieme del sistema degli spazi collettivi costituenti il Parco urbano, determinandone le condizioni d'ambiente, di fruizione e riconoscibilità; la definizione dei criteri di organizzazione ed uso del sistema degli spazi collettivi, in rapporto alle attività di progetto e di quelle presenti e previste nell'intorno, alle caratteristiche di assetto e sistemazione delle aree verdi, della messa a dimora delle specie arboree e arbustive, con definizione delle specie vegetali; soluzioni specifiche per quanto concerne le sistemazioni al suolo, l'allestimento del verde, il bacino ed il sistema irriguo, i percorsi, le pavimentazioni, l'illuminazione e gli altri servizi tecnici.
È indetto un sopralluogo all'area di progetto, facoltativo ai fini della partecipazione al concorso, per il giorno 4 maggio 2007 in due appuntamenti alle ore 10.00 e alle ore 15.00. I concorrenti che desiderano parteciparvi devono presentarsi all'ora prescelta all'ingressa dell'ex Mercato Ortofrutticolo in viale del Lavoro, 37135 Verona
PREMI
euro 25.000,00 al progetto vincitore;
euro 12.000,00 al progetto 2° classificato;
euro 10.000,00 al progetto 3° classificato;
euro 7.000,00 al progetto 4° classificato;
euro 5.000,00 al progetto 5° classificato;

TORNA IL CALDO RECORD, MAI COSI' IN ULTIMI 200 ANNI
ROMA - Che il clima non sia quello giusto è ormai evidente. E non c'entrano le nostalgiche lamentazioni da anziani sulle 'stagioni di una volta'. L'inverno non si è visto e la primavera, arrivata già a febbraio per i cicli vegetativi, sta già procedendo a larghi passi. A dimostrarlo sono le temperature della prima domenica di marzo, tradizionalmente ancora da cappotto e quest'anno quasi da spiaggia. Un po' in tutta Italia il termometro ha segnato minime giornaliere che accomunano tutto lo stivale senza grandi differenze: 18 gradi a Bolzano come a Palermo, 20 gradi a Firenze come a Catania. Ormai anche gli scettici sembrano essere concordi sulle anomalie del clima. E a mettere definitivamente fine a ogni dubbio arrivano anche i dati ufficiali raccolti dall' Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (Isac) del Consiglio nazionale delle ricerche: l'inverno 2007 è il più caldo degli ultimi duecento anni. Secondo le rilevazioni dell' Isac-Cnr, che conserva appunto una banca dei dati meteorologici degli ultimi due secoli, quest' anno è stato superato di 1,79 gradi il precedente valore massimo raggiunto nel 1990. Il record di caldo è d'altra parte ben visibile anche in natura dove i cicli riproduttivi sono sconvolti, tanto da aver portato a una maturazione contemporanea e anticipata di verdure e ortaggi che non si era mai avuta prima d'ora. "Per la prima volta nella storia delle campagne romane si raccolgono nei campi le fave, che arrivano normalmente solo in tarda primavera ad accompagnare le scampagnate - spiega la Coldiretti - e sui banchi dei mercati è già possibile trovare una varietà di offerta made in Italy come mai nel passato: dai piselli ai carciofi a tutte le insalate a pieno campo, dalle lattughe alle scarole fino ad asparagi e pomodori". Un' offerta ampia e variegata che non si era mai vista in questa stagione e che sta creando problemi anche al mercato per la sovrabbondanza di prodotti e il conseguente crollo dei prezzi all'origine. La situazione mostra dunque un autunno e un inverno eccessivamente caldi, con temperature oltre i 4-5 gradi in più rispetto a valori normali. Sono stati assai rari gli episodi climatici autenticamente invernali. D'altra parte, come spiegano gli esperti del Cnr, la circolazione delle masse d'aria dall' Atlantico ha invertito la rotta procedendo verso Nord e non viceversa, come accade normalmente in inverno con circolazione di aria fredda da Nord verso Sud proveniente dalla Siberia e dalla Scandinavia. Così anche la leggendaria tramontana ha dovuto arrendersi alle bizzarrie del clima, subendo in questo autunno-inverno una riduzione di oltre il 30%. In pratica non c'é mai stata circolazione di aria fredda Ma il vero problema potrebbe venire in estate per la mancanza di riserve idriche. Dalla fine dell' autunno fino ad oggi le precipitazioni hanno avuto una diminuzione di oltre il 25%, mentre i fiocchi di neve si sono fatti attendere invano nelle località sciistiche. In tutto questo, poi, la natura sembra essere impazzita. In Abruzzo gli orsi bruni hanno mantenuto intatta l'attività per l'intero periodo invernale, mentre in Val d'Aosta gli stambecchi sono già saliti oltre i 2.500 metri come in estate. E al posto della neve, un po' su tutte le montagne, sono comparse da gennaio le fioriture primaverili. Né conforta il fatto che il fenomeno dell' inverno caldo accomuna tutta l' Europa, compresa la Russia dove a gennaio si è arrivati a 10 gradi in più rispetto alla norma.

AEROPORTO: VERONA, CONTINUA CRESCITA A DOPPIA CIFRA
VERONA - E' cominciato nel migliore dei modi il 2007 all'aeroporto Valerio Catullo: se il 2006 si e' chiuso con il dato record di 3 milioni di passeggeri transitati e una crescita di quasi 400 mila persone rispetto all'anno precedente, il nuovo anno non sembra essere da meno. Nel corso dei primi due mesi, tradizionalmente tra i piu' tranquilli dell'anno, i passeggeri del Catullo sono cresciuti del 11,4% rispetto allo stesso periodo del 2006, portando a 377.481 le presenze sullo scalo. Fattore trainante di questo andamento positivo sono stati i voli di linea nazionali, cresciuti del 28,7% soprattutto grazie al contributo dei nuovi voli low cost di Wind Jet per Catania e Palermo iniziati a fine settembre 2006 e che hanno trasportato tra gennaio e febbraio oltre 28 mila passeggeri. Buona anche la performance dei voli di linea internazionali che hanno visto crescere del 16,3% i passeggeri nei primi due mesi del 2007. In questo contesto va segnalato il contributo del volo per Francoforte Hahn di Ryanair e il buon andamento fatto registrare dai collegamenti verso est ripristinati da Meridiana dopo la sospensione delle attivita' di volo di Clubair. In attesa delle novita' che caratterizzeranno la prossima estate, sono ottime le prospettive per l'immediato futuro, grazie alla partenza di alcuni importanti nuovi collegamenti. Sabato 3 marzo e' diventato operativo il volo bisettimanale di Wind Jet per Mosca che sta gia' riscuotendo un buon riscontro di pubblico anche in Russia, generando un nuovo flusso di passeggeri diretti verso la nostra regione. A questo si aggiungera', il prossimo 27 marzo, il collegamento per San Pietroburgo, operato sempre bisettimanalmente da Wind Jet, mentre il 25 marzo Germanwings riprendera', dopo la pausa invernale, il volo per Colonia/Bonn con quattro frequenze settimanali che diventeranno cinque a cavallo dei mesi di luglio e agosto. Il mese di aprile si aprira' invece con il nuovo volo giornaliero low cost per Barcellona operato da Click air con tariffe a partire da 20 euro tutto incluso e gia' acquistabili sul sito www.clickair.com. Sempre in aprile si ampliera' anche l'offerta dal Catullo dell'irlandese Ryanair che dopo l'apertura del Francoforte Hahn lo scorso ottobre inaugurera' il 3 aprile il Verona Brema, una destinazione completamente nuova per il Catullo destinata ad attrarre principalmente il traffico leisure. Parallelamente a questa decisa e costante crescita del traffico, il Catullo sta attuando uno sviluppo delle strutture di accoglienza, finalizzato ad accompagnare con servizi adeguati l'aumento del flusso dei passeggeri. Si stanno infatti completando all'aeroporto Catullo di Verona-Villafranca i lavori per il miglioramento della viabilita' di accesso ai terminal ed e' in fase di realizzazione la nuova palazzina Rent-a-car: 14 uffici, con altrettanti marchi di vetture a nolo, troveranno posto nell'edificio di 400 metri quadri che aprira' nel giro di un paio di mesi davanti alla stazione arrivi. La nuova edificazione portera' una maggiore facilita' di accesso rapido al servizio; parallelamente, consentira' la liberazione di spazi interni all'aerostazione da dedicare al potenziamento dei negozi e, in futuro, alla crescita del numero dei banchi check-in. Sull'asse stradale di ingresso al terminal, tra la stazione partenze e la nuova area arrivi, e' stata realizzata una rotatoria centrale con l'obiettivo di rendere piu' fluido il traffico in entrata e in uscita dal Catullo. E' in corso inoltre un'ottimizzazione delle aree di sosta che prevede l'ampliamento del parcheggio sosta breve situato di fronte al terminal partenze e dedicato principalmente al carico e scarico dei passeggeri. I lavori sulla viabilita' e i parcheggi saranno ultimati per le vacanze di Pasqua.

Al Filarmonico torna Anna Bolena
VERONA - Dopo 160 anni torna a Verona 'Anna Bolena' di Gaetano Donizetti, che sabato prossimo chiudera' la stagione lirica del Teatro Filarmonico. 'Anna Bolena non e' una vittima, ma una donna moralmente consapevole di aver venduto l'anima e l'amore per diventare regina': questa la chiave interpretativa scelta da Graham Vick, regista spesso provocatorio. Protagonista sara' Mariella Devia. 'Da tempo volevo debuttare in questo ruolo - ha detto la soprano - e farlo con la regia di Vick e' una sicurezza'.

RUGBY: L'ITALIA NELLA STORIA DEL SEI NAZIONI
ROMA - E due, l'Italia del rugby dopo la Scozia batte anche il Galles ed entra nella storia: mai, prima d'ora, aveva ottenuto due successi in una stessa edizione del Sei Nazioni. E' stata la vittoria del cuore di una squadra ormai consapevole della propria forza, capace di rialzare la testa dopo un momento di grossa difficoltà nel secondo tempo, quando la pressione dei gallesi aveva capovolto la partita. Poi però una meta fortemente voluta di Mauro Bergamasco a due minuti dalla fine, assegnata dall'arbitro dopo consultazione con il Television Match Officer alla moviola, ha fatto impazzire il Flaminio, di gioia per chi era vestito d'azzurro, dalla delusione per il popolo dei Dragoni fatto di gente tutta in maglia rossa (almeno ottomila persone). C'é stato anche un finale con giallo, non nel senso di un cartellino, ma per il fatto che a 39'46" della ripresa, secondo il tempo cronometrico ufficiale, il Galles si è visto fischiare un fallo a favore. Invece di tentare il calcio piazzato dell'eventuale pareggio, il n.12 dei rossi Hook avrebbe chiesto all'arbitro se c'era il tempo di calciare in touche e poi giocare. Ha mandato la palla fuori ma a quel punto l'inglese White ha fischiato la fine. A questo punto le versioni sono discordanti: i gallesi parlano di scandalo e decisione incomprensibile da parte del direttore di gara, gli azzurri sostengono che l'arbitro abbia segnalato solo quanto mancava alla fine ("dieci secondi", ha specificato Bortolami), senza dare ulteriori assicurazioni ai Dragoni. Se quindi la squadra ospite non è riuscita a concretizzare negli istanti finali, questa non può essere certo essere colpa dell'Italia e in ogni caso, a termine di regolamento, non è pensabile che il Galles possa fare ricorso. Vittoria quindi senza ombre, e festa nella festa per Calvisano, paese in provincia di Brescia con poche migliaia di abitanti e tanta passione rugbistica. Da lì viene anche Serafini, l'attaccante della squadra di Serse Cosmi che ha segnato tre gol alla Juventus, uno dei pochi calvisanesi che abbia preferito il pallone tradizionale a quello ovale. Altri, soprattutto a livello di tifo e investimenti economico-sportivi, hanno fatto scelte diverse e i risultati sono testimoniati dal fatto che il Cammi Calvisano ha fornito all'Italia anti-Galles otto giocatori tra campo e panchina. Azzurra ha costruito il suo successo faticando più che contro la Scozia, quando era stata agevolata da sei folli, irripetibili, minuti in cui aveva trovato tre mete e 21 punti. Stavolta il Galles non ha regalato niente, l'Italia ha quindi costruito la vittoria punto a punto, con tanto sudore, trovando un Pez molto preciso (specie nel primo tempo, e grazie al vento a favore) nei calci di spostamento. Non ha scosso il XV di Berbizier nemmeno l'ennesimo infortunio, quello di Canale, al posto del quale Mauro Bergamasco si è ritrovato a fare il centro. Parisse è stato un trascinatore (e ha meritato il premio di miglior giocatore in campo), Troncon un vero gladiatore che ha fatto anche del Flaminio la propria arena. Ottimo il lavoro della mischia (si sapeva che era superiore a quella dei gallesi), spettacolare la meta azzurra del primo tempo: l'equiparato neozelandese Robertson l'ha segnata dopo aver calciato lontano l'ovale e averlo ripreso dopo uno sprint da velocista puro, di quasi 80 metri. Hanno applaudito tutti, anche gli sportivissimi tifosi gallesi. Il momento peggiore è stato ad inizio ripresa, con il Galles capace di segnare 13 punti in 14 minuti e capovolgere la situazione. A quel punto l'Italia ha tirato fuori tutta la sua grinta, Pez ha centrato un piazzato che ha riacceso le speranze, il resto lo ha fatto il pack trascinando Mauro Bergamasco oltre la linea di meta. L'Italia di Berbizier è diventata vincente, e chissà che anche sabato prossimo contro l'Irlanda che vuole vincere il Sei Nazioni non ci scappi una clamorosa sorpresa: lo spirito è quello giusto.

Presentato il Festival Arena Verona
L'evento si svolgera' dal 22 giugno al 1 settembre.
'Nabucco', 'Aida' e 'Il Barbiere di Siviglia' saranno i tre nuovi titoli in cartellone all'85mo Festival dell'Arena di Verona. L'evento si svolgera' dal 22 giugno al 1 settembre nello storico teatro romano del capoluogo veneto. Oltre alle tre nuove produzioni saranno ripresi anche gli allestimenti di 'La Boheme' e 'La Traviata' che hanno riscosso grande successo negli ultimi anni. Per l'apertura, il 22 giugno, sara' messo in scena 'Nabucco' con la regia di Denis Krief.

'SGT. PEPPER', 40 ANNI FA CAMBIO' IL ROCK
ROMA - "Solo noi a fare un bello spettacolo": non poteva che essere di Paul McCartney la definizione più profonda del capolavoro dei Beatles e dell'album più importante della storia del rock. Il primo giugno si celebrano i 40 anni dell' uscita di 'Sgt. Pepper lonely heart's club band' (negli Usa è stato pubblicato il giorno dopo), il disco che ha trasformato in linguaggio globale la rivoluzione dell'amore e l'ottimismo dello splendore creativo della pischedelia anni '60 grazie a un miracolo di ispirazione che ha fatto coincidere in un'opera libertà musicale, rivoluzionarie soluzioni tecniche per la registrazione, coerenza di concezione e stupefacenti aperture verso il nuovo. Dopo 'Sgt. Pepper' la musica popolare è diventata più consapevole, complessa, libera dagli obblighi della schema-canzone 'strofa-ritornello-inciso'. Per la storia, 'Sgt. Pepper' è il primo album inciso dai Beatles dopo il ritiro dalle scene dei concerti. Stressati dai ritmi isterici della Beatlemania, John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr erano stanchi di essere i Beatles: da qui l'idea dell'album inciso da una band inventata, la Sgt. Pepper lonely heart's club band, per l'appunto. "Era beIlissimo, per la prima volta in studio eri libero di suonare quello che volevi, non eri uno dei Beatles ma qualcun'altro", raccontò McCartney. In realtà dell'idea della banda inventata restano sostanzialmente la copertina e due brani, entrambi di Paul, quello che dà il titolo all'album e 'With a little help from my friend', cantato da Ringo che nel disco viene presentato come Billy Shears, cantante confidenziale della band, con un doppio salto di identità, visto che è stato l'unico della band a usare un nome d'arte (si chiama Richard Starkey). La copertina, un capolavoro di pop art, è anche l'ultima testimonianza dei Quattro con un look uniforme che è stato uno dei propellenti della Beatlemania nel mondo. La foto di Michael Cooper fissa un'opera creata da Peter Blake. Al centro John, Paul, George e Ringo con le divise da banda militare ultra decorate (alcune della medaglie vengono da Buckingham Palace). Sullo sfondo un gruppo di sagome di cartone di personaggi famosi. Ai piedi dei Quattro, il nome Beatles scritto con i fiori (c'é anche una chitarra fatta di fiori) come se fosse su una tomba. Per la prima volta nella storia, sulla copertina compaiono anche tutti i testi dellialbum. Mai una copertina è stata così studiata, analizzata, ma, soprattutto, ha avuto un simile impatto sull'immaginario giovanile. Album seminale, 'Sgt Pepper' è anche il disco che ha fissato le regole del moderno lavoro in studio di incisione. Sia sul piano creativo musicale che tecnico. Per registrarlo sono stati usati un'orchestra di 160 elementi, i primi esperimenti di sovraincisione, il primo esempio di Mellotron, di registrazione multitracce (mettendo in parallelo due registratori a quattro piste - quelli a otto arriveranno in Europa poco dopo), di effetti, di riduzione del rumore, per non dire di arrangiamenti e strumenti mai sperimentati prima. L'unico possibile riferimento è Phil Spector che, non caso, ha firmato da produttore 'Let it be' e i dischi solisti di Lennon e che era il santone musicale di Brian Wilson, l'autore di quel 'Pet sounds' (1966) che è una delle ispirazioni di 'Sgt. Pepper'. Gioielli di un'epoca straordinaria in cui i Beatles, mentre incidevano il loro capolavoro, pubblicarono il singolo perfetto, quello con 'Strawberry fields forever' e 'Penny Lane'. George Martin, il produttore genio dei Beatles, anzi il 'quinto Beatle', non si è mai perdonato di non aver incluso i due brani nell'album.

Un gel in pillola aiuta a dimagrire
Capsula con idrogelo promette di far sparire la fame
ROMA - Per combattere i chili di troppo e' in fase di sperimentazione una capsula contenente un idrogelo superassorbente da ingerire prima dei pasti. La pillola promette di far sparire il senso di fame. Lo sostengono i ricercatori che hanno messo a punto e sperimentato con successo il gel in grado di assorbire fino ad un litro di acqua per grammo di materiale secco. Ora si passa alla sperimentazioni che durera' circa un anno ed e' gia' in corso al policlinico Gemelli di Roma.
Spazzare via i brutti ricordi
Intervenendo su una specifica area del cervello sarebbe possibile inibire la parte di memoria foriera di ansie e dolore
Capita di sentir dire «se potessi spegnere la mente e smettere di ricordare», perché a volte è davvero difficile riuscire a liberarsi da certi pensieri, una volta che sono entrati negli archivi della memoria. Infatti, ansie e ricordi dolorosi spesso diventano un vero e proprio tormento, per chi ci deve convivere. Il pensiero di un evento traumatico o di un grande dispiacere può essere troppo pesante da sopportare e da gestire da parte di chi magari ha visto la propria vita sconvolta da questo genere di eventi. A meno che non si riesca davvero a disattivare quello specifico ricordo, rendendolo finalmente innocuo.
LA RICERCA - Proprio l’identificazione dell’interruttore della memoria, ovvero la comprensione del funzionamento dei processi che creano e alterano i ricordi nella nostra mente, era l’obiettivo di uno studio condotto da Joseph LeDoux, numero uno tra i neuroscienziati, docente al Center for Neural Science presso la New York University nonché autore di innumerevoli studi sulla memoria. L’analisi effettuata da LeDoux sui topi da laboratorio ha permesso di riconoscere una parte dell'area del cervello preposta all’archiviazione dei ricordi in cui si può agire in modo indipendente, senza influenzare l’intera area.
SPEGNERE UN RICORDO - Lo studio, pubblicato su Nature Neuroscience, ha così rivelato che il processo di attraverso cui il cervello trasferisce le informazioni dalla memoria a breve a quella a lungo termine può essere interrotto (tramite un farmaco) lasciando però inalterato l'intero meccanismo. In pratica, Le Doux potrebbe essere riuscito a cancellare un singolo ricordo dal cervello delle cavie, senza influenzare né intaccare minimamente il resto della memoria. «Si tratta del futuro della psichiatria» – ha dichiarato Greg Quirk, neurofisiologo della Ponce School of Medicine di Porto Rico – «la neuroscienza ci darà gli strumenti per rendere più efficace la terapia dei soggetti che soffrono di disordini da stress post-traumatico».

Blog vecchi 2

Rimane lunga la strada del recupero sociale
La Società italiana di psichiatria muove delle critiche alla canzone di Cristicchi, troppo rivolta al passato. Che cosa ne pensa Peppe dell'Acqua, erede di Franco Basaglia come direttore del Dipartimento di salute mentale di Trieste? «È singolare e bellissimo che un ragazzo di trent'anni scriva parole tanto sensibili sulla malattia mentale — commenta Peppe dell'Acqua —. L'unica sbavatura, secondo me, è quel finale che pare indicare il suicidio, mentre bisogna insistere sul fatto che la condizione del malato mentale, per quanto dolorosa, è cambiata e la cura e la reintegrazione sono possibili. Io preferisco interpretare diversamente quell'apprestarsi a volare di Antonio, protagonista della canzone. Era il 1975, a Trieste, e Franco Basaglia, accordandosi con alcuni piloti e steward dell'Alitalia, fece volare su Venezia, sull'Istria e su Bologna 120 matti del manicomio di San Giovanni». Ma oggi com'è realmente l'assistenza psichiatrica, secondo le associazioni che si occupano di salute mentale? «Le situazioni di reclusione e degrado dei malati mentali sono ormai fatti residuali, ma ci sono ancora — risponde Ernesto Muggia, presidente onorario dell'Unione nazionale delle associazioni per la salute mentale (Unasam), che raduna più di 150 associazioni di familiari —. Riguardano, per esempio, alcuni istituti psichiatrici privati e i sei ospedali psichiatrici giudiziari ancora attivi in Italia, che ospitano circa 1.500 persone, metà delle quali potrebbero uscire senza problemi da subito. In queste strutture, destinate alla chiusura, non c'è un vero percorso di riabilitazione». «I grandi manicomi — prosegue Muggia — sono però una realtà del passato: oggi il Paese è pieno di piccole strutture che ospitano non più di venti malati. Anche se va detto che in molte di queste strutture non si fa nulla per reinserire le persone nella società. Nei casi migliori si tratta di case-famiglia, ma non mancano ancora oggi i casi di isolamento e abbandono». Secondo un censimento della Società italiana di psichiatria, il problema dei seicento Centri di salute mentale italiani è soprattutto la grave carenza di personale: manca almeno il 30% di quello previsto dagli organici, con inevitabili ripercussioni sulla qualità delle cure. «Con queste ristrettezze, non ci si deve stupire se non si fanno visite domiciliari e se i malati restano nei centri senza speranza di riabilitazione — denuncia Muggia —. Inoltre, la mancata riabilitazione impedisce anche un turn-over: ogni anno in Italia circa 5.000 nuove persone manifestano disturbi mentali che richiedono cure psichiatriche, ma spesso non trovano posto in queste strutture». Proprio riferendosi a queste realtà, il ministro della salute Livia Turco, in un recente incontro promosso dall'Unasam, ha parlato del rischio di «tornare ai manicomi sotto mentite spoglie». «Il fatto è che nella gestione del disagio mentale ci sono regioni avanti di trent'anni rispetto ad altre — riprende Dell'Acqua — . La sfida è di arrivare in tutto il Paese a livelli decenti di cura e riabilitazione per questi cittadini, che come tutti gli altri oggi hanno diritto a un lavoro, a una casa».
Arriva il remix di 'Bollicine'
Il restyling del successo di Vasco sara' hit dell'estate

ROMA - 'Bollicine' Saffa remix 07, disponibile da domani, si preannuncia uno dei protagonisti dell'estate. Il remix di uno dei piu' grandi successi di Vasco Rossi e' stato prodotto, arrangiato e mixato da Marco & Simone Di Crescenzio. I due producer hanno iniziato la loro attivita' nel 2005. Da allora hanno realizzato remix per artisti come JT Vannelli e Gus Gus, oltre a produrre Del Gado, percussionista apprezzato in tutto il mondo della scena Club

Alcool e tabacco? Peggio delle droghe
Gli scienziati vogliono riaprire la discussione sulla classificazione delle sostanze illegali sulla base di nuovi criteri LONDRA - Alcol e tabacco tra le dieci sostanze più nocive. Più nocive di cannabis, Lsd ed ecstasy. Almeno così conclude uno studio condotto dal professor David Nutt dell’Università di Bristol e pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet. Il risultato, per alcuni versi sorprendente, che sconvolge le classifiche governative sulle sostanze più pericolose e proibite, è frutto di un nuovo sistema di classificazione che tiene conto oltre che della pericolosità della sostanza per l’individuo, anche della dipendenza che la sostanza genera e della pericolosità sociale di chi la assume. Si tratta in realtà più che di uno studio sulle sostanze in sé, di un’inchiesta tra intervistati qualificati: psichiatri specializzati in dipendenza da sostanze e ufficiali giudiziari o di polizia con comprovata preparazione scientifica.
ARBITRIO – «L’attuale concezione delle droghe è mal concepita e arbitraria» dichiara Nutt commentando le tabelle del governo britannico (non molto dissimile, per i criteri adottati e per la lista di sostanze considerate illegali, da quello italiano) «l’esclusione di alcol e tabacco è dal punto di vista scientifico arbitraria». Il tabacco è infatti causa del 40 per cento di tutti i ricoveri ospedalieri – ne è quantomeno una concausa – e all’alcol viene attribuita oltre la metà delle emergenze da pronto soccorso. Inoltre l’alcol ha un alto tasso di pericolosità sociale (2,2 in una scala da 0 a 3) ed è secondo in questa classifica solo all’eroina. Il tabacco invece dà una dipendenza inferiore solo a eroina e cocaina.
I PRIMI DIECI – Eroina e cocaina sono le sostanze più nocive in base anche a questa nuova classificazione. A seguire i barbiturici (inventati nel 1903 come sedativi e ipnotici), poi il metadone e quindi l’alcol. Il tabacco è la nona sostanza per pericolosità preceduta da ketamina (un anestetico per uso veterinario che ha conosciuto una discreta e dannosissima moda tra le nuove generazioni come droga «da sballo»), benzodiazepine (una evoluzione raffinata dei barbiturici) e anfetamina. Fuori dalla top ten cannabis (11°) Lsd (l’acido lisergico scoperto per caso da Albert Hoffman mentre cercava di creare un cardiotonico, che si piazza in quattordicesima posizione) e l’ecstasy, solo diciottesima.
CUM GRANO SALIS - I risultati dello studio di Nutt vanno letti con attenzione per evitare facili mistificazioni e pericolosi fraintendimenti. Si riferiscono infatti non alla sostanza in sé, ma al suo uso tipico. Assumere Lsd non è meno nocivo di fumare una sigaretta, soprattutto se se ne fumano venti al giorno. Tuttavia questi nuovi dati sono importanti e i ricercatori che li hanno aggregati sperano che contribuiscano a riaprire il dibattito sulle sostanze illegali. Anche chi non ha partecipato direttamente all'indagine concorda sull'importanza della tabella. Lesile Iversen, professore di farmacologia a Oxford, definisce quella pubblicata su Lancet «il primo passo per una classificazione delle droghe basata sulle prove» e non solo sul retaggio culturale – per cui in occidente l'alcol è ampiamente accettato a differenza di altre culture che lo considerano veleno – e sui pregiudizi. La pubblicazione dei risultati ha acceso un dibattito nella comunità scientifica, sebbene non ancora un dibattito governativo. Ignorare The Lancet non sarà facile per chiunque d'ora innanzi voglia occuparsi della pericolosità – e quindi della legalità – di droghe leggere e pesanti.

Che cos'è la depressione
La depressione riguarda oggi il 15-20 per cento della popolazione italiana, ovvero dai 9 ai 12 milioni di persone: si tratta in maggioranza di donne (colpite il doppio rispetto agli uomini), ma sono a rischio anche gli anziani (soffre di depressione il 20-25 per cento degli over-65) e i giovanissimi (il 15 per cento dei ragazzini fra i 10 e i 14 anni è colpito da depressione). Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2020 la depressione sarà la seconda causa più frequente di malattia nel mondo dopo le malattie cardiovascolari. Non esiste però un solo tipo di depressione: accanto alla depressione maggiore esistono infatti la depressione bipolare (con fasi depressive alternate a fasi caratterizzate da eccitazione), la depressione post-parto, la depressione stagionale (provocata da alterazioni del ritmo dell’orologio biologico).
Le cause. Non esiste una sola causa per la malattia, che è sempre provocata da numerose cause concomitanti: possono scatenare la depressione fattori ambientali, sociali e personali diversi per ogni caso (separazioni, lutti, modifiche sostanziali della propria vita, dipendenze di ogni tipo), che talvolta si sommano a una vulnerabilità genetica per la patologia; la malattia inoltre può essere “innescata” da malattie croniche o trattamenti farmacologici. La base neurobiologica comune è tuttavia un squilibrio dei livelli e del funzionamento di alcuni neurotrasmettitori cerebrali (in particolare la serotonina, ma anche noradrenalina e dopamina) che regolano il tono dell’umore.
I sintomi. Tipici l’umore depresso e la perdita di interesse per attività che procuravano piacere; vi si associano spesso sensazione di inutilità, pensieri di morte, difficoltà di concentrazione, modificazioni del sonno, perdita di energia e alterazioni dell’appetito. Non sono rari i casi in cui si presentano veri e propri sintomi fisici come stanchezza cronica, mal di testa e mal di stomaco
La cure. La terapia della depressione si fonda sull’impiego dei farmaci antidepressivi, che ripristinano il corretto equilibrio della trasmissione cerebrale fra neurotrasmettitori e recettori e a due, tre settimane dall’inizio della cura migliorano nettamente i sintomi dei pazienti: sono esempi di antidepressivi gli inibitori della ricaptazione della serotonina, gli inibitori delle monoaminoossidasi (entrambe categorie che aumentano la disponibilità cerebrale di serotonina) e gli inibitori della ricaptazione di serotonina e noradrenalina. Esistono poi cure specifiche in caso di depressioni particolari (come gli stabilizzatori dell’umore per la depressione bipolare o la fototerapia per la stagionale). Inoltre, alla terapia con i farmaci si affianca molto spesso un percorso di psicoterapia.

Che cos'è il diabete
Nel mondo i diabetici sono almeno 194 milioni, stando alle stime dell’International Diabetes Federation. E nel 2025, avverte l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il numero dei diabetici sarà superiore a quello dell’intera popolazione degli Stati Uniti: in pratica, oltre 300 milioni di persone. Queste le caratteristiche dei diversi tipi di diabete.
Diabete di tipo uno. Insorge di solito nei bimbi o nei giovani adulti ed è provocato da un deficit di insulina: l’ormone prodotto dal pancreas è scarso o addirittura assente, a causa di una reazione autoimmune che comporta la distruzione delle cellule del pancreas che producono insulina.
Diabete di tipo due. Il pancreas produce l’insulina, ma l’organismo è divenuto resistente e non riesce più a utilizzarla a dovere per trasformare il glucosio in energia. Si manifesta di solito negli adulti, soprattutto in coloro che tendono all’obesità, ma sono sempre più frequenti i casi in giovani e giovanissimi; sono fattori di rischio anche la sedentarietà, il fumo, l’ipertensione, le dislipidemie, avere familiari diabetici.
Le cure. Per il diabete di tipo 1 la terapia resta la somministrazione regolare di insulina, eventualmente attraverso microinfusori; sono oggi opzioni possibili anche i trapianti di isole o di cellule pancreatiche per rimpiazzare la produzione dell’ormone. Per curare il diabete di tipo 2 è importante innanzitutto adottare uno stile di vita sano, ma sono utili e spesso indispensabili anche farmaci ipoglicemizzanti e la stessa insulina. Fondamentale, secondo gli esperti, tenere sotto controllo la pressione arteriosa: nei diabetici i valori ottimali sono infatti al di sotto di 80/120, perché gli effetti di una pur ridottissima ipertensione vengono amplificati enormemente dalla malattia diabetica.
I rischi. Se il diabete non è tenuto sotto controllo l’endotelio (ovvero la superficie interna) dei vasi sanguigni si danneggia e con il tempo si possono manifestare complicanze molto serie: problemi cardiovascolari come infarto e ictus, più frequenti nei diabetici; la nefropatia, che costringe una quota considerevole di pazienti alla dialisi e al trapianto di rene; la retinopatia diabetica, spesso causa di cecità; il piede diabetico, che talvolta costringe all’amputazione.
Sindrome metabolica. È una condizione caratterizzata da sovrappeso, ipertensione, glicemia elevata, trigliceridi e colesterolo oltre la norma. Viene considerata l’anticamera del diabete perché i pazienti hanno una spiccata resistenza all’insulina e, senza modifiche dello stile di vita, sono destinati a diventare diabetici entro pochi anni. Oggi l’età media di insorgenza della sindrome si è vistosamente abbassata, tanto che secondo alcune stime ne soffrirebbe ormai il 15 per cento degli under 18.

Che cos'è il morbo di Parkinson
La malattia di Parkinson è un disturbo neurodegenerativo, ovvero una patologia in cui si ha la compromissione di un gruppo di neuroni. In questo caso degenerano le cellule in un’area deputata al controllo dei movimenti e diminuiscono molto i livelli del neurotrasmettitore impiegato dai neuroni coinvolti, la dopamina. Quando il deficit di neuroni arriva al 60-70% del totale, compaiono i primi sintomi visibili.
Si stima che in Italia siano circa 150.000 i soggetti affetti da Parkinson e altri 50.000 i pazienti con un parkinsonismo; nella maggior parte dei casi la malattia si manifesta attorno ai 60 anni, ma in un 10 per cento di malati i sintomi compaiono prima dei 40 anni.
I segnali più comuni con cui si manifesta la malattia di Parkinson sono numerosi, e da caso a caso possono variare in intensità e numero; segni tipici sono il tremore a riposo (scompare quando si esegue un movimento finalizzato), la rigidità e la lentezza nei movimenti.
I farmaci utilizzati per tenere sotto controllo i sintomi della malattia sono soprattutto la levodopa, gli agonisti della dopamina, gli inibitori della dopa decarbossilasi e gli inibitori delle COMT; levodopa è molto efficace, ma dopo un numero variabile di anni (in media otto-dieci) il suo effetto diventa mano a mano sempre più instabile e si deve spesso interrompere la cura.
Quando i farmaci non bastano più esiste la possibilità di intervenire chirurgicamente con la cosiddetta stimolazione cerebrale profonda, che consiste nell’inserire in specifiche aree del cervello elettrodi che le stimolino come un pace-maker. L’operazione è indicata però in un ristretto numero di pazienti, circa il 2-3 per cento dei casi.

Che cos'è l'ipertensione
Si calcola che soffra di ipertensione il 25-30 per cento della popolazione: fra chi ha più di 65 anni la quota di ipertesi sale all’80 per cento ma la malattia non risparmia neppure i più giovani, visto che il 5 per cento degli under 30 ha già la pressione alta. Purtroppo solo un paziente su due è consapevole di essere iperteso: anche per questo gli esperti invitano a misurare la pressione almeno una volta all’anno dal proprio medico, più spesso se si hanno fattori di rischio per le malattie cardiovascolari come il sovrappeso, il colesterolo elevato, il diabete o l’abitudine al fumo. Soltanto nel 15-20 per cento dei malati l’ipertensione è tenuta realmente sotto controllo: molti infatti non seguono le terapie con regolarità e tanti non si curano affatto, preferendo non “sentirsi malati” perché non hanno sintomi evidenti della patologia. Se l’ipertensione non viene trattata in maniera adeguata può comportare gravi danni al cuore, alla circolazione e ai reni, aumentando il rischio di insufficienza cardiaca, infarto e ictus. Pochi pazienti vengono monitorati con test semplici ma rivelatori come l’elettrocardiogramma o l’ecocardiogramma (per verificare le condizioni del cuore) o l’esame delle urine (che tramite la valutazione della microalbuminuria denuncia lo stato di salute dei reni).
Molti i farmaci disponibili per la cura della pressione alta: fanno ad esempio parte della categoria diuretici, beta-bloccanti, calcio-antagonisti, ACE-inibitori, da assumere spesso in associazione fra loro e da scegliere in base alle caratteristiche di ciascun paziente. Indispensabile anche aumentare l’attività fisica, controllare il peso corporeo e ridurre l’apporto di sale con la dieta. Stando alle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la pressione arteriosa normale è inferiore a 130 mmHg (la “massima” o pressione sistolica) e a 85 mmHg (la “minima” o pressione diastolica); i rischi per il sistema cardiovascolare aumentano al crescere dei valori pressori e gli esperti indicano 140/90 mmHg come soglia per l’intervento terapeutico, anche con i farmaci.

Cocaina e anfetamine aumentano
Lo indica uno studio Usa su oltre 8 mila casi in 3 anni. Garattini: «E' la conferma di ciò che sospettavamo»
DALLAS - L'uso di sostanze psicostimolanti, come cocaina o anfetamine può aumentare molto il rischio di ictus. Lo indica uno studio pubblicato sul numero di Aprile della rivista medica americana Archives of General Psychiatry. «I dati accumulati negli ultimi vent'anni danno sostegno al legame tra l'abuso di sostanze psicostimolanti e ictus nei giovani» scrivono gli autori dell'articolo. Cocaina, anfetamine e altri stimolanti possono aumentare il rischio i ictus incrementanto la pressione arteriosa e favorendo il restringimento del vasi sangugni per lo spasmo delle loro pareti.
LO STUDIO - Arthur N.Westover, dell'University of Texas Medical Center di Dallas e suoi collaboratori hanno esaminato un archivio di 3.148.165 schede di dimissione da ospedali texani tra il 2000 e il 2003 per verificare se fosse possiile stabilire effettivamente un'associazione tra abuso di droghe e ictus. Nel periodo considerato i ricercatori hanno riscontrato 8.369 ictus. Nello stesso arco di tempo l'abuso di cocaina è stato secondo solo a quello di alcol, con le anfetamine, al quinto posto di questa «classifica», che hanno fatto segnare un aumento significativo così come gli oppiodi e la cannabis
DIVERSI TIPI DI ICTUS - Per l'anno 2003 i codici di dimissione ospedaliera hanno consentito di distinguere i casi di ictus emorragico e ischemico (nel primo caso i vasi sanguigni del cervello si rompono e il sangue allaga il tessuto nervoso, nel secondo i vasi si occludono e il sangue non arriva più ad alcune parti del cervello). La distinzione ha permesso ai ricercatori di stabilire che l'abuso di anfetamine e cocaina ha aumentato di cinque volte il rischio di ictus emorragico e che l'abuso di cocaina ha raddoppiato il rischio di ictus sia ischemico che emorragico.
SIGNIFICATO - «Le implicazioni di questo risultato a livello di salute pubblica e di politiche sociali sono molto importanti» hanno sottolineato gli autori della ricerca, «Soprattutto in ragione della sempre maggiore diffusione di droghe amfetaminosimili ». «Questo studio conferma per la prima volta in termini epidemiologici, e con numeri importanti, quello che sospettavamo in termini fisiopatologici» commenta il professor Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Mario Negri, di Milano. « Sapevamo infatti che la cocaina causa problemi ai vasi e al cuore. Era noto il suo effetto in termini di tachicardia e ipertensione. Il riscontro di un aumentato rischio, in particolare di ictus emorragico, è assolutamente coerente con quanto già sapevamo, sia per la cocaina che per le anfetamine».
PREOCCUPAZIONE PER IL FUTURO - «Ma la preoccupazione maggiore riguarda il futuro. Infatti questi dati, anche se solo di pochi anni fa, si riferiscono a un periodo in cui la diffusione di queste droghe, ma soprattutto di cocaina, erano molto inferiore a quella di oggi. Il problema è che oggi la cocaina non è più la "droga dei ricchi", ma ha una diffusione capillare nella società, a tutti i ilvelli. Non solo: il consumo di cocaina è visto come qualcosa di giustificabile, dato "lo stress della vita moderna", quando non addirittura percepito come uno "status symbol" qualcosa che conferisce un certo senso di appartenenza culturale e sociale». «I dati di questo studio» conclude l'esperto, «putroppo corroborano la forte preoccupazione che la sempre maggiore diffusione dell'suo di questa droga, ma anche delle altre droghe anftetaminosimili, come l'ectasy, possa comportare problemi davvero notevoli in termini di patologie gravi nella popolazione . E' certamente l'ora che si avviino serie strategie a livello medico, scolastico e politico per arginare il problema».

Come capisco se mio figlio beve o si droga?
Risponde Piergiorgio Zuccaro, direttore dell'Osservatorio fumo, alcol e droga dell'Istituto superiore di sanità
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista «Alcoholism: Clinical & Experimental Research» i genitori di adolescenti che fanno uso di droghe, alcolici o sigarette si rendono conto di questi comportamenti solo nella metà dei casi.
Ci sono dei segnali che possono essere d'aiuto? Per capire il proprio figlio fuma spinelli o beve alcolici bisogna valutare con attenzione i suoi comportamenti. Questo perché di solito l'uso non occasionale di queste sostanze è espressione di una situazione di disagio. Disagio che può essere evidenziato anche da altri segnali: il ragazzo si comporta male a scuola, non ha un buon profitto, torna a casa tardi la sera, si relaziona male con la famiglia. Solo in questi casi deve scattare un campanello d'allarme.
Come devono comportarsi i genitori? Un dialogo aperto e una corretta informazione sui rischi associati all'uso di queste sostanze sono fondamentali. E se ci si rende conto che la situazione è più seria di quanto si pensasse bisogna mettersi in contatto con esperti di disagio giovanile. In diversi casi anche pochi colloqui riescono a rimuovere l'ostacolo.
Cosa è meglio non fare? Non bisogna frugare dappertutto alla ricerca del «corpo del reato» o raccogliere di nascosto campioni di urina o capelli da far analizzare per la ricerca di droghe. Il rischio è di aumentare le barriere e alimentare un conflitto controproducente.

Trovata balena fossile nel Pisano
Reperto lungo dieci metri, risale a 4 milioni di anni fa
ORCIANO PISANO (PISA) - Lo scheletro di un cetaceo di 4 milioni di anni fa sta emergendo nella campagna intorno ad Orciano Pisano. Allo scavo stanno lavorando paleontologi del Museo di Storia Naturale di Firenze. Lo scheletro ha mantenuto la connessione anatomica ed e' circondato da una variegata fauna fossile. Il mammifero si sarebbe adagiato sui fondali presumibilmente ad un centinaio di metri di profondita' dell'antico mare pliocenico, che occupava buona parte della Toscana.
Mini-chirurgia per combattere l’asma
Alcuni ricercatori canadesi hanno dimostrato per la prima volta che la termoplastica bronchiale, migliora il controllo della malattia
L’idea di curare l’asma con un mini-intervento chirurgico può apparire stravagante, ma non è così. Alcuni ricercatori canadesi hanno dimostrato per la prima volta che un intervento non farmacologico, la termoplastica bronchiale, migliora il controllo della malattia e hanno appena pubblicato i risultati del loro lavoro sul New England Journal of Medicine, una delle riviste più quotate al mondo.
L’ATTACCO - L’idea del gruppo, guidato da Gerard Cox e John Miller alla McMaster University di Hamilton, Ontario, nasce dalla constatazione che l’attacco asmatico è provocato da una costrizione dei bronchi: per stimoli vari, come per esempio i pollini nelle caso di allergia, le vie aeree si restringono e provocano difficoltà di respiro. Alla base di questo restringimento del calibro sta la contrazione della muscolatura liscia che si trova nella parete dei bronchi. Se si riduce la quantità di muscolatura liscia – hanno allora ipotizzato gli studiosi canadesi – si può pensare di diminuire gli attacchi asmatici, di aumentare i periodi «liberi» da sintomi, di migliorare la qualità della vita e di ridurre l’uso di farmaci. Così è successo.
RISULTATI - Lo studio condotto su 112 pazienti fra i 18 e i 65 anni con asma moderato o severo, seguiti per un anno, ha dimostrato un migliore controllo della malattia in chi era stato trattato con termoplastica rispetto ai controlli non sottoposti alla procedura. «I risultati sono promettenti e la tecnica interessante – dice Lorenzo Corbetta , professore associato di malattie dell’apparato respiratorio all’azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze – perché le terapie anti-asma sono efficaci fino a un certo punto e almeno un dieci per cento dei casi non è ben controllabile con i farmaci. La termoplastica è il primo trattamento non farmacologico che può aiutare questi pazienti. Nel campo della terapia farmacologia antiasmatica, del resto, sono almeno quindici anni che non escono nuove molecole, a parte un composto anti-IgE per l’asma allergico grave».
LA TECNICA - Per raggiungere i bronchi di piccolo e medio calibro e ridurre la quantità di muscolatura liscia si usa un broncoscopio flessibile, introdotto attraverso il naso o la bocca, che libera energia termica da radiofrequenza, direttamente sulle pareti: l’energia agisce come «desensibilizzante» sulla muscolatura che diventa così refrattaria agli stimoli broncocostrittori. In altri termini, i tessuti vengono riscaldati fino a circa 65 gradi: una temperatura sufficiente a ridurre la massa della muscolatura liscia, ma non a provocare la morte dei tessuti e conseguente cicatrizzazione. L’intero trattamento viene eseguito, dopo una leggera anestesia locale, nel corso di tre sedute che durano meno di un’ora, a distanza di almeno tre settimane l’una dall’altra. «Lo svantaggio della termoplastica – commenta Corbetta – è che si tratta di una procedura invasiva che comporta dei costi, ma ha il vantaggio di non presentare effetti collaterali. Può essere utile non soltanto a chi è refrattario alle terapie, ma anche a chi è costretto a trattamenti a lungo termine con farmaci che possono dare effetti indesiderati. La sua applicazione è in grado di ridurre la somministrazione di questi ultimi e può anche ovviare al problema della scarsa osservanza della terapia, soprattutto quando va continuata a lungo».

Blog vecchi

SIMONE CRISTICCHI VINCE IL FESTIVAL DI SANREMO
SANREMO - Simone Cristicchi con 'Ti regalero' una rosa' ha vinto la 57/ma edizione del festival di Sanremo. Al Bano con 'Nel perdono' e' il secondo classificato. Piero Mazzocchetti con 'Schiavo d'amore' e' il terzo.
SANREMO: LA CLASSIFICA DEFINITIVA
SANREMO - Questa la classifica definitiva del 57/mo festival di Sanremo, mix dei risultati di giuria demoscopica, televoto a partire da giovedi' e giuria di qualita'. 1) Simone Cristicchi 'Ti regalero' una rosa' 8,22% 2) Al Bano 'Nel perdono' 7,27% 3) Piero Mazzocchetti 'Schiavo d'amore' 6,51% 4) Daniele Silvestri 'La paranza' 5,64% 5) Mango 'Chissa' se nevica' 5,46% 6) Paolo Meneguzzi 'Musica' 5,38% 7) Tosca 'Il terzo fuochista' 5,31% 8) Francesco e Roby Facchinetti 'Vivere normale' 5,05% 9) Zero Assoluto 'Appena prima di partire' 5,04% 10) Antonella Ruggiero 'Canzone fra le guerre' 4,99%.
SANREMO: VINCE CRISTICCHI, FOLLETTO TRA IRONIA E IMPEGNO
SANREMO - Simone Cristicchi, nel pomeriggio aveva vinto anche il premio della critica Mia Martini. Autore di 'Ti regalero' una rosa', Cristicchi e' un artista ironico e raffinato, ma il suo progetto 'Centro di igiene mentale' (disco, documentario e libro) frutto di un suo viaggio negli ex manicomi italiani, lo ha portato a vincere con un testo apprezzabile anche per il contenuto. La sua canzone racconta con crudezza la realta', spesso sconosciuta, dei cosiddetti 'pazzi'. Si era fatto notare qui a Sanremo, sezione giovani, gia' un anno fa per l'originalita' del suo brano, scritto con Simona Cipollone (la Momo di 'Fondanela'): 'Che bella gente', un brano nato nel clima del suo spettacolo a meta' tra teatro e canzone. E' stato allievo di Jacovitti, ha trent'anni ed e' nato nel popoloso quartiere Tuscolano, a Roma. Dopo l'incontro con il produttore Francesco Migliacci, nel 1998, nel 2003 conquista il Cilindro d'Argento, premio per cantautori emergenti nell'ambito del Festival 'Una casa per Rino', dedicato a Rino Gaetano, da sempre uno dei suoi punti di riferimento musicali. Il successo arriva nel 2005 con 'Vorrei cantare come Biagio', tormentone-parodia ispirato ad Antonacci, che non solo non si offende, ma lo invita sul palco del Palalottomatica di Roma per presentare la curiosa presa in giro, in realta' un raffinato j'accuse ai meccanismi dell'industria discografica. La canzone gli apre le porte del Festivalbar. Arriva una pioggia di premi: tra questi, il Premio Giorgio Gaber, il Lunezia e la Targa Tenco. Al di la' delle suonerie scaricate a centinaia di migliaia, e dei premi, cresce la fama di Cristicchi comunicatore, tra Cinecitta' Campus e un mini-tour in varie universita'. Il 2006 si apre nel segno di Sergio Endrigo. Partecipa, all'Auditorium di Roma, al tributo a un maestro incontrato e perso troppo presto, insieme a Gino Paoli, Morgan, Cammariere, Vanoni, Morandi, Nada, Renato Zero, Vecchioni e Lauzi. Nello stesso anno arriva al Festival di Sanremo, con una valigetta da commesso viaggiatore per cantare 'Che bella gente'. Porta in giro per l'Italia il suo spettacolo 'Centro di igiene mentale', che continuera' per tutta la prossima estate. Le testimonianze raccolte negli ex manicomi, i racconti dei 'portatori sani di una sensibilita' esasperata' sono diventati anche un documentario e un libro appena uscito per Mondadori.
SANREMO: MAFIA E DISAGIO MENTALE, VINCE L'IMPEGNO
SANREMO - La vittoria di Simone Cristicchi e della sua "Ti regalero' una rosa" e quella di Fabrizio Moro ieri tra i Giovani con "Pensa" fanno passare agli annali questa edizione sotto il segno dell'impegno. Non e' di poco conto che sia Cristicchi che Moro abbiano vinto entrambi anche il premio della Critica nelle rispettive categorie. Non era scontato che la storia di un malato mentale e un brano anti mafia, ispirato ai giudici Falcone e Borsellino, fossero premiati dalle giurie popolari che negli anni scorsi hanno regalato verdetti soprendenti. Cristicchi e Moro sono piu' o meno coetanei, due trentenni, entrambi romani, che conciliano canzone d'autore con la cultura hip hop. La qualita' dei due brani vincitori, la giovane eta' dei due interpreti e la coincidenza con il giudizio della critica fa ottenere a Baudo un risultato sempre sfuggito al festival negli anni passati: allineare Sanremo alla realta' della musica, quella cioe' che si ascolta alla radio e piace al pubblico che consuma musica. Quasi a voler mantenere un legame con l'imprevedibilita' dei risultati degli anni passati, sono arrivati il secondo posto di Al Bano e quello di Piero Mazzocchetti, cioe' i due interpreti piu' legati alla melodia classica, di scuola tenorile. Al Bano e' un veterano e ogni volta che partecipa a Sanremo viene indicato tra i favoriti. Mazzocchetti era l'oggetto misterioso del festival. La sua carriera finora l'ha vissuta tutta in Germania. Il terzo posto della sua "Schiavo d'amore" dimostra che le giurie popolari amano il bel canto. Tutto sta a vedere che ne pensera' il pubblico che compra i dischi.
CELLULARI: COSTI DI RICARICA ADDIO
ROMA - Costi per le ricariche via da lunedi': scatta infatti la nuova norma del pacchetto liberalizzazioni di Bersani che consentirà di eliminare il balzello che grava sui prezzi delle ricariche dei telefonini che, secondo i calcoli delle associazioni dei consumatori, frutterebbe alle compagnie telefoniche circa 1,8 miliardi di euro l'anno. Ma proprio le organizzazione di difesa dei consumatori sono in allerta: temono che qualche gestore sia tentato di eludere od aggirare le prescrizioni della norma intervento su cavilli o piani tariffari. Il Codacons punta il dito soprattutto su Wind, che potrebbe in alcuni casi continuare a far pagare i costi di ricarica. "Da lunedi' qualsiasi costo di ricarica applicato agli utenti della telefonia mobile sarà considerato illegale e, come tale, denunciato dinanzi le competenti autorità"avverte il Codacons rivolto alle compagnie telefoniche che "in base alle prime indiscrezioni, vorrebbero continuare a far pagare ai vecchi clienti il balzello cancellato dal Ministro Bersani" e cita appunto Wind. Il Codacons, spiega il presidente Carlo Rienzi, chiede all'Autorità per le comunicazioni "di verificare i nuovi piani tariffari degli operatori telefonici per accertare se al loro interno si celino aumenti a discapito degli utenti. Le compagnie che decideranno di fare le 'furbe', scaricando sui consumatori i minori introiti derivanti dal taglio ai costi di ricarica, o quelle che continueranno a imporre tale balzello, dovranno essere pesantemente sanzionate". Ma da Wind replicano che le ricariche da 50 euro in su erano già gratuite e continueranno ad esserlo, mentre chi vuole ricaricare per importi minori deve passare ai nuovi piani tariffari che rispettano le indicazioni del decreto Bersani. '3' ha giocato d'anticipo e ha abolito i costi di ricarica già da ieri. Oggi è stata la volta di Vodafone, mentre Tim li eliminerà lunedi'. Le associazioni dei consumatori hanno da subito messo in guardia rispetto alla possibilità che tutte le compagnie telefoniche possano rifarsi dei mancati introiti da ricarica rialzando le tariffe attraverso i nuovi piani tariffari meno convenienti. Adusbef e Federconsumatori hanno insistito sul tema della trasparenza tariffaria ricordano che l'Agcom, l'Autorità di Garanzia per le comunicazioni, ha predisposto una delibera, con cui "obbliga gli operatori a mettere a disposizione dei clienti informazioni sul costo reale delle telefonate, dopo un minuto, 3 minuti e 15 minuti, in base all'offerta commerciale sottoscritta". L'utente, quindi, deve essere informato sul costo finale comprensivo di Iva, canone, scatto alla risposta, e anche relativo ai servizi di messaggistica (sms e mms), alla telefonia fissa e a internet.
CLIMA: PRIMI PROFUGHI EFFETTO SERRA DAL PACIFICO
SYDNEY - I circa duemila abitanti delle isole Carteret, che appartengono alla Papua Nuova Guinea, sono destinati a diventare tra i primi ''profughi ambientali'' al mondo. Gli abitanti del minuscolo arcipelago del Sud Pacifico saranno infatti costretti a trasferirsi a breve a causa dei crescenti livelli dell'Oceano, legati al riscaldamento globale. Gli abitanti dello sperduto arcipelago hanno perso la loro ventennale, disperata e inutile battaglia contro l'Oceano. A nulla sono infatti servite le barriere che hanno eretto e le mangrovie piantate a difesa delle coste. Il vice amministratore del governo autonomo di Bougainville, Raymond Masono, ha annunciato alla radio australiana che l'acqua salata ha gia' invaso gran parte delle fonti d'acqua dolce ed ha distrutto le coltivazioni, rendendo inevitabile il trasferimento della popolazione proprio nell'isola di Bouganville, a quattro ore di navigazione dal minuscolo arcipelago. Le tempeste e le alte maree contribuiscono all'invasione del mare e gli isolani ricevono gia' in aiuto generi di prima necessita'. Negli atolli, scoperti dall'esploratore britannico Philip Carteret a circa 85 km a nordest dall'isola di Bouganville, e' diventato ormai impossibile sopravvivere. Alcune case sono state completamente distrutte dal mare ed altre vengono allagate sempre piu' di frequente. Masono spiega che il primo insediamento nei nuovi territori e' previsto nei prossimi mesi. ''Vogliamo agire in maniera sistematica, piuttosto che con una reazione impulsiva. Il programma integrato prevede accordi con i proprietari di piantagioni e di altri terreni, con cui sono state identificate localita' adatte per coloni provenienti dalle Carteret e da altri atolli'', ha aggiunto. Le Carteret, con una popolazione di 2050 persone, sono le piu' colpite dall'innalzamento dei mari causato dall'effetto serra ma altri 3000 isolani, degli atolli Mortlock, Fead e Tasman, sempre a Papua Nuova Guinea, ne subiscono gia' gli effetti, ha detto il funzionario. ''Vi e' una percezione generale fra la gente, che la loro situazione e' causata dal riscaldamento globale''. Gli isolani combattono gia' da anni contro l'avanzata delle acque, costruendo muraglie e piantando mangrovie, ma le tempeste e le alte maree continuano a sommergere case ed orti. Secondo le stime, gli atolli saranno del tutto coperti dalle acque entro il 2015. Anche negli stati-arcipelago di Kiribati, Tuvalu, Vanuatu e isole Marshall molti atolli sembrano condannati a restare sott'acqua a causa del mutamento climatico.
ANIMALI: STOP PESCA PER SALVARE IL DELFINO DEL MEKONGDa quando le reti che decimavano i cetacei del fiume Mekong sono state bandite, i rarissimi delfini d'acqua dolce della Cambogia, o ''Irawaddy'' - inseriti tra le specie minacciate in modo critico dall'IUCN - stanno lentamente ricolonizzando il fiume. Da quando le autorita' locali hanno bandito le reti nell'alto Mekong, la popolazione e' passata da 90 a 160 individui. Liberare le aree del fiume dalla minaccia delle reti ha permesso ai delfini di spostarsi verso la parte alta del fiume. ''Potremmo avere circa 20 nuovi nati ogni anno, se questo trend continuera''', dice Seang Tana della commissione per la Conservazione del delfino del Mekong. ''Ma entro 5 anni non ci sara' abbastanza pesce per i delfini, viste le esigenze umane''. La pesca e' stata messa al bando lo scorso anno, e le popolazioni locali sono state incoraggiate a riconvertire le attivita' di pesca verso il turismo. Gli esperti stimano una popolazione totale di circa 1.000 delfini tra India, Myanmar e Thailandia. Il Mekong e' il piu' grande fiume del Sud Est asiatico (circa 4.600 km.), nel suo bacino vivono dalle 1.200 alle 1.700 specie di pesci, la piu' ricca biodiversita' ittica dopo quella del Rio delle Amazzoni e del bacino del Congo. 62 specie sono endemiche tra cui il pesce gatto gigante del Mekong, il pesce d'acqua dolce piu' grande conosciuto. Prima era presente nell'intero corso del fiume, dal Vietnam al Sud della Cina. Negli ultimi vent'anni la popolazione di questo gigante e' diminuita del 90%. La causa principale della sua rarefazione e di quella di molte altre specie ormai minacciate e' la pesca eccessiva e illegale, praticata anche con la corrente elettrica. Il bacino del fiume Mekong e' infatti fondamentale per la sussistenza delle popolazioni. Dal pesce deriva l'80% delle proteine animali necessarie ad una popolazione di circa 55 milioni di abitanti. Secondo il Wwf, che lancera' il 20 marzo il dossier ''World's top 10 rivers at risk'', sui 10 fiumi piu' minacciati del Pianeta, le minacce per la ricchissima biodiversita' del fiume - comprese 160 specie di anfibi - sono anche le grandi infrastrutture: 58 dighe sono presenti lungo il corso del fiume e ben 149 sono in progetto.
UNA TEORIA ITALIANA METTE IN CRISI LA COSMOLOGIAROMA - La cosmologia classica è in pericolo, e a metterla in crisi è un gruppo di scienziati italiani. La prima mappatura della materia oscura, il 'riempimento' dell'universo, pubblicata da Nature, sembra infatti dare ragione a Luciano Pietronero, dell'Istituto di Sistemi Complessi dell'università La Sapienza di Roma, che ipotizza che la distribuzione della materia nelle galassie non sia continua ma segua la geometria frattale. Le teorie classiche della cosmologia, che discendono direttamente dalle equazioni di Einstein, sostengono che l'universo sia 'liscio', cioé che la distribuzione della materia sia uniforme. Per giustificare il fatto che le galassie si presentano sotto forma di aggregati discontinui gli astronomi hanno ipotizzato la presenza della 'materia oscura', una sostanza che riempirebbe il 95% dello spazio. "La materia oscura però è più che altro un rattoppo che giustifica le teorie - sostiene Pietronero - noi ci siamo limitati ad applicare le leggi della statistica, di cui siamo esperti, ai dati disponibili sulla distribuzione della materia nell'universo lontano. Non vogliamo rifare la cosmogonia, ma semplicemente sosteniamo che la geometria frattale spiega molto meglio questi fenomeni". Tra i principali 'avversari' di questa teoria c'é il gruppo di astronomi dell'Università di New York guidato da David Hogg. Secondo Hogg la teoria dei frattali "Crea più problemi di quanti non ne risolva", a cominciare dal fatto che andrebbero ripensate tutte le leggi fondamentali della cosmologia. "Io non sono d'accordo con questa impostazione - ribatte Pietronero, protagonista con Hogg di un lungo articolo su questo dibattito apparso sull'ultimo numero della rivista New Scientist - non si può dire che finché non proponiamo un modello alternativo le nostre teorie non sono valide. Noi proseguiamo con i nostri studi man mano che arrivano nuovi dati, e se c'é qualche legge che deve cadere che cada". Fra i nuovi dati a cui si riferisce il fisico italiano c'é anche la prima mappatura della materia oscura in una parte dell'universo, operata da Richard Massey del California Institute of Technology e pubblicata da Nature. Il risultato di Massey è stato che anche questa 'sostanza misteriosa' sembra essere distribuita con le stesse discontinuità di quella conosciuta. "Questo risultato sembrerebbe darmi ragione - sostiene Pietronero - ma io aspetterei prima di dare sentenze definitive. La mia posizione è semplicemente questa: l'analisi statistica dei dati è quella, e non è possibile confutarla, tant'é vero che anche chi ci avversa comincia a darci ragione. Sulle teorie poi si possono fare tutte le elucubrazioni che vogliamo". Altre prove in un senso o nell'altro verranno nei prossimi mesi, quando nuovi dati delle misurazioni di Massey verranno resi noti.
LA CELIACHIA AUMENTA LITIGI NELLA COPPIA
TORINO - Il 40 per cento dei partner di celiaci ammette che è difficile adattarsi ai vincoli alimentari imposti dalla dieta senza glutine e ne riconosce gli influssi negativi sul rapporto di coppia, con un aumento significativo dei litigi. E' uno dei dati che emergono dalla ricerca "Vivere la celiachia", condotta dalla sezione piemontese dell'Associazione italiana celiachia (Aic), che la presenta oggi a Torino nel corso del suo congresso regionale. Il progetto, che ha preso il via a ottobre 2005 e si è concluso un anno dopo, si è avvalso dell'opera di quattro psicologi e della collaborazione del Comune di Torino. Ha coinvolto oltre 2.500 nuclei familiari di malati del Piemonte (dove si contano 5.100 celiaci con un incremento del 35% negli ultimi due anni) e ha risposto il 52% del campione prescelto."Si tratta della prima ricerca di questo genere in Italia", afferma la coordinatrice del gruppo di lavoro, la psicologa clinica Irene Giulia Cimma. La celiachia viene vissuta da un malato su tre come un grande problema che condiziona la vita. Le famiglie con ragazzini celiaci si sentono diverse dalle altre, le mamme sviluppano sensi di colpa più dei padri e gli adolescenti con meno di 19 anni sono i più propensi a trasgredire la dieta. Il 20% dei malati denuncia difficoltà emotive verso il cibo, riconosce di avere un disagio a mangiare (non solo al ristorante, ma anche a casa),il 13% di avere comportamenti al limite della bulimia, il 32% di non accettare con serenità i possibili cambiamenti fisici (in genere aumenta la massa corporea), mentre quasi il 40% dichiara di avere la sensazione di una scarsa energia fisica. Infine l'uomo celiaco è più pragmatico, ma tende a nascondere la malattia, la donna accentua la sua sensazione di essere un peso per gli altri, ma è anche più disponibile ad accettare supporti psicologici.
ENERGIA: BERSANI, NEL PIANO EUROPEO TRACCIA LAVORO ITALIANO
BOLOGNA - Il piano energetico europeo e' ''un grande risultato. Credo che in quel risultato si vede anche la traccia del lavoro italiano''. Il ministro per lo sviluppo economico Pierluigi Bersani ha commentato cosi' l'approvazione dell'accordo sull'energia. ''Noi - ha aggiunto Bersani - possiamo dire, in particolare, di essere partiti con un certo tempismo, perche' un mese fa abbiamo presentato un piano sull'efficienza energetica che riguarda la vita dei cittadini in molti aspetti e riguarda anche la spinta alle energie rinnovabili. Ci stiamo mettendo in sintonia con l'operazione europea, abbiamo dei ritardi da rimontare perche' abbiamo perso del tempo in questi anni. Ma - ha concluso Bersani - ci stiamo dando dentro''.
VENDUTA A 80.000 EURO CAPPA GUERRE STELLARI A LONDRALONDRA - La celebre cappa marrone di Alec Guinness in Guerre Stellari è stata venduta per 54.000 sterline (circa 80.000 euro) a Londra, durante una colossale asta di costumi cinematografici e televisivi. Il cimelio indossato dall'attore inglese per incarnare il personaggio di Obi Wan Kenobi è stato comprato da un anonimo collezionista per via telefonica e il prezzo spuntato riflette la stima della casa d'aste Bonham's che ne aveva fissato il valore tra le 50.000 e le 60.000 sterline. Ha spuntato invece un prezzo molto superiore alla stima iniziale il vestito di tweed sfoggiato da Sean Connery in Indiana Jones e l'ultima crociata: ha totalizzato 26.400 sterline quando invece i periti di Bonham's pensavano che valeva al massimo 1.500 sterline. Prezzo da capogiro (in questo caso come era nelle previsioni) anche per la giacca dello smoking di Sean Connery in 'Thunderball', un film della serie James Bond uscito nel 1965: l'elegantissimo 'dinner jacket' è stato venduto per 33.600 stellari, la cifra più alta battuta dopo la cappa di Guerre Stellari. Cifre elevatissime sono state sborsate anche per il costume di Mel Gibson in Bravehart (25.200 sterline), un vestito indossato da Tom Baker nella serie televisiva Doctor Who (24.600). Il soprabito di Gary Oldam in Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (15.600), la pelliccia e il cappello di Diana Rigg in On Her Majesty's Secret Service (12.900). Quella avvenuta ieri sera nella sede di Bonham's a Knightsbridge al centro di Londra è stata la maggiore vendita all'asta di costumi cinematografici e televisivi mai avvenuta in Europa. Sono stati proposti al maggior offerente ben 400 abiti di scena, tutti realizzati dalla sartoria specializzata Angels the Costumiers, fondata nel 1840. "La collezione di Angels di abiti da film e serie tv - ha sottolineato Jon Baddeley, direttore della sezione collezionismo di Bonham' - è certamente la maggiore e la più importante del suo genere ad essere finita all'asta. Ha dato agli appassionati di cinema di tutto il mondo di comprare abiti portati dai loro eroi in alcuni dei più celebri film britannici ed internazionali degli ultimi 60 anni". In tutto l'asta ha fruttato 587.154 sterline, circa 880.000 euro.
TUBERCOLOSI, VECCHI VACCINI PIU' EFFICACI DEI NUOVI
ROMA - La versione più vecchia del vaccino contro la tubercolosi, basata sul bacillo di Calmette Guerin (BCG) e la più utilizzata nel mondo, potrebbe essere più efficace rispetto ai vaccini più recenti. E' quanto emerge dalla ricerca condotta in Francia e pubblicata questa settimana sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, PNAS. Tanto che i ricercatori, coordinati da Stewart Cole, dell'Unità di genetica molecolare batterica dell'istituto Pasteur, ritengono opportuno promuovere nuove sperimentazioni cliniche sui vaccini anti-Tbc vecchi e nuovi per stabilire quali sono i più efficaci. La ricerca ha confrontato l'efficacia dei diversi tipi di vaccini anti-Tbc oggi disponibili con la sequenza genetica completa del bacillo di Calmette Guerin, che contiene più di 3.99 geni che producono altrettante proteine. Il vaccino, che si é dimostrato particolarmente efficace nel prevenire la malattia nei bambini ma non altrettanto negli adulti, deriva dal Mycobacterium bovis, il microrganismo che causa la tubercolosi nei bovini. Si è scoperto così che nei ultimi decenni in cui è stato coltivato per produrre il vaccino, il batterio di Calmette Guerin ha subito alcune modificazioni genetiche. I ricercatori sospettavano che queste modificazioni avrebbero potuto compromettere l'efficacia del vaccino, ma si è osservato esattamente il contrario. Ad esempio, un ceppo del vaccino chiamato BCG Giappone, comparsa prima del 1925, è in grado di scatenare una reazione immunitaria più efficace rispetto alle varianti chiamate BCG Danimarca, BCG Glaxo e BCG Pasteur, che insieme rappresentano il 66% delle dosi di vaccino somministrate nel 1996.
VIETATO SPIARE I DIPENDENTI NEL WEB
ROMA - I datori di lavoro pubblici e privati non possono controllare la posta elettronica e la navigazione in Internet dei dipendenti, se non in casi eccezionali. Lo ha stabilito il Garante per la Privacy, rilevando che "spetta al datore di lavoro definire le modalità d uso di tali strumenti ma tenendo conto dei diritti dei lavoratori e della disciplina in tema di relazioni sindacali". Il Garante, con un provvedimento generale che sarà pubblicato sulla 'Gazzetta Ufficiale', fornisce concrete indicazioni in ordine all'uso dei computer sul luogo di lavoro. "La questione è particolarmente delicata afferma il relatore Mauro Paissan perché dall analisi dei siti web visitati si possono trarre informazioni anche sensibili sui dipendenti e i messaggi di posta elettronica possono avere contenuti a carattere privato. Occorre prevenire usi arbitrari degli strumenti informatici aziendali e la lesione della riservatezza dei lavoratori". L'Autorità prescrive innanzitutto ai datori di lavoro di informare con chiarezza e in modo dettagliato i lavoratori sulle modalità di utilizzo di Internet e della posta elettronica e sulla possibilità che vengano effettuati controlli. Il Garante vieta poi la lettura e la registrazione sistematica delle e-mail così come il monitoraggio sistematico delle pagine web visualizzate dal lavoratore, perché ciò realizzerebbe un controllo a distanza dell attività lavorativa vietato dallo Statuto dei lavoratori. Viene inoltre indicata tutta una serie di misure tecnologiche e organizzative per prevenire la possibilità, prevista solo in casi limitatissimi, dell'analisi del contenuto della navigazione in Internet e dell'apertura di alcuni messaggi di posta elettronica contenenti dati necessari all azienda. Il provvedimento raccomanda l adozione da parte delle aziende di un disciplinare interno, definito coinvolgendo anche le rappresentanze sindacali, nel quale siano chiaramente indicate le regole per l uso di Internet e della posta elettronica. Il datore di lavoro è inoltre chiamato ad adottare ogni misura in grado di prevenire il rischio di utilizzi impropri, così da ridurre controlli successivi sui lavoratori. Per quanto riguarda Internet è opportuno ad esempio, indica il garante: individuare preventivamente i siti considerati correlati o meno con la prestazione lavorativa; utilizzare filtri che prevengano determinate operazioni, quali l accesso a siti inseriti in una sorta di black list o il download di file musicali o multimediali. Per quanto riguarda la posta elettronica, è opportuno, secondo il Garante, che l'azienda renda disponibili anche indirizzi condivisi tra più lavoratori (info@ente.it; urp@ente.it; ufficioreclami@ente.it), rendendo così chiara la natura non privata della corrispondenza; valuti la possibilità di attribuire al lavoratore un altro indirizzo (oltre quello di lavoro), destinato ad un uso personale; preveda, in caso di assenza del lavoratore, messaggi di risposta automatica con le coordinate di altri lavoratori cui rivolgersi; metta in grado il dipendente di delegare un altro lavoratore (fiduciario) a verificare il contenuto dei messaggi a lui indirizzati e a inoltrare al titolare quelli ritenuti rilevanti per l'ufficio, ciò in caso di assenza prolungata o non prevista del lavoratore interessato e di improrogabili necessità legate all'attività lavorativa. Qualora queste misure preventive non fossero sufficienti a evitare comportamenti anomali, gli eventuali controlli da parte del datore di lavoro devono essere effettuati con gradualità. In prima battuta si dovranno effettuare verifiche di reparto, di ufficio, di gruppo di lavoro, in modo da individuare l area da richiamare all osservanza delle regole. Solo successivamente, ripetendosi l anomalia, si potrebbe passare a controlli su base individuale.Il Garante ha chiesto infine particolari misure di tutela in quelle realtà lavorative dove debba essere rispettato il segreto professionale garantito ad alcune categorie, come ad esempio i giornalisti.
DOORS, 40 ANNI DOPO ANCORA UN'ICONA ROCK
ROMA - Il segno del tempo trascorso dall'uscita del loro, primo, rivoluzionario album è che oggi 'Hello I Love You', 'Break on through' e 'Light My Fire' sono disponibili come suonerie. Che è anche la dimostrazione più brutale dell'attualità della loro musica. Sono passati 40 anni dalla pubblicazione di 'The Doors', prima prova discografica del quartetto formato da Jim Morrison, Ray Manzarek, Robbie Krieger e John Desmore, ancora oggi uno dei simboli più riveriti della controcultura giovanile dell'epoca d'oro a cavallo tra gli anni '60 e '70. Un'epoca in cui miti inossidabili sono stati costruiti nel giro di pochi anni: I Beatles sono stati insieme nove anni, Morrison é morto nel 71, Hendrix e Janis Joplin nel 70. Non per niente Pete Townsend, che a giugno suonerà in Italia con l'altro sopravvissuto degli Who, Roger Daltrey, allora cantava: "voglio morire prima di diventare vecchio". E indiscutibile che il mito dei Doors sia stato generato da Jim Morrison, forse l'icona trasgressiva più amata della storia del rock. Non esiste un grande gruppo senza un grande front man. Assistere oggi a un concerto dei nuovi Doors con Manzarek e Krieger e Ian Astbury al posto del Re Lucertola fa chiaramente percepire l'abisso di intensità rispetto a quando c'era Morrison. Ma, legare la fortuna del gruppo solo alla vicenda del leader del gruppo, significherebbe fare un torto alla musica di una delle band più influenti di sempre. La "base" operativa della band è stata quella sorta di laboratorio permanente della contro cultura che era la comunità della spiaggia di Venice, nella Los Angeles degli anni 60. I quattro futuri Doors si erano incontrati in fasi diverse all'università, ma la loro amicizia, e questo la dice lunga, si é cementata frequentando corsi di meditazione trascendentale. La storia dei Doors è ormai una leggenda: l ingaggio al Whisky a Go Go, il contratto con la Elektra, il debutto nel 67 e subito 'Light my fire' al primo posto di Bilboard. Il nome, Le Porte (Doors), preso a prestito da William Blake e dal libro sulle sostanze psicotrope di Aldous Huxley, 'Le porte della percezione', le performance incendiarie, l'atteggiamento furiosamente iconoclasta di Morrison (culminato nel famoso arresto a Miami dopo un concerto in cui fu accusato di aver mostrato il pene), la sua bellezza, I suoi eccessi finiti presto fuori controllo, la sua morte prematura a Parigi, le sue liriche dichiaratamente ispirate a Nietzsche e ai simbolisti francesi, l'ensemble strumetale, unico, formato da organo, chitarre e batteria, con Manzarek che suonava il basso con la tastiera. Strange Days , Waiting for the Sun , The Soft Parade , Morrison Hotel , L.A. Woman , più lo storico Absolutely live sono I titoli degli album incisi con Morrison. Nel 1978 è stato pubblicato An American prayer , con Manzarek, Krieger e Desmore a fornire l accompagnamento alla voce di Morrison che legge le sue poesie. Love me two times , Ridin on a storm , Hello I Love You sono alcuni dei titoli chiave di un gruppo che, pescando nel blues, nel jazz, nella psichedelia, persino in autori come Kurt Weil, ha inventato uno stile che dava perfettamente voce a un tempo irripetibile e ha fissato dei codici che hanno vinto la sfida del tempo e sono diventati regola per le generazioni future. Anche il cinema ha contribuito al mito: Apocalypse Now di Francis Ford Coppola che mettendo The End nella colonna Sonora ha consegnato I Doors alla storia del grande schermo e il discusso e discutibile The Doors di Oliver Stone con Val Kilmer nel ruolo di Morrison che però ha dato alle nuove generazioni materiale per alimentare uno dei più inossidabili culti mai generati dal rock. E sono anche in programma il 19 e 20 marzo iniziative a Londra con Manzarek per ricordare la storia dei Doors.
Grillo contro la Telecom
http://www.videoaround.com/view_video.php?viewkey=0ef399b63a72d0e4ab57
IL PRIMO CONCERTO DI MORRICONE DOPO L'OSCAR
Le parole di Giovanni Paolo II diventano musica cantata dal Nuovo coro lirico sinfonico romano diretto dal Maestro Ennio Morricone. Si e' svolto, ieri sera, all'Auditorium della Conciliazione di Roma il primo concerto del Maestro appena insignito dall'Oscar alla carriera. Di ritorno da Hollywood, dove domenica 25 febbraio Morricone ha ricevuto il riconoscimento, il Maestro ha scelto la Capitale per offrire al pubblico italiano le note che lo hanno reso famoso non solo tra gli appassionati di musica ma anche di cinema. Ospite d'onore della serata il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, accompagnato dalla moglie Clio ha salutato Morricone nel suo camerino prima dell'inizio del concerto. Dopo un saluto e una stretta di mano il presidente della Repubblica ha chiesto al Maestro Morricone che tipo di emozione sia ricevere un Oscar alla carriera, lui stesso, ha spiegato, si e' emozionato guardando la cerimonia in tv. Napolitano ha ringraziato il presidente della Repubblica Gasbarra per la meravigliosa serata e per ''per aver dato a Roma e al Paese la possibilita' di ringraziare il grande Maestro''. Dopo l'inno di Mameli l'orchestra Roma Sinfonietta ha eseguito il ''Canto del Dio nascosto'' aggiungendo la musica a parole e poesie composte da Giovanni Paolo II. Nella seconda parte del concerto il Maestro Morricone ha riproposto alcune delle sue opere che lo hanno reso famoso non solo tra gli amanti della musica ma anche tra gli estimatori del grande cinema. Le colonne sonore di film come 'Mission', 'C'era una volta in America' e 'Gli Intoccabili' hanno emozionato il pubblico dell'Auditorium che non ha risparmiato al Maestro applausi e una standing ovation conclusiva. Nel parterre dell'Auditorium della Conciliazione personalita' del mondo della politica e personaggi dello spettacolo. In prima fila il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con la moglie Clio, il cardinale Tarcisio Bertone, il ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli, delle Comunicazioni Paolo Gentiloni il sindaco di Roma Walter Veltroni, i presidenti della Regione Lazio Piero Marrazzo e della Provincia di Roma Enrico Gasbarra e l'ex Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta. Molti i vip presenti in sala tra cui Carla Fracci, Amedeo Minghi, Angela Melillo, il principe Carlo Giovannelli, Tiziana Rocca, Max Tortora, Anna e Carla Fendi e Remo Girone.
QUEL DISCO SULL'11 SETTEMBRE 2001
ROMA - '11 settembre 2001', la composizionedi Ennio Morricone ispirata dal crollo delle Due Torri di NewYork, eseguita per la prima volta l'11 settembre del 2004all'Arena di Verona è un disco. Si tratta di una registrazione dal vivo e in versione integrale che sotto iltitolo 'Voci dal Silenzio' dimostra come la tragicita' di queifatti abbia influenzato la creativita' di un artista. ''Un evento musicale importante, un documento straordinariodella nostra contemporaneita' - spiegarono i rappresentanti della Deco, la casa discografica a cui si deve l'iniziativa -il pezzo di Morricone nel frattempo e' cresciuto, si e'modificato, e' diventato un atto di accusa contro tutte leatrocita', le ingiustizie, le stragi della storia dell'umanita'. Sulla carattere del suo brano Morricone ha spiegato dicendo che''L'11 settembre del 2001, diffuso a piu' non posso dai giornalie dalle televisioni di tutto il mondo, e' stato portato allaconoscenza di tutti. Molti fatti tragici del passato non hanno avuto la stessa divulgazione, la maggior parte di essi e' rimasta obsoleta, registrati soltanto dagli storici piu'attenti. Pertanto ho ritenuto opportuno, partendo proprio dall'11 settembre, di ricordare anche le tragedie di ieri. New Yorknon è che l'ultimo episodio di una serie tremenda di fatti''. Il doppio CD e' un documento della memorabile serata all'Arenadi Verona, un concerto straordinario che ha emozionato diecimila persone, lasciando, tra l'altro, segni inconfondibili per lasuggestiva cornice areniana, tra mille candele che venivanoaccese come per un requiem. Il gran numero di giovani presenti,l'eccellente lavoro di musicisti e coristi, il trascinantecalore espresso durante l'esecuzione, ha indotto la casadiscografica a farne un documento unico ed irripetibile. 'Unadelle serate piu' emozionanti della mia vita - ha scritto unagiovane spettatrice in una lettera indirizzata agliorganizzatori - Morricone per l'occasione dirigeva anche le suecolonne sonore piu' significative, melodie incalzanti in unclima di pace e di gioia. Una serata di sogno, nella mia vitanon era mai capitato di entusiasmarmi tanto''. Il doppio DC contiene infatti anche le altre musiche cheMorricone ha diretto quella sera: motivi delle sue celebricomposizioni per il cinema,da 'The Mission' a 'C'era una voltain America', alla ballata 'Here's to you' dedicata a Sacco eVanzetti, che in un certo senso, idealmente, si collega all'11settembre. 'Nello scrivere questo mio brano - ha ancora spiegato Morricone - mi sono rifatto molto alla poesia. I versi di certilirici americani mi hanno aiutato molto per trovare assonanzecon la mia musica. Le atrocita' sono sempre atrocità, noncontano le dimensioni, molti poeti sono riusciti adinterpretarle,io ho succhiato dalla loro ritmica metrica pertrovare le note piu' giuste per avvolgermi musicalmente nellapiu' grande tragedia del nostro tempo''. Morricone da qualche tempo appare intensamente impegnato anchecome direttore d'orchestra.
POMPEI, AMORE E MORTE CON EFFETTI SPECIALI STILE USA
ROMA - Un devastante terremoto, la montagna che si mette a sputare l'inferno, una pioggia di cenere e di massi di lava infuocata che sfondano templi, palazzi patrizi e capanne mentre, sullo sfondo, l'enorme e minacciosa nube piroclastica si prepara a soffocare e a seppellire tutto. Dopo decine di film e documentari, e mentre Roman Polanski si prepara a dirigere sul tema un kolossal da 130 milioni di dollari, a raccontare la più grande tragedia sismica della storia antica con effetti speciali insoliti per la tv italiana è 'Pompei', la miniserie che Raiuno proporrà lunedì e martedì in prime time. La fiction - diretta da Giulio Base e prodotta da Rai Fiction, Lux Vide e Rai Trade - ha affidato a una giovane società tutta italiana, la Direct to Brain di Latina, la realizzazione degli effetti speciali digitali che incollano il telespettatore alla potenza dell'eruzione del 79 dopo Cristo. "Effetti così se ne vedono raramente in Italia, sono meritevoli di attenzione a livello planetario", sottolinea con orgoglio Luca Bernabei, ricordando che la supervisione è stata affidata a Anthony La Molinara, premio Oscar nel 2005 per gli effetti speciali di 'Spiderman 2'. Ma il 'disaster movie' è solo uno degli ingredienti della miniserie che, come spiega il direttore di Rai Fiction Agostino Saccà, "combina anche elementi del thriller intrecciati al melò. Un mix che ci ha consentito di individuare il taglio giusto per il racconto". Il filo conduttore è infatti la storia d'amore tra Marco (Lorenzo Crespi, assente in conferenza stampa perché impegnato sul set di 'Gente di mare 2') e Valeria (Andrea Osvart), che riusciranno a trovare una via d'uscita anche dopo la catastrofe. Del folto cast fanno parte anche Massimo Venturiello (il perfido Chelidone), Maurizio Aiello (Tiberio, compagno di legione di Marco), Sergio Fiorentini (il padre di Marco, Cornelio), Maria Grazia Cucinotta (in un insolito ruolo da cattiva, Lavinia), Giuliano Gemma (l'imperatore Tito) e il regista Giulio Base che si è ritagliato il ruolo di Plinio il Vecchio, che perse la vita durante l'eruzione. Dopo 'Augustus', 'Nerone' e 'San Pietro', 'Pompei' rientra nel ciclo 'Imperium' che si concluderà con Sant'Agostino e la fine dell'Impero: "Eravamo partiti dall'idea di raccontare la storia di Tito - spiega Matilde Bernabei -, poi ci siamo resi conto che in quegli anni avvenne la tragedia di Pompei: attraverso la catastrofe, abbiamo cercato di raccontare la storia degli uomini che vissero il disastro, mescolando personaggi storici ad altri inventati e cercando di ricreare il clima dell'epoca". Accanto agli esperti della Direct to Brain, sempre presenti sul set, alla fiction hanno lavorato come consulenti storici Andrea Giardina e Paola Donati. Imponente lo sforzo produttivo per la miniserie - girata negli Empire Studios di Hammamet, in Tunisia - che ha coinvolto 3.200 figuranti, 1.600 costumi, 80 cavalli, 2 elicotteri, due tonnellate e mezzo di cenere finta, 4 tonnellate di carbone, 2 tonnellate di talco, 2.000 pietre scenografiche in polistirolo, 120 parrucche e 40 designer di effetti visivi. Se Andrea Osvart ha provato a dare al personaggio di Valeria "un carattere tanto umile quanto forte", Maria Grazia Cucinotta ha "tirato fuori il peggio" di sé: "Quando mi sono rivista ho quasi avuto paura", scherza l'attrice, sempre più a suo agio con il lavoro anche da produttrice: il 13 aprile esce 'Last Minute Marocco', mentre lunedì partono le riprese del cortometraggio 'Onde corte', del giovane siciliano Simone Catania.
A VERONA LO SCOOTER A IDROGENO
Non solo auto ma anche scooter. Stiamo parlando dell'idrogeno, il nuovo carburante pulito che sostituirà i derivati del petrolio nel corso di questo secolo. Da almeno dieci anni abbiamo assistito meravigliati ai prototipi su quattro ruote, motori discussi, ammirati ma sempre progressivamente migliorati. Pochi ormai negano l’evidenza dei motori idrogeno nel nostro prossimo futuro e le discussioni si sono spostate definitivamente su quando entreranno effettivamente in commercio. E le due ruote? A breve la tecnologia H sarà applicata anche sugli scooter, un prototipo realizzato dal Cnr sarà già presentato a Verona in occasione del prossimo convegno sulle fonti rinnovabili. Due o quattro ruote, l'era dell'idrogeno può dirsi giunta ai nastri di partenza e inizia a scaldare i motori... a idrogeno, ovviamente.
LA TOMBA NON E' DI GESU' MA TALPIOT APRE AI TURISTI
GERUSALEMME - Potrebbe diventare un'attrazione turistica la 'Tomba di Gesu'' a Talpiot, un sobborgo di Gerusalemme, che il regista del 'Titanic' James Cameron afferma di avere 'scoperto' in un documentario lanciato negli ultimi giorni con notevole sforzo pubblicitario, nonostante il forte scetticismo degli archeologi israeliani. L'Autorità delle Antichità israeliane e il comune di Gerusalemme, ha scritto oggi il quotidiano Jerusalem Post, non escludono infatti di aprire il sito ai turisti in futuro. Molto dipenderà dal successo che avranno le tesi di Cameron. Per ora la grotta nella quale 27 anni fa sono state trovate 10 urne funebri, che secondo Cameron apparterrebbero a Gesù e alla sua 'famiglia', si trova sotto i palazzi costruiti a Talpiot negli anni 1980 e non è accessibile al pubblico. La zona è ad alcuni chilometri dalla Basilica del Santo Sepolcro, nella Città Vecchia, dove secondo la tradizione cristiana si trovano il Golgota e la tomba dove Gesù venne deposto dopo la crocifissione e da dove risorse dopo tre giorni. Nel film, co-firmato dal documentarista Simcha Jacobovici, si sostiene che la grotta avrebbe ospitato gli ossari di Gesù di Nazareth, della Vergine Maria e di Maria Maddalena, oltre che di Giuda, il figlio che - secondo una ipotesi sviluppata anche nel 'Codice Da Vinci' - sarebbe nato da un legame fra Gesù e Maria Maddalena. La tesi di Cameron è stata però respinta da alcuni fra i più autorevoli archeologi attivi nella regione. Sono "cose commerciali", ha seccamente commentato Michele Piccirillo, che dal 1973 guida gli scavi francescani in Terrasanta e dirige l'istituto di archeologia di Amman. Di parere analogo Amos Kloner: l'archeologo israeliano, che nel 1980 guidò i lavori nella cripta, ritiene poco plausibile "che Gesù e i suoi avessero una tomba di famiglia. Erano della Galilea, senza legami a Gerusalemme, mentre la tomba di Talpiot apparteneva a una famiglia della classe media del primo secolo dopo Cristo". Per Kloner i nomi riportati sulle urne trovate a Talpiot, molto comuni 2000 anni fa, sono stati trovati in molte altre tombe e la tesi sviluppata nel film è "una assurdità". Su sei ossari trovati nella cripta sono incisi i nomi di Yeshua Bar Yosef (Gesù figlio di Giuseppe), Marya (Maria), Mariamne (che starebbe per Maria Maddalena), Mati (Matteo), Yofe e Yehuda Bar Yeshua (Giuda figlio di Gesù). Alcuni anni fa un'altra urna funebre, di proprietà di un controverso collezionista locale, fu presentata come quella di 'Yaakov Bar Yosef Ahi Yeshu' (Giacomo figlio di Giuseppe, fratello di Gesù). Di fronte al clamore internazionale, il reperto fu studiato da esperti israeliani i quali giunsero nel 2003 alla conclusione che la scritta lasciava adito a forti dubbi. Un rapporto presentato alla Knesset stabilì che l'incisione della scritta era da ritenersi un falso. Ma per Cameron anche questo ossario verrebbe dalla cripta di Talpiot. Se il film e il libro omonimo, 'The Lost Tomb of Jesus' (La Tomba Perduta di Gesù), avranno successo, sembra probabile che la grotta venga aperta ai turisti costringendo al trasloco alcuni residenti. Gli abitanti seguono con interesse la vicenda non perdendo di vista i risvolti economici. Per Tova Bracha, che vive in uno dei palazzi costruiti sopra la grotta, "sarebbe bello se facesse venire in Israele turisti cristiani da tutto il mondo".
Rugby: Lo Cicero attacca i politici
"Non ci si puo' accorgere di noi solo per sfruttare l'onda"
"Non ci si puo' accorgere di noi soltanto adesso". Andrea Lo Cicero attacca il mondo politico, accusato di aver trascurato il rugby. Secondo uno dei simboli della nazionale italiana, vittoriosa ieri a Edimburgo contro la Scozia, l'improvvisa attenzione per l'Italrugby sa un po' di beffa."Mi fa piacere che Prodi abbia speso delle parole sul rugby - afferma il catanese - pero' noi della nazionale esistiamo da tanto tempo, e non ci si puo' accorgere di noi solo adesso per sfruttare l'onda".
SCONTRO TRA TRENI, ''FERROVIE ITALIANE INSICURE''
BOLOGNA - Le sicurezza delle ferrovie italiane non e' al passo con i tempi. E' la conclusione a cui sono giunti il Procuratore di Bologna e il Pm Enrico Cieri alla fine dell'inchiesta svolta con la Polfer sul disastro ferroviario di Bolognina di Crevalcore, nel bolognese, che il 7 gennaio 2005 provoco' 17 morti e decine di feriti per lo scontro sulla linea Bologna-Verona tra un treno interregionale e un merci. 'Il sistema ferroviario nazionale sconta tuttora un forte ritardo nell'istituzione di un moderno ed efficace sistema di sicurezza ferroviaria', scrivono i due magistrati nella richiesta di archiviazione per Mauro Moretti, all'epoca amministratore delegato di Rfi, attualmente ad delle Ferrovie dello stato, Michele Mario Elia, ex direttore tecnico Rfi e attualmente amministratore delegato e Giancarlo Paganelli,dirigente di movimento. Restano indagati, e per loro si prospetta il rinvio a giudizio, sette dirigenti locali di Rfi. Le conclusioni vengono tratte anche sulla base delle corpose consulenze tecniche fatte svolgere ai maggiori esperti italiani. Secondo i Pm il ritardo nella sicurezza 'e' stato accumulato nel corso degli anni e riguarda non solo la dotazione tecnologica dell'infrastruttura - per l'omesso allestimento del Scmt (Sistema controllo marcia treno, congegno di derivazione aeronautica che interviene automaticamente ad esempio in caso di superamento di segnali, ndr) e quantomeno sulle principali linee di traffico, tra le quali deve essere ricompresa la Bologna-Verona - ma la complessiva organizzazione della sicurezza ferroviaria'. Questo malgrado le 'ingenti risorse economiche erogate dallo Stato': uno studio fatto fare dai Pm 'ha evidenziato una strategia scoordinata e spesso irrazionale del Gruppo Ferrovie dello Stato e del Ministero della Infrastrutture e dei Trasporti, che tuttavia, ha determinato una riduzione degli incidenti, in linea con le statistiche internazionali: 'in qualche modo si potrebbe dire che l'abbondanza delle risorse erogate ha supplito ad una razionalita' gestionale in passato inadeguata''. I Pm notano poi che l'esercizio di un attivo ed efficace ruolo di vigilanza del ministero era ancora 'in fase di implementazione' nel 2005 e che 'non e' stata ancora istituita un'autorita' indipendente della sicurezza ferroviaria', che 'e' fortemente consigliata dalla perdurante commistione di interessi tra Rfi e Trenitalia'. Alle accuse della Procura di Bologna Ferrovie dello Stato replica sottolineando come 'i dati ufficiali della sicurezza ferroviaria italiana relativi al 2006 dimostrano che i risultati sono migliorati rispetto al 2005, anno dell'ultima classifica ufficiale dell'UIC (Union International de Chemins de Fer), in cui l'Italia gia' era al primo posto in Europa per la sicurezza ferroviaria con dati migliorati rispetto anche al 2004'. I magistrati riconoscono che 'dalla fine degli anni '90 il gestore dell'infrastruttura ha impresso un forte impulso alla riprogettazione degli investimenti ed alla elaborazione di un nuovo sistema di sicurezza ferroviaria' (ma i consulenti hanno avanzato perplessita' che 'riguardano gli interventi sullo stato psicofisico del personale di guida all'atto della presa di servizio e l'esigenza di una maggiore responsabilizzazione e formazione'). E comunque il ritardo tecnologico della linea Verona-Bologna non e' attribuibile - secondo le conclusioni dell'inchiesta - a Moretti, Elia e Paganelli. Anche se 'la consapevolezza dell'inadeguatezza dei dispositivi di sicurezza ferroviaria avrebbe potuto e dovuto indurre l'adozione delle misure di sicurezza e della cautele necessarie a prevenire gli incidenti ferroviari'. Nel tratto dell'incidente che costo' la vita a 17 persone, 'nell'attesa del completamento dell'allestimento del Scmt la sicurezza ferroviaria e' rimasta colpevolmente affidata alla sola diligenza del personale di macchina'. 'La causa primaria dell'incidente, ancorche' provocato da un errore umano (i segnali saltati dal macchinista dell'interregionale, ndr) - ha scritto un consulente - e' da ricercare nella mancanza di un sistema in grado di intervenire ed arrestare la marcia del convoglio in caso di violazione delle norme di condotta del personale di macchina'.
L'INTERVISTA: "ALL'OSCAR? NON CI PENSAVO PIU' "
ROMA - "Io non mi sono mai proposto nella vita: non ho mai chiamato un regista per lavorare con lui e non ho mai chiesto a qualcuno di farmi esibire in questo o in quel posto, tantomeno in America. La notizia dell'Oscar è stata una bella sorpresa. Non ci pensavo più...". Ennio Morricone è raggiante e orgoglioso per l'assegnazione del riconoscimento tanto sognato e già sfiorato cinque volte con altrettante candidature. Raggiunto telefonicamente nella sua casa romana, il celebre compositore, si divide tra complimenti e interviste e racconta che la notizia dell'Oscar gli è arrivata a casa ieri sera: "Quando ho risposto al telefono e mi sono sentito dire 'Buongiorno' con accento inglese, mentre stavo andando a dormire, ho subito capito", racconta. A comunicargli dell'Oscar alla Carriera è stato Sid Ganis, presidente della Academy. Adesso Morricone è frastornato, solo in mattinata "ho ricevuto più di cinquanta telefonate", dice. "Sono attonito ma felice perché l'Oscar arriva mentre sono in piena attività professionale". "Ma è solo un caso", spiega, che l'ambita statuetta gli sia stata assegnata proprio nel momento in cui si prepara a debuttare negli Stati Uniti con due concerti-evento, in programma proprio a febbraio 2007, circa tre settimane prima della Notte degli Oscar che si terrà a Los Angeles il 25 febbraio. Per Morricone c'é grande attesa in America, il Paese che lo ha tanto corteggiato ma in cui il Maestro curiosamente non ha mai fatto concerti. Come mai? "Perché non me lo hanno chiesto", risponde con semplicità, anche se si fa fatica a credere che nessuno ci abbia mai pensato. Un produttore si favoleggia gli offrì persino una villa sulle colline di Beverly Hills per invitarlo a trasferirsi in America, ma lui rifiutò. "Quella villa - dice oggi non l'ho mai vista. Ma io ho sempre preferito tornare a Roma". E oggi più che mai a farsi rapire dall'America non ci pensa proprio. "Sto bene nella mia città", dice. Morricone è stato invitato dall'Onu a tenere nella sede dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 2 febbraio un concerto di beneficenza per dare il benvenuto al nuovo segretario generale Ban Ki-Moon, in carica dal 1 gennaio 2007. Per l'occasione eseguirà, insieme al repertorio delle sue principali composizioni di musica da film, anche il pezzo sinfonico corale 'Voci dal silenzio' da lui scritto dopo l'attentato alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001 e definito tempo fa "la partitura non cinematografica più importante che abbia mai ideato". Oggi quella partitura assume un significato ancora più ampio spiega -"contro tutte le stragi del mondo". Per il concerto all'Onu il Maestro sarà accompagnato dall'Orchestra 'Roma Sinfonietta' e del Coro Polifonico 'Canticorum Virtuosi' di New York. "Sarà un concerto molto importante moralmente per me", aggiunge. Il giorno dopo, il 3 febbraio, Morricone terrà un altro concerto al Radio City Music Hall di New York. Qui dirigerà un'orchestra ed un coro composti da 200 elementi ed eseguirà i brani più significativi del suo repertorio tra cui alcune delle più note colonne sonore di film. "Mi sento onorato e fortunato di sostenere un evento così significativo in cui la grande musica di un Maestro come Ennio Morricone diventa linguaggio universale per un concerto di pace e solidarietà fra tutti i popoli della terra" spiega Gallotta ideatore ed organizzatore degli eventi in collaborazione con la Fondazione 'Give Them A Hand' di New York, la Missione Italiana alle Nazioni Unite, la Niaf (National Italian American Fondation) e l'Istituto Italiano di Cultura di New York, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Anche il Moma, Museum of Modern Art di New York, renderà omaggio a Morricone con una retrospettiva (in programma dal 1 al 5 febbraio) di alcuni tra i film più importanti per i quali il Maestro ha firmato le colonne sonore, tra cui 'C'era una volta in Americà, 'The Untouchables', 'La Battaglia di Algeri', 'C'era una volta il West', 'The Mission', 'Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto'. A febbraio uscirà anche un cd pubblicato in tutto il mondo dalla SonyBmg Italia, nel quale alcuni tra i più importanti artisti internazionali hanno reinterpretato le composizioni del Maestro, tra questi Bruce Springsteen, Metallica, Quincy Jones, Celine Dion, Yo-Yo Ma, Andrea Bocelli e Roger Waters.
ITALIA AL 7/O POSTO NELL'EOLICO MONDIALE
Italia al settimo posto per la produzione eolica nella classifica mondiale (dati WWEA) con 2.123 MW e un incremento nel 2006 del 23%. La graduatoria vede nettamente al primo posto la Germania con 20.622 MW e un incremento dell'11,9%, seguita dalla Spagna con 11.615 MW e un incremento del 15,8%, dagli Stati Uniti con 11.603 MW e un incremento del 26,8%, dall'India con 6.270 MW e un incremento del 41,5%, dalla Danimarca con 3.136 MW e un incremento del 0,3% e dalla Cina con 2.405 MW e un incremento eccezionale del 90,9%. Settima quindi l'Italia, poi il Regno Unito con 1.963 MW e un incremento del 45,1%, il Portogallo con 1.650 MW e un incremento del 61,4% e la Francia con 1.567 MW e un incremento ancora piu' sorprendente del 106,9%. Nella classifica fino al 19/o posto troviamo tutti i maggiori Paesi industrializzati per arrivare al 20/o posto dove si affaccia prepotentemente il Brasile con 237 MW totali al 2006 ma con un incremento del 729,6% a dimostrazione dei forti investimenti che sta affrontando in questo settore.
ECO-ENERGIA: ARRIVA IL SOLARE CHE PURIFICA L'ACQUA POTABILE
Sembra l'uovo di Colombo ma funziona a tal punto che il metodo di disinfezione dell'acqua chiamato SODIS (Solar Water Disinfection), messo a punto dall'istituto svizzero Eawag, e' diventato protagonista di un progetto europeo nell'ambito del Sesto Programma Quadro ed e' stato riconosciuto dall'Organizzazione Mondiale della Sanita' come un valido metodo contro le tante malattie trasmissibili dall'acqua non potabile. Stiamo parlando di purificare l'acqua da germi e batteri con l'aiuto dell'energia solare senza piu' usare sostanze chimiche o dover sprecare energia per far bollire l'acqua. Se pensate che, nei Paesi in via di sviluppo, almeno un terzo della popolazione non ha accesso all'acqua potabile causando cosi' circa 4 miliardi di casi di diarrea ogni anno, che 2,5 milioni di questi casi conduce alla morte e che ogni giorno circa 6.000 bambini muoiono di disidratazione dovuto alla diarrea, questo metodo cosi' semplice e a costo zero sembra davvero rivoluzionario nel campo della salute e, perché no, dell'energia pulita. SODIS consiste in una bottiglia in materiale plastico trasparente. Dopo aver pulito il recipiente, ci si versa dell' acqua priva di residui solidi. Si chiude la bottiglia e la si espone al sole, su un piano di metallo o anche sul tetto di una casa, per un tempo di almeno 6 ore. Il metodo SODIS migliora la qualita' microbiologica dell'acqua rendendola potabile utilizzando le radiazioni solari UV-A e la temperatura per rendere inattivi gli agenti patogeni che causano la diarrea e altre malattie. Non sterilizza l'acqua e altri batteri possono continuare ad essere presenti. SODIS si e' mostrato efficace contro: Escherichia coli, Vibrio cholerae, Streptococcus faecalis, Pseudomonas aerugenosa, Shigella flexneri, Salmonella typhii, Salmonella enteriditis, Salmonella paratyphi. Il sistema funziona al meglio in bottiglie di PET che lasciano passare la radiazione ultravioletta.
CONTRACCETTIVI PER SCOIATTOLI A SANTA MONICA
NEW YORK - Gli scoiattoli sono piccoli mammiferi dall'aria simpatica che hanno però un vizio: tendono a essere un po' troppo prolifici. Per contenere il problema, a Santa Monica in California si è deciso di mettere in pratica il 'controllo delle nascite', attraverso un vaccino contraccettivo che, oltre a ridurre i rischi di diffusione di malattie, eviterà di dover ricorrere a soluzioni più drastiche. "Non vogliamo sopprimere gli scoiattoli, se possiamo evitarlo - ha detto al Los Angeles Times Joe McGrath, capo del servizio di supervisione dei parchi cittadini secondo cui questi animali, come i topi, "possono essere aggressivi e portatori di malattie". Tanto maggiore è la loro popolazione - ha aggiunto Gail Van Gordon, entomologo presso il Dipartimento sanitario di Los Angeles - tanto più alto è il rischio di diffusione di un'epidemia. Dal 1998, Santa Monica si è più volte guadagnata la palma di città con il maggior numero di scoiattoli, che solo a Palisades Park - uno dei parchi principali della città - sono più di mille, ognuno dei quali partorisce da tre a sei cuccioli circa due volte all'anno. Con questa soluzione, l'amministrazione comunale spera quindi di mettere a tacere le numerose associazioni animaliste che negli anni passati hanno duramente criticato le varie campagne di soppressione di massa operate ai danni dei piccoli roditori.
BENE LA PRIMA MISSIONE DEL VELIVOLO SENZA PILOTA ITALIANO LANUSEI
Si è conclusa con successo la missione del primo velivolo aerospaziale italiano senza pilota (Umanned space vehicle), progettato, come sofisticato laboratorio di ricerca, dal Cira (Centro italiano ricerche aerospaziali) e realizzato con il contributo di importanti industrie nazionali del settore. Il lancio è avvenuto alle 8.30 dall'aeroporto di Tortolì-Arbatax in Sardegna, nei pressi del Poligono Interforze di Salto di Quirra (Pisq). Iniziate le operazioni alle prime ore dell'alba, la missione si è conclusa alle 10.30 con l'ammaraggio della navetta, grazie a un sistema di paracaduti a tre stadi, in una zona di mare isolata e controllata dal Pisq. La nave Tavolara della Marina militare ha provveduto alle operazioni di recupero del velivolo, che appare in buone condizioni. Obiettivo della missione è stato quello di simulare la fase di volo transonico durante il rientro in atmosfera di una navicella spaziale, momento notoriamente più delicato a causa del surriscaldamento generato dall'attrito con l'atmosfera terrestre. Verificate le condizioni meteorologiche idonee, il team del Cira ha iniziato il gonfiaggio del pallone stratosferico al quale l'Usv, soprannominato "Castore", è stato agganciato per compiere la sua ascesa che lo ha portato, in circa 2 ore, alla quota di galleggiamento di 31 chilometri. Successivamente, raggiunta l'area di sicurezza alla quota stabilita, la navicella è stata sganciata e lasciata cadere a una velocità che ha raggiunto Mach 1,05. Durante i 70 secondi della discesa, è stata effettuata la fase sperimentale: il computer di bordo e i 500 sensori di cui é dotato il velivolo hanno consentito di acquisire una enorme quantità di dati scientifici di tipo aerodinamico e aerostrutturale che saranno utili per gli ulteriori sviluppi del programma. La realizzazione di questa prima missione, coordinata dal Cira, ha visto il coinvolgimento di vari enti: Agenzia spaziale italiana (Asi), Cnr, Aeronautica Militare, marina militare, Enac/Enav, Capitaneria di porto, Agenzia spaziale europea. Il programma Usv si propone di investigare le complesse fasi di volo ipersonico in atmosfera e di rientro dallo spazio per mettere a punto alcune delle principali tecnologie e metodologie che consentiranno, alle imprese italiane, di sviluppare i velivoli operativi del futuro con prestazioni di notevole manovrabilità durante il volo atmosferico. Il progetto, in particolare i primi due velivoli già realizzati, Castore e Polluce, che si alterneranno nei voli, rappresenta un esempio unico al mondo di dimostratori aerospaziali attualmente operativi. Iniziato nel 2002, il termine del programma è previsto nel 2012. Il costo è pari a 179 milioni di euro, di cui 86,7 finanziati dal Prora (Programma nazionale ricerca aerospaziale) e 80 richiesti nell'ambito del Pasn (Piano aerospaziale nazionale).
AL VIA L'ANNO POLARE INTERNAZIONALE
ROMA - Un'occasione unica per raccogliere finalmente tutti i dati necessari ad essere il riferimento per studiare, valutare e comprendere l'entità dei cambiamenti climatici e, soprattutto, per capire in che modo il clima potrà cambiare in futuro a livello regionale: per gli esperti della ricerca ai Poli è soprattutto questo l'Anno Polare Internazionale che sarà inaugurato domani in Europa, in un incontro a Strasburgo, e poi nella cerimonia internazionale prevista a Parigi per il primo marzo. "Sarà l'occasione per chiarire le tantissime incertezze sul funzionamento del sistema climatico scritte nelle conclusioni del Panel sul cambiamento climatico di Nairobi", ha osservato il presidente del Comitato europeo per l'Anno Polare (European Polar Board), Carlo Alberto Ricci. "Per valutare la portata del cambiamento climatico in modo attendibile - ha aggiunto - mancano i dati di partenza, che devono essere raccolti ai Poli". E' infatti nell'Artico e in Antartide che hanno origine fenomeni importanti per l'equilibrio del pianeta, come la corrente termoalina che regola il clima a livello globale. Dallo scioglimento o meno dei ghiacci dei Poli dipenderà anche il livello degli oceani. E soltanto interrogando un archivio del clima come quello imprigionato nei ghiacci polari si potranno trovare i valori di riferimento per misurare il contributo effettivo dell'uomo nelle alterazioni climatiche. Un esempio è la carota di ghiaccio lunga più di 3.000 metri e che permetterà di ricostruire il clima di 900.000 anni fa, prelevata nel plateau antartico nell'esperimento Epica. "E' vero che il Panel sul cambiamento climatico lancia l'allarme per il riscaldamento globale, ma - ha osservato Ricci - non è vero che tutto è ormai noto e non è vero che la ricerca in questo campo si può fermare perché ormai sappiamo tutto. Bisogna ancora raccogliere una grande quantità di dati nelle regioni polari". Dati che hanno ancora tantissimo da dire. "Ad esempio, una cosa che non sappiamo - ha detto ancora - è l'effetto del riscaldamento globale a livello regionale. Siamo tutti d'accordo nel dire che il pianeta si sta riscaldando e che a questo fenomeno contribuisce l'uomo, ma non ovunque il clima sarà più caldo. Il clima è un sistema complesso, che risponde a sollecitazioni diverse, con feedback che non conosciamo". Insomma, ha aggiunto Ricci, "nelle previsioni del cambiamento climatico a livello regionale siamo ad uno stadio meno che infantile. E' ancora tutto da studiare, e i Poli sono i luoghi eletti per lo studio del clima". Per questi motivi è al nastro di partenza uno sforzo di ricerca globale, il più grande degli ultimi 50 anni, che coinvolge complessivamente 50.000 ricercatori di oltre 60 Paesi, impegnati in 228 progetti. L'Europa è uno dei maggiori contribuenti all'Anno Polare, per cui ha stanziato 200 milioni di euro. E l'Italia? Il ministero dell'Università e la Ricerca ha dichiarato più volte di voler proseguire nell'impegno italiano in Antartide e nell'Artico. "Tuttavia non sappiamo ancora se sarà finanziata la campagna in Antartide per il prossimo anno, 2007-2008, né conosciamo il finanziamento destinato alle attività italiane per l'Anno Polare Internazionale", ha osservato Ricci, che fino al 5 febbraio scorso ha presieduto la Commissione Scientifica del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA). Il mandato di Ricci così come quello della Commissione è giunto al termine, ma al momento né il nuovo presidente né la nuova Commissione sono stati nominati.
AMBIENTE: LEGAMBIENTE E TRENITALIA, ORA UN VIAGGIO E' GRATIS
Partire in vacanza senza pagare il viaggio, lasciando l'automobile a casa e scegliendo di spostarsi in treno. L'idea e' di Legambiente, che trova un modo concreto per festeggiare il compleanno del protocollo di Kyoto dando cosi' un taglio alle emissioni del trasporto su gomma. Da oggi infatti, grazie ad un accordo siglato da Trenitalia e Legambiente Turismo, sara' possibile passare sei giorni con un trattamento di mezza pensione in una delle oltre 30 strutture aderenti all'iniziativa e sparse lungo lo stivale facendosi rimborsare il prezzo del biglietto del treno, andata e ritorno, dall'albergatore. Una volta sul posto il cliente non viene abbandonato, ma potra' spostarsi grazie a servizi navetta, biciclette, mezzi pubblici e car sharing. Gli italiani potranno sperimentare il servizio gia' dalle prossime vacanze di Pasqua, ma la prova del fuoco sara' sicuramente l'estate 2007. ''Le strutture aderenti, fra hotel, campeggi, agriturismi, ostelli, residence o Bed and Breakfast, fanno parte di un bacino di oltre 318 strutture ricettive per un totale di 50.000 posti letto, che adottano misure per ridurre il proprio impatto ambientale spiega Luigi Rambelli, presidente di Legambiente Turismo Nel 2006 queste strutture hanno risparmiato 355.000 metri cubi di acqua e 24.000 Mw/h di energia elettrica per scaldarla, oltre a due tonnellate e mezzo di plastica delle confezioni monouso, come quelle della marmellata per la colazione la mattina''. La rivoluzione per un turismo eco-sostenibile pero' passa anche dai trasporti, ed ecco allora la sperimentazione del rimborso del biglietto del treno e delle biciclette per spostarsi in loco, partita gia' a Riccione nel 2005 ed oggi estesa a livello nazionale. Otto le Regioni coinvolte: Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Umbria, Toscana, Campania e Calabria. Dalle classiche mete della Riviera romagnola, come Rimini, Riccione e Cervia, all'isola d'Elba o il Cilento, il turista potra' scegliere la sua meta per le vacanze, con il viaggio a costo zero. ''Il confronto e la collaborazione tra le Ferrovie dello Stato e Legambiente procedono ormai da anni, sostenute da un comune denominatore: la salvaguardia dell'ambiente ha detto Vincenzo Sacca', responsabile della vendita ed assistenza della Divisione passeggeri nazionale e internazionale di Trenitalia Questa e' un'operazione virtuosa: laddove ci saranno risposte positive, con numeri significativi, nulla impedisce che in futuro venga incentivata maggiormente questa iniziativa''. L'offerta, che promuove quindi una vera e propria 'cura del ferro', e' valida fino al 30 settembre 2007 e sara' pubblicizzata sul sito internet di trenitalia e su www.legambienteturismo.it. Il rimborso sara' relativo alla tariffa di seconda classe senza limitazioni riguardo al tipo di treno utilizzato (dall'Eurostar al Regionale), alla percorrenza chilometrica o al numero di camere/persone a cui puo' essere applicata.

America's Cup

America's Cup
Mascalzone Latino

MISS ITALIA NEL MONDO: VINCE LA SVIZZERA

MISS ITALIA NEL MONDO: VINCE LA SVIZZERA

Miss Nicaragua - 2° classificata

Miss Nicaragua - 2° classificata

19-21 APRILE - VERONA: GREENBUILDING E SOLAREXPO

- Verona: per tre giorni la citta' veneta diventera' la capitale delle energie rinnovabili e del risparmio energetico con due appuntamenti, Greenbuilding e Solarexpo (Fiera di Verona)

Uffizi: restaurata Adorazione Lippi

- FIRENZE - Dopo 8 mesi di restauro torna nuovamente visibile L'Adorazione del Bambino di Filippo Lippi, databile 1463. L'intervento sull'opera degli Uffizi, nota come Pala di Camaldoli, e' costato circa 34 mila euro, stanziati dalla neonata Friends of Uffizi Gallery Inc. La filiazione statunitense degli Amici degli Uffizi potrebbe finanziare anche i lavori sulla 'Pala di Annalena' del Lippi, che sembra essere la prossima opera su cui si concentreranno i restauratori.

ANCHE CATE BLANCHETT IN 'INDIANA JONES 4'

ROMA - Cate Blanchett sarà nel cast di 'Indiana Jones IV' insieme ad Harrison Ford nel film prodotto dalla Lucasfilm e diretto da Steven Spielberg. Non è ancora stabilito quale sarà il ruolo dell'attrice premio Oscar per 'The Aviator'. Il film - si legge nel sito di Hollywood Reporter - si inizierà a girare a Los Angeles e in altre location ancora segrete intorno al mondo. La Paramount Pictures farà uscire nelle sale 'Indiana Jones 4' nel maggio 2008. Per quanto riguarda la Blanchett, sta attualmente girando 'The Curious Case of Benjamin Button' di David Fincher e poi presterà la sua voce in 'The Fantastic Mr. Fox' di Wes Anderson.

KYOTO: FIORONI, IMPIANTI FOTOVOLTAICI IN TUTTE LE SCUOLE

ROMA - Produttrici e venditrici di energia: le scuole potranno diventarlo se andra' in porto il progetto del ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, di installare impianti fotovoltaici in tutti i 42mila edifici scolastici della penisola, approfittando dell'obbligo dei lavori di messa a norma e in sicurezza. La proposta e' stata illustrata oggi da Fioroni in un'audizione davanti alle Commissioni riunite Cultura e Ambiente della Camera. ''Dobbiamo far diventare le scuole produttrici dell' energia che consumano - ha spiegato il ministro - dando loro anche la possibilita' di venderla cosi' come consente il decreto del ministero delle Attivita' Produttive del luglio 2005. Se in cinque anni - ha proseguito Fioroni - solo su un quarto degli edifici scolastici venisse realizzato un impianto di produzione di energia elettrica con un sistema fotovoltaico di piccole dimensioni, 50 kwh, la totalita' degli impianti produrrebbe l'energia di una grande centrale elettrica a gas o a carbone (500 mw circa) impedendo l'emissione di tre milioni di tonnellate di CO2 nell'atmosfera. E tutto cio' inciderebbe sul costo della bolletta elettrica di appena lo 0,8%''.

Con questo sistema, secondo Fioroni in una scuola del sud, dove l'insolazione e' maggiore, ogni scuola potrebbe avere un ricavo annuo di 41.250 euro mentre al nord si avrebbe comunque un consistente ricavo di 30.250 euro. Quanto alla fattibilita' del progetto, la struttura di molti edifici scolastici sembra essere ideale per l'installazione di pannelli fotovoltaici destinando a questo scopo ad esempio le terrazze che sovrastano gli edifici o i cortili. Poiche' gli edifici non sono di proprieta' delle scuole si puo' prevedere che con opportune collaborazioni con istituti di credito interessati, regioni, enti locali e anche attraverso sinergie con capitali privati, la scuola partecipera' solo al costo di ordinaria e straordinaria manutenzione dell'impianto utilizzando il corrispettivo dei ricavi dell'energia prodotta. I vantaggi sarebbero percio' indubbi: una parte dell'energia prodotta potrebbe essere utilizzata per i consumi stessi azzerando il costo della bolletta elettrica, la parte rimanente potra' essere ceduta al distributore locale (Enel, Acea, ecc.) che e' obbligato ad acquistarla al prezzo stabilito dall' Autorita' per l'energia elettrica e il gas (0,090 euro kwh prodotta).
Un altro risultato positivo secondo il ministro sarebbe quello di educare i ragazzi attraverso l'esperienza concreta: ''Modificando l'ambiente scolastico si apprende - ha detto - e si impara dalla realta'''. Per la realizzazione di questo progetto ci si sta muovendo in tre direzioni: un accordo quadro tra il ministro della Pubblica Istruzione e quello dell'Economia; un protocollo d'intesa tra il dicastero di viale Trastevere e l'Enea che ha offerto la propria disponibilita' a seguire la compatibilita' tecnico-scientifica dei progetti; la programmazione di corsi di formazione sull'efficienza energetica per il personale scolastico, prima in via sperimentale e poi su larga scala. ''Le istituzioni scolastiche - ha concluso Fioroni - si trasformeranno cosi' in veri e propri laboratori di risparmio ed efficienza energetica all'interno dei quali la comunita' scolastica sara' l'attore protagonista del progetto''.

SMOG: 15 CITTA' GIA' FUORILEGGE PER PM10; VERONA PRIMA

Peggiora inesorabilmente l'aria delle citta' italiane. A neanche due mesi dall'inizio del 2007, sono gia' 15 le citta' che hanno oltrepassato i 35 giorni all'anno di superamento del limite giornaliero di PM10 (50 microgrammi/m3) consentiti per legge e la situazione non e' migliore per altre 3 citta' (Como, Pavia e Sondrio) che sono gia' a 35 giorni di superamento e 12 che hanno superato il valore per 30 giorni o piu'. Con 47 giorni di superamento la capolista del Pm10 e' sempre Verona, seguita da Vicenza (46), Padova (45), Frosinone (42), Venezia (42), Torino (41), Mantova (40), Reggio Emilia (40), Milano (38), Bologna (38), Cesena (37) e Ferrara (37), Massa Carrara (36), Modena (36) e Treviso (36). Questo l'ultimo aggiornamento della mappa dello smog realizzata da Legambiente per il monitoraggio ''PM10 ti tengo d'occhio'', a tre giorni dal blocco delle auto di domenica in Pianura Padana. La mappa e' stata presentata oggi in occasione della partenza del Treno Verde 2007, la campagna sull' inquinamento urbano e di sensibilizzazione ambientale realizzata insieme alle Ferrovie dello Stato. ''La grande adesione dei comuni al blocco promosso dalle regioni del Nord Italia - ha detto Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente - dimostra che il problema dell' inquinamento atmosferico desta serie preoccupazioni e gli amministratori concordano sul fatto che l'imputato numero uno sia proprio il traffico privato. Sarebbe auspicabile pero' che a questa lodevole iniziativa aderissero anche altre regioni o perlomeno altre citta' come Roma o Palermo che non possono certo dirsi estranee al problema delle polveri sottili''. Sull'effettiva utilita' di un blocco del traffico straordinario per estensione, non mancano le perplessita' soprattutto per le innumerevoli deroghe concesse da molti comuni ai veicoli euro 4, con l'unica eccezione del Piemonte. Un diesel euro 4 per esempio ha le stesse emissioni di PM10 di un veicolo euro 0 a benzina, anche se minori emissioni di ossidi di azoto. Quindi la chiusura delle citta' alle automobili, come l' utilizzo delle targhe alterne, secondo Legambiente, sono provvedimenti utili per affrontare l'emergenza ma certamente non risolutivi. Per migliorare, non solo l'aria ma anche la qualita' della vita nei centri urbani e la salute dei cittadini, la vera sfida rimane sempre quella di ridurre il numero di veicoli in circolazione: l'Italia e' al primo posto tra i paesi dell'Europa occidentale per numero di auto pro-capite con 58 vetture ogni 100 abitanti. ''E' tempo di avviare soluzioni strutturali che riescano a risolvere il problema nel lungo periodo - aggiunge Della Seta - con un impegno piu' deciso del governo e delle amministrazioni locali nell'invertire i termini dell'attuale sistema di mobilita'''. Dieci le mosse anti-smog indicate da Legambiente per i sindaci coraggiosi: si va dall'obiettivo di trasformare in corsia preferenziale il 50% delle rete di trasporto pubblico cittadino alla diversificazione delle tariffe dei parcheggi a pagamento, aumentando i ticket nelle zone meglio servite dai mezzi pubblici. Legambiente consiglia pedaggi per l'ingresso nei centri storici (road pricing); incentivo dell'uso di taxi collettivi, car-sharing, bus a chiamata, car-pooling; promuovere la mobilita' ciclabile non solo per lo svago; istituire zone a traffico limitato che abbraccino integralmente i centri storici funzionale integrazione tra tutte le modalita' di trasporto.

IL PIU' CALDO DI SEMPRE NEW YORK

GENNAIO 2007 - Le temperature registrate nel mondo nel mese di gennaio sono state le più alte mai rilevate per questo periodo dell'anno. Lo hanno annunciato gli scienziati del centro di controllo americano degli oceani e dell'atmosfera.
"Le temperature nel mondo sia sulla terra ferma sia sui mari sono state le più elevate registrate per il mese di gennaio", si legge in un comunicato del centro. In media (sul mare e sulla terra) le temperature sono state di 0,85 gradi al di sopra della media del 20/o secolo per gennaio.
Il record precedente era del 2002, quando la media era stata sorpassata di 0,71 gradi. In particolare le temperature terrestri sono state d 1,89 gradi sopra la media mentre quelle oceaniche hanno superato sia pure di poco anche il record stabilito nel 1998, quando era al suo massimo il fenomeno del Nino, che peraltro si sta ora ripresentando.
"La presenza del Nino così come la generale tendenza al riscaldamento del pianeta", hanno contribuito a stabilire questi dati, si afferma nel comunicato. Le alte temperature hanno anche fatto sì che nel continente euroasiatico ci siano state bassissime precipitazioni nevose. Nel corso del 20/o secolo le temperature sono aumentate di circa 0,06 gradi ogni dieci anni ma dal 1976 l'aumento è triplicato passando a 0,18 gradi. Gli aumenti maggiori di temperatura si sono avuti vicino al polo nord.

Al via Treno verde: controlla smog


Saranno monitorate 7 citta', tra cui Milano, Roma e Napoli

ROMA - Al via il treno verde di Legambiente e Ferrovie, che attraversera' l'Italia per controllare livelli di smog e decibel. Saranno sette le citta' ad essere poste sotto la lente d'ingrandimento: Firenze, Bologna, Milano, Genova, Napoli, Bari e Roma. Secondo una media ponderata di viaggiatori che hanno scelto il treno piuttosto che l'auto privata, in poco piu' di un decennio un minor rilascio nell'atmosfera di 164 mila tonnellate di Co2.

Giulia Santerini intervista Carla Bruni, in Capital Tribune

Top model tra le più pagate al mondo, donna amata ed invidiata, sposa e mamma felice, da cinque anni anche cantautrice di successo.

Carla Bruni in Capital Tribune

Una risposta a tanti perché...Perché cominciare a fare musica dopo quasi 20 anni in passerella, perché mettersi con un filosofo trentenne dopo essere stata con Mick Jagger ed Eric Clapton...

Torinese di nascita, Carla Bruni si trasferisce a cinque anni a Parigi, dove cresce. Il padre è compositore e diventa direttore artistico del Teatro Regio di Torino. Alla fine degli anni Ottanta diventa una delle modelle più pagate al mondo, poi sposa il filosofo Raphael Enthoven da cui ha un figlio, Aurélien, nato nel 2001.

Nel 2002 pubblica il suo primo album da solista nel 2002, 'Quelqu'un m'a dit'. Il 15 gennaio 2007 esce il suo secondo lavoro No Promises, cantato in inglese.

E i perché proseguono...perché la poesia inglese è la più moderna, perché aveva ragione Einstein, tutto è relativo.

Domande e risposte di Carla Bruni da martedì 20 a sabato 24 febbraio alle 8.45 in Capital Tribune.

Uccide figlio a coltellate: autopsia, due i colpi mortali

Il marito le impediva di portare bimbo in Romania, si vendica
VERONA - Il piccolo Fabio e' morto per 2 colpi mortali. E' il risultato dell'autopsia sul corpo del bimbo ucciso martedi' a coltellate dalla madre. La donna, una rumena di 30 anni, avrebbe sferrato sul figlio di 13 mesi, 4 colpi, 2 dei quali letali, per vendicarsi del marito, che aveva ottenuto dal Tribunale dei Minori il divieto di espatrio per piccolo, impedendole di portarlo con se' in Romania. La donna, che dopo il terribile gesto ha tentato il suicidio, e' ora ricoverata in ospedale.

IN CROAZIA HITLER SU BUSTINE ZUCCHERO

Zagabria - Bustine di zucchero con l'immagine di Adolf Hitler e barzellette sull'Olocausto sono state trovate in alcuni bar della Croazia, provocando dure critiche da parte del Centro antinazismo Simon Wiesenthal, così come l'apertura di un'inchiesta. Lo ha annunciato l'ufficio della procura statale, precisando che è già stata aperta un'indagine sull'accaduto. Gli impiegati della fabbrica di zucchero della compagnia Pinki, di Pozega - scrive d'altra parte il quotidiano croato Novi List - hanno confermato che le bustine di zucchero sono state effettivamente fabbricate nel loro stabilimento. L'incidente ha messo in imbarazzo il governo, che è impegnato nell'intento di minimizzare gli antichi legami del paese con il nazismo. Durante la seconda guerra mondiale, il regime croata degli ustascia si è schierata con la Germania nazista, applicando le leggi razziali, per le quali migliaia di serbi, ebrei, gitani e antifascisti croati sono stati uccisi nei campi di concentramento del paese tra il 1941 ed il 1945. Il direttore del Centro Wisenthal, Efraim Zuroff, ha espresso la sua "repulsione e disgusto" per il fatto che tali articoli possano essere prodotti e distribuiti nei nostri giorni in un paese "in cui non solo ha avuto luogo l'Olocausto ma è stato commesso per la maggior parte da collaboratori locali del nazismo". "Se non altro, questa è una disgustosa espressione della nostalgia per il terzo Reich e per un periodo dove gli ebrei, i serbi ed i gitani sono stati uccisi in massa in Croazia", ha aggiunto. Zuroff ha esortato la Croazia ad ordinare il sequestro immediato delle bustine di zucchero, in base alla legge contro le discriminazioni razziali, etniche o religiose. Nel paese infatti non esiste una legge che punisce coloro che negano l'Olocausto. I simboli ustasci sono stati tollerati durante il mandato del presidente Franjo Tudjman, che ha governato il paese dall'indipendenza nel 1991 al 1999, inasprendo i rapporti con Israele. I parlamentari croati del governo successivo, che hanno avviato il paese ai negoziati per l'entrata nell'Unione Europea, hanno chiesto scusa per i crimini del regime ustascia

ECO-ENERGIA:PECORARO,CI SONO I SOLDI PER SVOLTA FOTOVOLTAICO

FOTOVOLTAICO - A Perugia Pecoraro Scanio ha annunciato il via libera a ''500 nuovi posti di lavoro con il solare''. Nel capoluogo umbro il ministro ha presentato un corso per installatori di pannelli solari, progetto che copre tutta Italia. ''Il corso - ha detto Pecoraro - coinvolge 19 Regioni e consentira' a 500 persone di essere assunte nel campo del solare. Il 30% dei 500 nuovi posti di lavoro e' inoltre dedicata alle categorie disagiate''. ''E' nel solare e nell'innovazione - ha concluso Pecoraro Scanio - che c'e' il futuro''.

Alfonso Pecoraro Scanio: le vecchie norme sulla vivisezione vanno superate

La vivisezione non è affidabile, perché la fisiologia degli animali è diversa da quella degli esseri umani

''La vivisezione, come ormai gran parte della comunita' scientifica afferma, non e' affidabile, perche' la fisiologia degli animali e' diversa da quella degli esseri umani. Queste vecchie norme vanno superate''. Cosi' il ministro dell'Ambiente e leader dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, ha commentato l'istituzione del premio Pietro Croce, consegnato oggi alla moglie dello scienziato, considerato il promotore della lotta contro la vivisezione. L'occasione e' stato il convegno organizzato a Roma da Equivita, Animalisti italiani e Movimento ecologico nazionale Una. ''Il premio - ha detto Pecoraro Scanio - e' sostenuto dai Verdi e riguardera' un'attenzione alle scelte scientifiche per una sperimentazione 'vera'. Nel programma di governo c'e' anche il superamento della vivisezione come metodo di valutazione scientifica, con l'obiettivo di andare verso sistemi alternativi validi, come quelli sulle colture cellulari. Credo si debba procedere in questa direzione - ha concluso il leader dei Verdi - e tutti gli atti del governo debbono essere coerenti ad andare in questo senso, e' un fatto di civilta'. Si tratta anche di sradicare interessi, oltre che vecchie convinzioni''. ''Croce e' stato il primo a dire 'no' alla sperimentazione sugli animali - spiega Ilaria Ferri, direttore dell'associazione animalisti italiani - un metodo che conosceva bene perche' l'ha praticato. Oggi esistono tecniche alternative come la tossicogenomica, che studia l'effetto delle sostanze nocive mettendole a contatto con cellule umane testate in vitro, in modo efficace e meno costoso''. Il presidente di Equivita, Gianni Tamino, ha poi sottolineato come il programma di governo, a favore di metodi alternativi, sottintenda in questo senso anche ''un impegno per la modifica della normativa comunitaria''.

Altilia: una moneta antica che vale un tesoro

ad Altilia una moneta egizia di Tolomeo V Epifane

Il rinnovato interesse per i tesori archeologici delle Serre di Altilia, dopo le ultime scoperte realizzate con l’ausilio delle immagini satellitari, consente in questi giorni di acquisire notizia e resoconti di ritrovamenti casuali avvenuti in passato e dei quali finora non era stato possibile occuparsi.

E’ il caso di una moneta (fig. 1) balzata fuori da un terreno agricolo nel lontano 1976 in località Porcile-Piano dei passeri, a poca distanza dall’attuale abitato di Altilia ed ai piedi della collina che ospita l’archeozona della Vigna Barracco (fig. 2).

un terreno agricolo nel lontano 1976 in località Porcile-Piano dei passeri, a poca distanza dall’attuale abitato di Altilia di Santa Severina - collina che ospita l’archeozona della Vigna Barracco

Descrizione della moneta

Un esame accurato del reperto, condotto in collaborazione con Vincenzo Clarà e Raffaele Iaquinta, spinge a ritenere come esso sia, con un buon margine di sicurezza, un esemplare di moneta ellenistica tolemaica.

Il dritto, anepigrafe, raffigura l’immagine della testa diademata della regina Cleopatra I, prospicente a destra, nelle vesti di Iside, divinità egizia venerata ad Alessandria ed in gran parte del Mediterraneo.

La dea-regina è rappresentata con la corona e lunghe trecce.

Il rovescio reca al centro un’aquila, collocata a 3/4 con le ali spiegate stante su fulmine. A sinistra è visibile la scritta in greco P…EMAIOY con le lettere TOL abrase, mentre a destra si legge, anche se a fatica, BASILEOS (in traduzione “di Tolomeo Re”). Parzialmente chiari sono i monogrammi interni, tranne L (lambda) a sinistra. La moneta, del peso di gr. 5.82 e diametro di 25 mm, osservata al microscopio risulta, per struttura molecolare, costituita da una lega di argento placato rame. La patina, ripulita dell’ossido, si distingue per l’elegante e raffinato color cioccolato.

Per quanto concerne la misura, tenendo conto del peso si tratta di una didrachma, anche se la legenda IIII visibile in verticale a destra sul rovescio indicherebbe un valore monetale pari ad un tetrachmon.

Un esemplare ben documentato

La moneta ritrovata ad Altilia dal punto di vista numismatico e figurale è ben documentata in repertori e cataloghi.

La tipologia più prossima al dritto (Cleopatra I come Iside) la possiamo osservare in un esemplare dell’American Numismatic Society, studiato da Paolo Visonà, A new Ptolemaic head of Isis, University of Michigan, Museum of Art and Archaeology, Bullettin vol. 8, 1986-88, pp. 4-14, e corrispondente al n. 1235 dell’opera di J. N. Svoronos, Ta nomismata tou kratous ton Ptolemaion, Atene 1904.

Entrambi i riferimenti sono cronologicamente inquadrati tra il 205 ed il 180 a. C. Per quanto concerne il rovescio (aquila su fulmine) notevoli analogie – anche per la patina color cioccolato – sono individuabili con l’esemplare della Edgar L. Owen Premier Gallery of Antiquities di cui al n. 7880 del catalogo di D. R. Sear, Greek coins and their values, voll. 2, Seaby, Avon 1979-1995.

L’anno di coniazione

Ulteriori precisazioni cronologiche risultano evidenti considerando le fonti storico-letterarie e papiracee dell’Egitto tolemaico. Cleopatra I, nata attorno al 219-10 a. C., era figlia di Antioco III re di Siria e della sua prima moglie Laodice.

Dopo tre anni di fidanzamento, nel 194-3 sposa a Raphia il sovrano d’Egitto Tolomeo V Epifane. Con il matrimonio Cleopatra I viene assunta nel novero delle divinità oggetto di culto, secondo la tradizione dinastica dell’epoca.

Il titolo di theía a giudizio di P. W. Pestman, Chronologie égyptienne d'après les textes démotiques, Leiden 1967, appare per la prima volta in un papiro relativo alle liste dei sacerdoti eponimi dell’anno dodicesimo, ovverosia proprio del 194-93.

Di contro W. Clarysse e G. Van der Veken, The Eponymous Priests of Ptolemaic Egypt, Leiden 1983, spostano la data al 1 aprile 192.

In tal senso, il terminus ante quem risulta sensato far risalire la raffigurazione della regina Cleopatra come Iside è costituito dagli anni 194-2. Il regno di Cleopatra I si protrae anche dopo la scomparsa del marito nel 187, come reggente per il figlioletto Tolomeo VI, fino alla morte, avvenuta tra il 10 settembre 178 ed il 14 ottobre 177.

Sulla base di codesta cronologia appare ragionevole ricondurre l’emissione della moneta ritrovata ad Altilia al periodo compreso tra il 194-2 ed il 178-7.

A tal riguardo, il monogramma L (lambda = 11) visibile sul rovescio nel settore di sinistra indicherebbe l’anno preciso di coniazione, l’undicesimo del regno – iniziato nel 205/4 – di Tolomeo V Epifane, ovverosia il 194-3, proprio l’anno in cui il sovrano egizio sposa Cleopatra.

La moneta, ordunque, sarebbe stata coniata in occasione delle nozze e dell’assunzione di Cleopatra I a dea-regina. D’altra parte, il volto raffigurato è giovanile e la dea Iside era la divinità egizia per eccellenza della fertilità e della maternità.

Il contesto storico

Sul piano storico-evenemenziale sono gli anni della Seconda guerra siriaca, condotta da Roma contro Antioco III il Grande (c. 242–187 a. C.), padre di Cleopatra I, e della compiuta affermazione romana nell’Egeo. I

ll sovrano seleucida, valendosi del consiglio di Annibale riparato in Asia Minore dopo la sconfitta subita a Zama nel 202, aveva intrapreso una politica di espansione dei territori del regno.

Così, dopo aver nel 202-198 conquistato la Siria e la Palestina tolemaiche, nel 196 Antioco invade l’Europa per recuperare la Tracia.

Il pericolo di un ulteriore ampliamento del potere dei Seleucidi – i quali col matrimonio di Cleopatra, data in sposa nel 194-3 a Tolomeo V Epifane, si erano tra l’altro assicurati l’appoggio egiziano – spinge il Senato di Roma ad intervenire.

Seguono lunghi scambi diplomatici tra il 196 ed il 193, con un insieme di equivoci, fin tanto che Antioco, persa la pazienza, nel 191 occupa con 10.000 uomini la Grecia.

La reazione romana è immediata e si concretizza in due vittorie memorabili, alle Termopili ed a Magnesia del Sipilo.

Quest’ultima in particolare, nota anche come vittoria di Corupedio, si svolge tra il 20 dicembre 190 ed il 10 gennaio 189: Antioco, obbligato alla fuga, è costretto a lasciare i magazzini degli accampamenti ai nemici.

Segue, l’anno successivo, la pace di Apamea (188). I generali romani Lucio Cornelio Scipione l’Africano ed il fratello Lucio Publio impongono ad Antioco condizioni durissime: una indennità di guerra di 15.000 talenti, la consegna di tutti gli elefanti, di quasi tutte le navi e di moltissimi prigionieri.

Il tesoro di Antioco passa nelle mani dei Romani. Gli Scipioni, al loro rientro in patria, nel 187-4 verranno processati per appropriazione indebita di denaro e peculato.

Sono gli anni dell’ellenizzazione della società romana e della reazione del partito conservatore, con in testa Catone il Censore.

Una scoperta eccezionale

Di fronte alla ricostruzione storica degli eventi sopra descritti appare scontato domandarsi come sia finita ad Altilia una moneta egizia di Tolomeo V Epifane.

Molte le ipotesi che a riguardo in generale si potrebbero formulare.

Al momento, tuttavia, di là dalla possibilità che in località Porcile-Piano dei passeri esistesse una stazione o un accampamento per l’esercito romano di ritorno dall’Oriente con le ricchezze di Antioco III dopo la pace di Apamea del 188 a. C. (una statio o un castrum su un terrazzo naturale a ridosso del fiume Neto tra il legname e la pece della Sila, utilizzati per le navi, e i porti della costa, in primis Crotone), non rimane che sottolineare – sul presupposto della frequentazione ellenistica delle Serre di Altilia, documentata dagli studi sin dal 1977 di Pasquale Attianese – come la moneta di Cleopatra I attesti irrefutabilmente l’esistenza di scambi commerciali ed economici tra l’Egitto e la Magna Grecia crotoniate, in linea col modello di quanto si registra, sempre entro i limiti del III-II sec. a. C., per la città di Siracusa in Sicilia.

Ad ogni modo, un dato emerge limpido e palese: la “Cleopatra di Altilia” costituisce una scoperta di eccezionale rilievo numismatico, una testimonianza per Crotone e la sua chora destinata ad entrare nei libri di storia.

[Francesco Lopez]

In salvo due milioni di uccelli

L'Unione Europea ha confermato in via definitiva lo stop all'importazione di uccelli selvatici in tutti gli stati membri, che da ora dovranno vietarne il commercio. Il divieto è divenuto permanente, dopo che solo pochi mesi fa era scaduto il blocco temporaneo introdotto nel 2005 per i casi di influenza aviaria.

Il provvedimento, ratificato a Bruxelles dal comitato europeo che riunisce i capi veterinari della Ue, dovrebbe salvare due milioni di volatili che, ogni anno, vengono catturati in natura e rivenduti come "animali da compagnia".

Grande soddisfazione soprattutto per la Lipu-BirdLife Italia che, insieme all'Inglese Rspb (Royal Society for the Protection of Birds), aveva chiesto con vigore il bando al commercio di uccelli, causa del declino di numerose specie, tra le quali il pappagallo cenerino africano, l'amazzone corona gialla e l'amazzone fronte bianca, oltre alla morte di oltre il 60 per cento degli uccelli catturati, che decedono ancor prima di arrivare a destinazione.

Si stima che più di 3mila delle circa 9.600 specie di uccelli selvatici siano state oggetto di commercio legale o illegale negli ultimi anni, e che numerose specie siano state portate sull'orlo dell'estinzione in natura. Circa 360mila pappagalli cenerini africani sarebbero stati legalmente venduti tra il 1994 e il 2003.La decisione, inoltre, ha molto valore alla luce del fatto che l'87 per cento del commercio mondiale degli uccelli selvatici è concentrato proprio nell'Unione Europea, da quando nel 1992 fu vietato negli Stati Uniti.

Oscar: Eastwood sorprende Morricone


L'attore e il musicista non si vedevano da oltre 40 anni
- Clint Eastwood ospite a sorpresa di una festa all'Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles per celebrare l'Oscar alla carriera a Morricone. Dopo un commosso abbraccio con l'attore protagonista di 'Per un pugno di dollari' di Sergio Leone, Morricone ha detto in italiano: abbiamo cominciato assieme le nostre carriere; non ci vedevamo da oltre 40 anni. L'attore ha allora simulato il gesto di un sigarillo portato alla bocca, gesto tipico del taciturno cavaliere protagonista dei film di Leone.

Oscar: Morricone ringrazia commosso


'Dedico questo premio a mia moglie Maria'
Dedico questo Oscar a mia moglie Maria che mi ama tanto e che io amo'. Queste le parole di un Morricone commosso per l'Oscar alla carriera. Dopo un filmato a lui dedicato e dopo aver ricevuto la prima standing ovation della serata, Morricone si e' inchinato alla platea e ringraziando l'Academy ha detto: 'devo ringraziare tutti quelli che hanno consentito di concedermelo e anche i registi che mi hanno dato la loro fiducia'.

ERUZIONE A STROMBOLI, SCATTA L'ALLARME MA SENZA PAURA

MESSINA - La sirena suona per le piccole vie disegnate sulla pietra nera di Stromboli: all'inizio i pochi abitanti presenti sull'isola pensano a una riedizione dell'esercitazione del 2005, della quale non erano stati informati. Ma questa volta l'allarme è reale. Pochi momenti di sorpresa e poi, con calma, la gente si sposta sulla collina, oltre le linee di "sicurezza" tracciate dalla Protezione civile, mentre nel cielo sono visibili le colonne di fumo dell'eruzione e quella di vapore sprigionata dal contatto tra la lava incandescente, che fuoriesce da una frattura a 600 metri, e l'acqua del mare.
A Stromboli c'è l'eruzione, ma la situazione resta "sotto controllo" anche se un po' di preoccupazione c'è. "Non è escluso che si stacchi una frana imponente, che potrebbe generare piccoli effetti tsunami - ammette il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso - ma si tratterebbe comunque di un fenomeno inferiore a quello del 2002". In quell'occasione, il giorno prima di capodanno, si staccarono 25 milioni di metri cubi di lava e roccia, questa volta al massimo potrebbero essere 10 milioni. Dunque, aggiunge, "non c'è alcun motivo di immaginare un'evacuazione dell'isola".
E d'altronde gli abitanti sono abituati a convivere con il vulcano, dalle 'bizze' particolari, e scrutano attenti il mare: il pericolo potrebbe appunto arrivare da un'onda anomala, come quella che la notte del 30 dicembre del 2002, generata dal crollo di un edificio lavico grande quanto un palazzo di trenta piani, flagellò la piccola isola. Ma l'acqua è mossa e nient'altro. Vista così Stromboli sembra vivere una giornata di 'letargo' in cui cade abitualmente in inverno, con meno di 500 persone che restano sull'isola. Che ci sia qualcosa di diverso si capisce dal movimento che all'improvviso si crea sull'isola, con l'atterraggio di diversi elicotteri e anche dal traghetto della Siremar che resta al largo, per precauzione.
"Siamo sereni" dice Gianluca Giuffré, uno degli abitanti della piccola frazione di Ginostra. Che spiega: "Nel 2002 eravamo impreparati, adesso ci sentiamo protetti dal sistema di monitoraggio realizzato dalla Protezione civile". "La sensazione di allarme c'è - aggiunge - è inutile negarlo, ma non di paura. Viviamo con una certa serenità quello che sta accadendo, sapendo di non correre pericoli personali". Opinione condivisa dal sindaco di Lipari, Mariano Bruno, Comune del quale Stromboli è una frazione. 'L' aumento dell' attività esplosiva del vulcano - spiega il sindaco - ha fatto scattare a Stromboli il piano di emergenza ed è per questo che la popolazione dell'isola è stata invitata ad allontanarsi dalla linea di costa, ma non c'è nulla di allarmante. Il piano di emergenza - sottolinea Bruno - ha funzionato bene e tutto sta avvenendo secondo le regole. Non c'è alcuna paura e le operazioni di emergenza si sono svolte con grande serenità" .
Intanto gli abitanti che hanno la casa in riva al mare si attrezzano a passare la notte ospiti di amici o parenti le cui abitazioni sono nella zona di 'sicurezza', sopra i dieci metri dalla costa. A Lipari la situazione si segue con maggiore 'distacco' vista la lontananza da Stromboli, mentre Panarea è stata 'invasa' da cenere lavica ma soprattutto il cielo è stato oscurato dalla nube di fumo emessa dal vulcano e di vapore acqueo. L'allarme, a scopo precauzionale, ha interessato anche la costa nord della Sicilia, con due petroliere che sono state fatte allontanare dal porto di Milazzo.
Sul posto arrivano anche le squadre dei vigili del fuoco con un elicottero da Catania: sono quelli della sezione speleo alpino fluviale che con gli esperti trascorreranno la notte sulla cima del vulcano per seguire lo Stromboli il più da vicino possibile. Domani sull'isola arriveranno il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, il direttore dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Enzo Boschi e il presidente vicario della Commissione grandi rischi Franco Barberi per un sopralluogo e per capire quali decisioni operative prendere se l'attività dovesse proseguire nei prossimi giorni.

Cacao aiuta funzioni del cervello

-Grazie ai flavanoli migliora l'afflusso di sangue Studi recenti suggeriscono che un nuovo tipo di cacao potrebbe migliorare le funzioni cerebrali e ritardare l'invecchiamento. Alcuni scienziati, alla riunione dell'Associazione americana avanzamento scienza, hanno presentato i risultati di ricerche che esaminano gli effetti sul cervello dei flavanoli, ingredienti presenti in alcuni tipi di cacao. Gli studi fanno ipotizzare che i flavanoli aumentino l'afflusso di sangue al cervello e possano giovare in alcuni disturbi vascolari.

Allattare fa bene al cuore materno


Secondo studio aiuta a smaltire la massa grassa accumulata
L'allattamento al seno fa bene non solo al bebe' ma anche alla mamma, riducendo il suo rischio di attacchi cardiaci. E' quanto emerge dallo studio della Harvard Medical School. La coordinatrice della ricerca Alison Steube ritiene che gli effetti benefici dell'allattamento sul cuore della mamma sia dovuto al fatto che allattare aiuta la donna a consumare la massa grassa accumulata nel corso della gravidanza. Lo studio ha preso in esame 96.648 donne dal 1986 al 2002.

SANREMO, LO SPECIALE SUL 57/O FESTIVAL

Grande attesa per il debutto del Festival della canzone italiana: dal 27 febbraio al 3 marzo sul palco dell'Ariston saliranno 20 campioni e 14 giovani. Tanti gli ospiti internazionali: da Norah Jones ai Take That. Pippo Baudo, alla sua dodicesima edizione, e' accompagnato dalla brillante Michelle Hunziker. E per i nottambuli c'e' il Dopofestival di "Pierino" Chiambretti. Ecco i 20 big che parteciperanno al 57/mo Festival di Sanremo, annunciati da Pippo Baudo nel suo programma di 'Domenica in', 'Ieri, oggi e domani'. Al Bano 'Nel perdono' (di Yaris Carrisi e Zero) Leda Battisti 'Senza me ti pentirai' Gianni e Marcella Bella 'Forever' Fabio Concato 'Oltre il giardino' Simone Cristicchi 'Ti regalero' una rosa' Johnny Dorelli 'Meglio cosi' Francesco e Roby Facchinetti 'Vivere normale' Amalia Gre' 'Amami per sempre' Mango 'Chissa' se nevica' Piero Mazzocchetti 'Schiavo d'amore' Paolo Meneguzzi 'Musica' Milva 'The show must go on' (tit.provv.) (di Giorgio Faletti) Nada 'Luna in piena' Paolo Rossi 'In Italia si sta male' (testo inedito di Rino Gaetano) Antonella Ruggiero 'Canzone fra le guerre' Daniele Silvestri 'La paranza' Stadio 'Guardami' Tosca 'Il terzo fuochista' Velvet 'Tutto da rifare' Zero Assoluto 'Appena prima di partire' Le canzoni sono state scelte da una commissione formata dal musicista Paolo Bonvino, dal critico Dario Salvatori e dalla giornalista Patrizia Ricci.

CINA E SIRIA NUOVE FRONTIERE PER RIFIUTI PERICOLOSI

- VENEZIA - L'operazione ''Mesopotamia'' del Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente ha consentito di portare alla luce un traffico transnazionale di rifiuti che ha visto come protagonisti principali cittadini di nazionalita' siriana e cinese e come sito finale di smaltimento il territorio dei loro Paesi d'origine. L'indagine del Noe di Udine, iniziata nell'ottobre 2005, ha permesso altresi' di constatare l'esistenza di un traffico illecito di rifiuti di plastica e carta da macero, provenienti da ditte friulane e da altre ditte di Liguria, Piemonte, Veneto e Lombardia che camuffati da ''materia prima seconda'', mediante il sistema della triangolazione e/o del girobolla, venivano fatti confluire in ingenti quantitativi (centinaia di tonnellate), presso un sito di stoccaggio non autorizzato, a Aiello del Friuli (Udine). Successivamente, senza aver subito alcun trattamento di recupero, i rifiuti venivano portati, tramite la ''Centro recupero carta Spa'' in Siria ed in Cina. Nell'operazione, il Noe ha sequestrato nei porti di Trieste e Marghera (Venezia) 18 container, contenenti rifiuti in plastica e carta. Ad Aiello, in Friuli, e' stata invece sequestrata un' area di 12 mila mq usata come sito di stoccaggio, con 5.000 tonnellate di rifiuti speciali (plastica, carta da macero, scarto di 'pulper'); poi 78 container carichi di 2.500 ton. di rifiuti speciali pericolosi (plastica, elettrodomestici di varia natura, terriccio proveniente da lavorazioni industriali). Il gip di Udine, pur concordando con le risultanze dell' attivita' investigativa (in cui risultano coinvolte altre 14 persone) condotta dai militari, ma tenuto conto degli effetti prodotti, nei confronti di alcuni degli indagati, dalla Legge sull'indulto, ha potuto emettere una sola misura di custodia cautelare nei confronti di Giorgio Manzardo, 63 anni, di Udine (arresti domiciliari) titolare della Centro recupero carta. Il volume d'affari, in un solo anno, e' stato di 1.500.000 euro.

ENERGIA: PECORARO, 60 MLN PER 12 BANDI SU SOLARE

Via libera al pacchetto sull'energia solare. Si tratta di 60 milioni di euro per 12 bandi. Lo ha annunciato il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, al termine del Consiglio dei Ministri e partecipando all' iniziativa dei Verdi per la distribuzione delle lampadine a basso impatto davanti a Montecitorio. ''Il nostro obiettivo e' arrivare a 3.000 MW di solare'', ha detto Pecoraro Scanio.

STASERA L'ECLISSE TOTALE DI LUNA

ROMA - Mancano poche ore ormai all'eclisse totale di luna, che inizierà in tarda serata, poco dopo le 21,00, per concludersi nelle prime ore di domenica mattina. Un'occasione così non si verificava dal 28 ottobre 2004, e anche allora le nubi lo avevano minacciato. Se il cielo sarà limpido, sarà possibile osservare il fenomeno della 'luna rossa': nel momento di picco del fenomeno il nostro satellite assumerà infatti questo colore. Nella fase culminante dell'eclissi, infatti, la Luna si colora letteralmente di rosso a causa dei raggi deviati dall'atmosfera terrestre all'interno del cono d'ombra della Terra. Illuminata dal Sole, la Terra proietta dietro di sé un cono d'ombra entro il quale passa la Luna. Un processo, questo, particolarmente evidente per i raggi di luce rossa, che vanno a colorare la Luna durante l'eclisse in modo più o meno intenso e spettacolare a seconda delle condizioni atmosferiche. Gli osservatori aperti per seguire l'eclisse saranno più di 50. Il sito dell'Unione Astrofili italiani (www.uai.it), oltre a darne l'elenco completo, metterà a disposizione di chi non vorrà a staccarsi dal divano la possibilità di godersi lo spettacolo dell'eclisse comodamente su internet. Per quanto riguarda gli orari del fenomeno, la luna comincerà a perdere luminosità alle 21 e 18, e sarà completamente oscurata alle 23 e 43, raggiungendo il massimo a mezzanotte e mezza. L'eclisse, che sarà visibile su tutto il territorio nazionale, finirà alle 2 e 11 del mattino di domenica. Oltre alle iniziative degli astrofili, saranno aperti alcuni osservatori dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), che mette a disposizione anche un sito, www.guardacheluna.com, con anche i consigli per fotografare la luna oscurata. Gli astronomi nel nostro Paese sono sempre stati particolarmente attenti allo studio della luna: parla italiano la misura precisa dell'età del nostro satellite, circa 4,6 miliardi di anni, e le prove più convincenti che la Luna si sia generata dalla Terra a seguito di un impatto sul nostro pianeta di un corpo celeste delle dimensioni di Marte.

Le eclissi di Luna dal 2007 al 2030.

Nell'annunciare l'eclisse totale di Luna che si verifica nella notte tra il 3 e 4 marzo del 2007, molti giornali e TV hanno presentato il fenomeno in maniera eclatante definendolo il migliore da qui al 2026 alcuni e 2029 altri. Molti astrofili, ritenendo l'informazione piuttosto strana, hanno scritto alla nostra redazione.

In questo articolo precisiamo alcuni aspetti del fenomeno per cercare di dare la corretta interpretazione di quelle informazioni.

L'eclisse di Luna avviene quando il nostro satellite entra nei coni di penombra e d'ombra che la Terra, illuminata dal Sole, proietta dietro di sé. Se vi entra parzialmente l'eclisse sarà parziale, se vi entra completamente l'eclisse sarà totale.
I tempi di un'eclisse totale di Luna sono definiti dai rispettivi contatti:

Entrata della Luna nella penombra (diminuzione di luminosità poco sensibile)
Entrata della Luna nell'ombra (o inizio della fase parziale)
Inizio della fase totale (Luna completamente nel cono d'ombra)
Massimo dell'eclisse (centralità dell'eclisse)
Fine della fase totale
Uscita dall'ombra
Uscita dalla penombra

La durata delle varie fasi non è costante per tutte le eclissi ma varia e dipende da più fattori. Mediamente un'eclisse ha una durata di cinque-sei ore (da entrata a uscita dalla penombra), di tre-quattro ore (da entrata a uscita dal cono d'ombra), mentre la fase totale dura da qualche minuto fino ad un massimo di 1 ora e 45 minuti.
L'Eclisse di Luna è un fenomeno che può essere osservato solo dagli abitanti della Terra che hanno, durante il fenomeno, la Luna sopra il loro orizzonte. Quindi le varie fasi possono essere osservate per intero, oppure parzialmente, secondo i tempi di levata o tramonto della Luna di ogni singolo sito osservativo.

L'eclisse del 3-4 marzo 2007 è osservabile, in Italia (ma anche da tutta l'Europa), in ognuna delle sue fasi dall'inizio alla fine (entrata in penombra, uscita dalla penombra). Ma lo sarà anche quella del 21.02.2008 (anche se non in tutta Italia, per il tramonto della Luna poco prima dell'uscita dalla penombra). Dopo di essa, la successiva eclisse ad avere queste caratteristiche sarà quella del 14 dicembre del 2029. Questa considerazione non può però portare alla conclusione giornalistica di cui alla premessa. Infatti le valutazioni per l'osservazione di un'eclisse sono anche altre. In particolare è importante poter osservare per intero (o anche solo in parte) la fase di totalità. Includendo l'eclisse odierna ed arrivando fino al 2030 sono ben undici le eclissi che avranno questa caratteristica, e in nove casi la fase totale sarà visibile dall'inizio alla fine.

Nella tabella, tratta dal Dizionario di Astronomia di Philippe de La Cotardière, nella nuova edizione curata da Giuseppe De Donà e Giancarlo Favero (Gremese Editore in collaborazione con l'Unione Astrofili Italiani), sono raggruppate tutte le eclissi totali di Luna che si verificheranno tra il 2007 ed il 2030, con indicata magnitudine, ora della centralità in Tempo Universale, e visibilità in Italia.

Visto che da varie parti e per vari motivi sono state segnalate le eclissi del 2026 (invisibile in Italia) e del 2029, si segnala quella del 31.12.2028 visibile subito dopo il tramonto. Non avrà niente di particolare, ma sarà un modo davvero originale per aspettare il capodanno.

Usa: 84enne condannata per stupro

Vittima un minorenne orfano che le era stato affidato
WASHINGTON - Una donna di 84 anni, che ha ammesso di aver avuto rapporti sessuali con un ragazzino di undici, verra' incarcerata sino al 2009. Georgie Audean Buoy, che vive a Portland (Oregon), ha ammesso di aver avuto piu' volte rapporti con il minorenne, un orfano che le era stato affidato. La donna, che in passato ha fatto attivita' di volontariato nelle carceri, rischiava fino a otto anni di prigione. Dopo avere scontato la sentenza, la donna dovra' iscriversi nella lista dei maniaci sessuali.

ECLISSE, LO SHOW DELLA LUNA ROSSA

ROMA - La luna rossa ha mantenuto le promesse e ha illuminato il cielo notturno, splendendo accanto a Saturno. E' stato uno spettacolo unico in Italia, perfettamente visibile da nord a sud. Soltanto sulle regioni centrali all'inizio della serata le nubi avevano fatto temere una delusione, ma poi per fortuna il cielo si è aperto. "E' uno spettacolo unico quello che avviene quanto la luna si tuffa nel cono d'ombra della terra", ha detto l'astrofisico Gianluca Masi, del Planetario di Roma. "E' un'eclisse di luminosità media - ha aggiunto - perché la luna non si trova esattamente al centro del cono d'ombra della terra". Tanto che nel disco colorato di rosso, sfumato fino al bianco nella zona superiore, era ancora ben visibile un bordo chiarissimo e brillante. Tanti gli appuntamenti con la luna rossa organizzati in tutta Italia da gruppi di astrofili e astronomi. E tantissime sono state le persone che hanno voluto godere lo spettacolo dal vivo, uscendo per strada o andando agli appuntamenti organizzati da planetari e osservatori. "Il prossimo appuntamento con la luna rossa è fra circa un anno", ha detto il presidente dell'Unione astrofili italiani (Uai), Emilio Sassone Corsi. Il 21 febbraio 2008 ci sarà infatti un'altra eclisse totale di luna ben visibile dall' Italia. Ma l'orario sarà meno comodo. Lo spettacolo, infatti, comincerà solo intorno alle quattro del mattino.

Premiato e accompagnato

Premiato e accompagnato

CELLULARI: COSTI DI RICARICA ADDIO

ROMA - Costi per le ricariche via da lunedi': scatta infatti la nuova norma del pacchetto liberalizzazioni di Bersani che consentirà di eliminare il balzello che grava sui prezzi delle ricariche dei telefonini che, secondo i calcoli delle associazioni dei consumatori, frutterebbe alle compagnie telefoniche circa 1,8 miliardi di euro l'anno. Ma proprio le organizzazione di difesa dei consumatori sono in allerta: temono che qualche gestore sia tentato di eludere od aggirare le prescrizioni della norma intervento su cavilli o piani tariffari. Il Codacons punta il dito soprattutto su Wind, che potrebbe in alcuni casi continuare a far pagare i costi di ricarica. "Da lunedi' qualsiasi costo di ricarica applicato agli utenti della telefonia mobile sarà considerato illegale e, come tale, denunciato dinanzi le competenti autorità"avverte il Codacons rivolto alle compagnie telefoniche che "in base alle prime indiscrezioni, vorrebbero continuare a far pagare ai vecchi clienti il balzello cancellato dal Ministro Bersani" e cita appunto Wind. Il Codacons, spiega il presidente Carlo Rienzi, chiede all'Autorità per le comunicazioni "di verificare i nuovi piani tariffari degli operatori telefonici per accertare se al loro interno si celino aumenti a discapito degli utenti. Le compagnie che decideranno di fare le 'furbe', scaricando sui consumatori i minori introiti derivanti dal taglio ai costi di ricarica, o quelle che continueranno a imporre tale balzello, dovranno essere pesantemente sanzionate". Ma da Wind replicano che le ricariche da 50 euro in su erano già gratuite e continueranno ad esserlo, mentre chi vuole ricaricare per importi minori deve passare ai nuovi piani tariffari che rispettano le indicazioni del decreto Bersani. '3' ha giocato d'anticipo e ha abolito i costi di ricarica già da ieri. Oggi è stata la volta di Vodafone, mentre Tim li eliminerà lunedi'. Le associazioni dei consumatori hanno da subito messo in guardia rispetto alla possibilità che tutte le compagnie telefoniche possano rifarsi dei mancati introiti da ricarica rialzando le tariffe attraverso i nuovi piani tariffari meno convenienti. Adusbef e Federconsumatori hanno insistito sul tema della trasparenza tariffaria ricordano che l'Agcom, l'Autorità di Garanzia per le comunicazioni, ha predisposto una delibera, con cui "obbliga gli operatori a mettere a disposizione dei clienti informazioni sul costo reale delle telefonate, dopo un minuto, 3 minuti e 15 minuti, in base all'offerta commerciale sottoscritta". L'utente, quindi, deve essere informato sul costo finale comprensivo di Iva, canone, scatto alla risposta, e anche relativo ai servizi di messaggistica (sms e mms), alla telefonia fissa e a internet.

ANIMALI: STOP PESCA PER SALVARE IL DELFINO DEL MEKONG

Da quando le reti che decimavano i cetacei del fiume Mekong sono state bandite, i rarissimi delfini d'acqua dolce della Cambogia, o ''Irawaddy'' - inseriti tra le specie minacciate in modo critico dall'IUCN - stanno lentamente ricolonizzando il fiume. Da quando le autorita' locali hanno bandito le reti nell'alto Mekong, la popolazione e' passata da 90 a 160 individui. Liberare le aree del fiume dalla minaccia delle reti ha permesso ai delfini di spostarsi verso la parte alta del fiume. ''Potremmo avere circa 20 nuovi nati ogni anno, se questo trend continuera''', dice Seang Tana della commissione per la Conservazione del delfino del Mekong. ''Ma entro 5 anni non ci sara' abbastanza pesce per i delfini, viste le esigenze umane''. La pesca e' stata messa al bando lo scorso anno, e le popolazioni locali sono state incoraggiate a riconvertire le attivita' di pesca verso il turismo. Gli esperti stimano una popolazione totale di circa 1.000 delfini tra India, Myanmar e Thailandia. Il Mekong e' il piu' grande fiume del Sud Est asiatico (circa 4.600 km.), nel suo bacino vivono dalle 1.200 alle 1.700 specie di pesci, la piu' ricca biodiversita' ittica dopo quella del Rio delle Amazzoni e del bacino del Congo. 62 specie sono endemiche tra cui il pesce gatto gigante del Mekong, il pesce d'acqua dolce piu' grande conosciuto. Prima era presente nell'intero corso del fiume, dal Vietnam al Sud della Cina. Negli ultimi vent'anni la popolazione di questo gigante e' diminuita del 90%. La causa principale della sua rarefazione e di quella di molte altre specie ormai minacciate e' la pesca eccessiva e illegale, praticata anche con la corrente elettrica. Il bacino del fiume Mekong e' infatti fondamentale per la sussistenza delle popolazioni. Dal pesce deriva l'80% delle proteine animali necessarie ad una popolazione di circa 55 milioni di abitanti. Secondo il Wwf, che lancera' il 20 marzo il dossier ''World's top 10 rivers at risk'', sui 10 fiumi piu' minacciati del Pianeta, le minacce per la ricchissima biodiversita' del fiume - comprese 160 specie di anfibi - sono anche le grandi infrastrutture: 58 dighe sono presenti lungo il corso del fiume e ben 149 sono in progetto.

UNA TEORIA ITALIANA METTE IN CRISI LA COSMOLOGIA

ROMA - La cosmologia classica è in pericolo, e a metterla in crisi è un gruppo di scienziati italiani. La prima mappatura della materia oscura, il 'riempimento' dell'universo, pubblicata da Nature, sembra infatti dare ragione a Luciano Pietronero, dell'Istituto di Sistemi Complessi dell'università La Sapienza di Roma, che ipotizza che la distribuzione della materia nelle galassie non sia continua ma segua la geometria frattale. Le teorie classiche della cosmologia, che discendono direttamente dalle equazioni di Einstein, sostengono che l'universo sia 'liscio', cioé che la distribuzione della materia sia uniforme. Per giustificare il fatto che le galassie si presentano sotto forma di aggregati discontinui gli astronomi hanno ipotizzato la presenza della 'materia oscura', una sostanza che riempirebbe il 95% dello spazio. "La materia oscura però è più che altro un rattoppo che giustifica le teorie - sostiene Pietronero - noi ci siamo limitati ad applicare le leggi della statistica, di cui siamo esperti, ai dati disponibili sulla distribuzione della materia nell'universo lontano. Non vogliamo rifare la cosmogonia, ma semplicemente sosteniamo che la geometria frattale spiega molto meglio questi fenomeni". Tra i principali 'avversari' di questa teoria c'é il gruppo di astronomi dell'Università di New York guidato da David Hogg. Secondo Hogg la teoria dei frattali "Crea più problemi di quanti non ne risolva", a cominciare dal fatto che andrebbero ripensate tutte le leggi fondamentali della cosmologia. "Io non sono d'accordo con questa impostazione - ribatte Pietronero, protagonista con Hogg di un lungo articolo su questo dibattito apparso sull'ultimo numero della rivista New Scientist - non si può dire che finché non proponiamo un modello alternativo le nostre teorie non sono valide. Noi proseguiamo con i nostri studi man mano che arrivano nuovi dati, e se c'é qualche legge che deve cadere che cada". Fra i nuovi dati a cui si riferisce il fisico italiano c'é anche la prima mappatura della materia oscura in una parte dell'universo, operata da Richard Massey del California Institute of Technology e pubblicata da Nature. Il risultato di Massey è stato che anche questa 'sostanza misteriosa' sembra essere distribuita con le stesse discontinuità di quella conosciuta. "Questo risultato sembrerebbe darmi ragione - sostiene Pietronero - ma io aspetterei prima di dare sentenze definitive. La mia posizione è semplicemente questa: l'analisi statistica dei dati è quella, e non è possibile confutarla, tant'é vero che anche chi ci avversa comincia a darci ragione. Sulle teorie poi si possono fare tutte le elucubrazioni che vogliamo". Altre prove in un senso o nell'altro verranno nei prossimi mesi, quando nuovi dati delle misurazioni di Massey verranno resi noti.

LA CELIACHIA AUMENTA LITIGI NELLA COPPIA

TORINO - Il 40 per cento dei partner di celiaci ammette che è difficile adattarsi ai vincoli alimentari imposti dalla dieta senza glutine e ne riconosce gli influssi negativi sul rapporto di coppia, con un aumento significativo dei litigi. E' uno dei dati che emergono dalla ricerca "Vivere la celiachia", condotta dalla sezione piemontese dell'Associazione italiana celiachia (Aic), che la presenta oggi a Torino nel corso del suo congresso regionale. Il progetto, che ha preso il via a ottobre 2005 e si è concluso un anno dopo, si è avvalso dell'opera di quattro psicologi e della collaborazione del Comune di Torino. Ha coinvolto oltre 2.500 nuclei familiari di malati del Piemonte (dove si contano 5.100 celiaci con un incremento del 35% negli ultimi due anni) e ha risposto il 52% del campione prescelto."Si tratta della prima ricerca di questo genere in Italia", afferma la coordinatrice del gruppo di lavoro, la psicologa clinica Irene Giulia Cimma. La celiachia viene vissuta da un malato su tre come un grande problema che condiziona la vita. Le famiglie con ragazzini celiaci si sentono diverse dalle altre, le mamme sviluppano sensi di colpa più dei padri e gli adolescenti con meno di 19 anni sono i più propensi a trasgredire la dieta. Il 20% dei malati denuncia difficoltà emotive verso il cibo, riconosce di avere un disagio a mangiare (non solo al ristorante, ma anche a casa),il 13% di avere comportamenti al limite della bulimia, il 32% di non accettare con serenità i possibili cambiamenti fisici (in genere aumenta la massa corporea), mentre quasi il 40% dichiara di avere la sensazione di una scarsa energia fisica. Infine l'uomo celiaco è più pragmatico, ma tende a nascondere la malattia, la donna accentua la sua sensazione di essere un peso per gli altri, ma è anche più disponibile ad accettare supporti psicologici.

ENERGIA: BERSANI, NEL PIANO EUROPEO TRACCIA LAVORO ITALIANO

- BOLOGNA - Il piano energetico europeo e' ''un grande risultato. Credo che in quel risultato si vede anche la traccia del lavoro italiano''. Il ministro per lo sviluppo economico Pierluigi Bersani ha commentato cosi' l'approvazione dell'accordo sull'energia. ''Noi - ha aggiunto Bersani - possiamo dire, in particolare, di essere partiti con un certo tempismo, perche' un mese fa abbiamo presentato un piano sull'efficienza energetica che riguarda la vita dei cittadini in molti aspetti e riguarda anche la spinta alle energie rinnovabili. Ci stiamo mettendo in sintonia con l'operazione europea, abbiamo dei ritardi da rimontare perche' abbiamo perso del tempo in questi anni. Ma - ha concluso Bersani - ci stiamo dando dentro''.

IL PRIMO CONCERTO DI MORRICONE DOPO L'OSCAR

Le parole di Giovanni Paolo II diventano musica cantata dal Nuovo coro lirico sinfonico romano diretto dal Maestro Ennio Morricone. Si e' svolto, ieri sera, all'Auditorium della Conciliazione di Roma il primo concerto del Maestro appena insignito dall'Oscar alla carriera. Di ritorno da Hollywood, dove domenica 25 febbraio Morricone ha ricevuto il riconoscimento, il Maestro ha scelto la Capitale per offrire al pubblico italiano le note che lo hanno reso famoso non solo tra gli appassionati di musica ma anche di cinema. Ospite d'onore della serata il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, accompagnato dalla moglie Clio ha salutato Morricone nel suo camerino prima dell'inizio del concerto. Dopo un saluto e una stretta di mano il presidente della Repubblica ha chiesto al Maestro Morricone che tipo di emozione sia ricevere un Oscar alla carriera, lui stesso, ha spiegato, si e' emozionato guardando la cerimonia in tv. Napolitano ha ringraziato il presidente della Repubblica Gasbarra per la meravigliosa serata e per ''per aver dato a Roma e al Paese la possibilita' di ringraziare il grande Maestro''. Dopo l'inno di Mameli l'orchestra Roma Sinfonietta ha eseguito il ''Canto del Dio nascosto'' aggiungendo la musica a parole e poesie composte da Giovanni Paolo II. Nella seconda parte del concerto il Maestro Morricone ha riproposto alcune delle sue opere che lo hanno reso famoso non solo tra gli amanti della musica ma anche tra gli estimatori del grande cinema. Le colonne sonore di film come 'Mission', 'C'era una volta in America' e 'Gli Intoccabili' hanno emozionato il pubblico dell'Auditorium che non ha risparmiato al Maestro applausi e una standing ovation conclusiva. Nel parterre dell'Auditorium della Conciliazione personalita' del mondo della politica e personaggi dello spettacolo. In prima fila il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con la moglie Clio, il cardinale Tarcisio Bertone, il ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli, delle Comunicazioni Paolo Gentiloni il sindaco di Roma Walter Veltroni, i presidenti della Regione Lazio Piero Marrazzo e della Provincia di Roma Enrico Gasbarra e l'ex Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta. Molti i vip presenti in sala tra cui Carla Fracci, Amedeo Minghi, Angela Melillo, il principe Carlo Giovannelli, Tiziana Rocca, Max Tortora, Anna e Carla Fendi e Remo Girone.

A VERONA LO SCOOTER A IDROGENO

Non solo auto ma anche scooter. Stiamo parlando dell'idrogeno, il nuovo carburante pulito che sostituirà i derivati del petrolio nel corso di questo secolo. Da almeno dieci anni abbiamo assistito meravigliati ai prototipi su quattro ruote, motori discussi, ammirati ma sempre progressivamente migliorati. Pochi ormai negano l’evidenza dei motori idrogeno nel nostro prossimo futuro e le discussioni si sono spostate definitivamente su quando entreranno effettivamente in commercio. E le due ruote? A breve la tecnologia H sarà applicata anche sugli scooter, un prototipo realizzato dal Cnr sarà già presentato a Verona in occasione del prossimo convegno sulle fonti rinnovabili. Due o quattro ruote, l'era dell'idrogeno può dirsi giunta ai nastri di partenza e inizia a scaldare i motori... a idrogeno, ovviamente.

Rugby: Lo Cicero attacca i politici

"Non ci si puo' accorgere di noi solo per sfruttare l'onda"
- "Non ci si puo' accorgere di noi soltanto adesso". Andrea Lo Cicero attacca il mondo politico, accusato di aver trascurato il rugby. Secondo uno dei simboli della nazionale italiana, vittoriosa ieri a Edimburgo contro la Scozia, l'improvvisa attenzione per l'Italrugby sa un po' di beffa."Mi fa piacere che Prodi abbia speso delle parole sul rugby - afferma il catanese - pero' noi della nazionale esistiamo da tanto tempo, e non ci si puo' accorgere di noi solo adesso per sfruttare l'onda".

L'INTERVISTA: "ALL'OSCAR? NON CI PENSAVO PIU' "

ROMA - "Io non mi sono mai proposto nella vita: non ho mai chiamato un regista per lavorare con lui e non ho mai chiesto a qualcuno di farmi esibire in questo o in quel posto, tantomeno in America. La notizia dell'Oscar è stata una bella sorpresa. Non ci pensavo più...". Ennio Morricone è raggiante e orgoglioso per l'assegnazione del riconoscimento tanto sognato e già sfiorato cinque volte con altrettante candidature. Raggiunto telefonicamente nella sua casa romana, il celebre compositore, si divide tra complimenti e interviste e racconta che la notizia dell'Oscar gli è arrivata a casa ieri sera: "Quando ho risposto al telefono e mi sono sentito dire 'Buongiorno' con accento inglese, mentre stavo andando a dormire, ho subito capito", racconta. A comunicargli dell'Oscar alla Carriera è stato Sid Ganis, presidente della Academy. Adesso Morricone è frastornato, solo in mattinata "ho ricevuto più di cinquanta telefonate", dice. "Sono attonito ma felice perché l'Oscar arriva mentre sono in piena attività professionale". "Ma è solo un caso", spiega, che l'ambita statuetta gli sia stata assegnata proprio nel momento in cui si prepara a debuttare negli Stati Uniti con due concerti-evento, in programma proprio a febbraio 2007, circa tre settimane prima della Notte degli Oscar che si terrà a Los Angeles il 25 febbraio. Per Morricone c'é grande attesa in America, il Paese che lo ha tanto corteggiato ma in cui il Maestro curiosamente non ha mai fatto concerti. Come mai? "Perché non me lo hanno chiesto", risponde con semplicità, anche se si fa fatica a credere che nessuno ci abbia mai pensato. Un produttore si favoleggia gli offrì persino una villa sulle colline di Beverly Hills per invitarlo a trasferirsi in America, ma lui rifiutò. "Quella villa - dice oggi non l'ho mai vista. Ma io ho sempre preferito tornare a Roma". E oggi più che mai a farsi rapire dall'America non ci pensa proprio. "Sto bene nella mia città", dice. Morricone è stato invitato dall'Onu a tenere nella sede dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 2 febbraio un concerto di beneficenza per dare il benvenuto al nuovo segretario generale Ban Ki-Moon, in carica dal 1 gennaio 2007. Per l'occasione eseguirà, insieme al repertorio delle sue principali composizioni di musica da film, anche il pezzo sinfonico corale 'Voci dal silenzio' da lui scritto dopo l'attentato alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001 e definito tempo fa "la partitura non cinematografica più importante che abbia mai ideato". Oggi quella partitura assume un significato ancora più ampio spiega -"contro tutte le stragi del mondo". Per il concerto all'Onu il Maestro sarà accompagnato dall'Orchestra 'Roma Sinfonietta' e del Coro Polifonico 'Canticorum Virtuosi' di New York. "Sarà un concerto molto importante moralmente per me", aggiunge. Il giorno dopo, il 3 febbraio, Morricone terrà un altro concerto al Radio City Music Hall di New York. Qui dirigerà un'orchestra ed un coro composti da 200 elementi ed eseguirà i brani più significativi del suo repertorio tra cui alcune delle più note colonne sonore di film. "Mi sento onorato e fortunato di sostenere un evento così significativo in cui la grande musica di un Maestro come Ennio Morricone diventa linguaggio universale per un concerto di pace e solidarietà fra tutti i popoli della terra" spiega Gallotta ideatore ed organizzatore degli eventi in collaborazione con la Fondazione 'Give Them A Hand' di New York, la Missione Italiana alle Nazioni Unite, la Niaf (National Italian American Fondation) e l'Istituto Italiano di Cultura di New York, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Anche il Moma, Museum of Modern Art di New York, renderà omaggio a Morricone con una retrospettiva (in programma dal 1 al 5 febbraio) di alcuni tra i film più importanti per i quali il Maestro ha firmato le colonne sonore, tra cui 'C'era una volta in Americà, 'The Untouchables', 'La Battaglia di Algeri', 'C'era una volta il West', 'The Mission', 'Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto'. A febbraio uscirà anche un cd pubblicato in tutto il mondo dalla SonyBmg Italia, nel quale alcuni tra i più importanti artisti internazionali hanno reinterpretato le composizioni del Maestro, tra questi Bruce Springsteen, Metallica, Quincy Jones, Celine Dion, Yo-Yo Ma, Andrea Bocelli e Roger Waters.

ITALIA AL 7/O POSTO NELL'EOLICO MONDIALE

- Italia al settimo posto per la produzione eolica nella classifica mondiale (dati WWEA) con 2.123 MW e un incremento nel 2006 del 23%. La graduatoria vede nettamente al primo posto la Germania con 20.622 MW e un incremento dell'11,9%, seguita dalla Spagna con 11.615 MW e un incremento del 15,8%, dagli Stati Uniti con 11.603 MW e un incremento del 26,8%, dall'India con 6.270 MW e un incremento del 41,5%, dalla Danimarca con 3.136 MW e un incremento del 0,3% e dalla Cina con 2.405 MW e un incremento eccezionale del 90,9%. Settima quindi l'Italia, poi il Regno Unito con 1.963 MW e un incremento del 45,1%, il Portogallo con 1.650 MW e un incremento del 61,4% e la Francia con 1.567 MW e un incremento ancora piu' sorprendente del 106,9%. Nella classifica fino al 19/o posto troviamo tutti i maggiori Paesi industrializzati per arrivare al 20/o posto dove si affaccia prepotentemente il Brasile con 237 MW totali al 2006 ma con un incremento del 729,6% a dimostrazione dei forti investimenti che sta affrontando in questo settore.

CONTRACCETTIVI PER SCOIATTOLI A SANTA MONICA

NEW YORK - Gli scoiattoli sono piccoli mammiferi dall'aria simpatica che hanno però un vizio: tendono a essere un po' troppo prolifici. Per contenere il problema, a Santa Monica in California si è deciso di mettere in pratica il 'controllo delle nascite', attraverso un vaccino contraccettivo che, oltre a ridurre i rischi di diffusione di malattie, eviterà di dover ricorrere a soluzioni più drastiche. "Non vogliamo sopprimere gli scoiattoli, se possiamo evitarlo - ha detto al Los Angeles Times Joe McGrath, capo del servizio di supervisione dei parchi cittadini secondo cui questi animali, come i topi, "possono essere aggressivi e portatori di malattie". Tanto maggiore è la loro popolazione - ha aggiunto Gail Van Gordon, entomologo presso il Dipartimento sanitario di Los Angeles - tanto più alto è il rischio di diffusione di un'epidemia. Dal 1998, Santa Monica si è più volte guadagnata la palma di città con il maggior numero di scoiattoli, che solo a Palisades Park - uno dei parchi principali della città - sono più di mille, ognuno dei quali partorisce da tre a sei cuccioli circa due volte all'anno. Con questa soluzione, l'amministrazione comunale spera quindi di mettere a tacere le numerose associazioni animaliste che negli anni passati hanno duramente criticato le varie campagne di soppressione di massa operate ai danni dei piccoli roditori.

AMBIENTE: LEGAMBIENTE E TRENITALIA, ORA UN VIAGGIO E' GRATIS

- Partire in vacanza senza pagare il viaggio, lasciando l'automobile a casa e scegliendo di spostarsi in treno. L'idea e' di Legambiente, che trova un modo concreto per festeggiare il compleanno del protocollo di Kyoto dando cosi' un taglio alle emissioni del trasporto su gomma. Da oggi infatti, grazie ad un accordo siglato da Trenitalia e Legambiente Turismo, sara' possibile passare sei giorni con un trattamento di mezza pensione in una delle oltre 30 strutture aderenti all'iniziativa e sparse lungo lo stivale facendosi rimborsare il prezzo del biglietto del treno, andata e ritorno, dall'albergatore. Una volta sul posto il cliente non viene abbandonato, ma potra' spostarsi grazie a servizi navetta, biciclette, mezzi pubblici e car sharing. Gli italiani potranno sperimentare il servizio gia' dalle prossime vacanze di Pasqua, ma la prova del fuoco sara' sicuramente l'estate 2007. ''Le strutture aderenti, fra hotel, campeggi, agriturismi, ostelli, residence o Bed and Breakfast, fanno parte di un bacino di oltre 318 strutture ricettive per un totale di 50.000 posti letto, che adottano misure per ridurre il proprio impatto ambientale spiega Luigi Rambelli, presidente di Legambiente Turismo Nel 2006 queste strutture hanno risparmiato 355.000 metri cubi di acqua e 24.000 Mw/h di energia elettrica per scaldarla, oltre a due tonnellate e mezzo di plastica delle confezioni monouso, come quelle della marmellata per la colazione la mattina''. La rivoluzione per un turismo eco-sostenibile pero' passa anche dai trasporti, ed ecco allora la sperimentazione del rimborso del biglietto del treno e delle biciclette per spostarsi in loco, partita gia' a Riccione nel 2005 ed oggi estesa a livello nazionale. Otto le Regioni coinvolte: Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Umbria, Toscana, Campania e Calabria. Dalle classiche mete della Riviera romagnola, come Rimini, Riccione e Cervia, all'isola d'Elba o il Cilento, il turista potra' scegliere la sua meta per le vacanze, con il viaggio a costo zero. ''Il confronto e la collaborazione tra le Ferrovie dello Stato e Legambiente procedono ormai da anni, sostenute da un comune denominatore: la salvaguardia dell'ambiente ha detto Vincenzo Sacca', responsabile della vendita ed assistenza della Divisione passeggeri nazionale e internazionale di Trenitalia Questa e' un'operazione virtuosa: laddove ci saranno risposte positive, con numeri significativi, nulla impedisce che in futuro venga incentivata maggiormente questa iniziativa''. L'offerta, che promuove quindi una vera e propria 'cura del ferro', e' valida fino al 30 settembre 2007 e sara' pubblicizzata sul sito internet di trenitalia e su www.legambienteturismo.it. Il rimborso sara' relativo alla tariffa di seconda classe senza limitazioni riguardo al tipo di treno utilizzato (dall'Eurostar al Regionale), alla percorrenza chilometrica o al numero di camere/persone a cui puo' essere applicata.

AMBIENTE: RUBBIA; COS'E' IL SOLARE TERMODINAMICO

- Con il ritorno del nobel Carlo Rubbia, l'Italia lancia la sfida per le rinnovabili. Tra queste c'e' il solare termodinamico, noto anche come solare ''ad alta temperatura'' o ''a concentrazione''. La tecnologia utilizza degli specchi piani o concavi per concentrare i raggi del sole su di un tubo concentratore attraversato da un liquido o da un gas, la cui temperatura viene portata fino ad oltre 500 gradi, per poi produrre l'energia elettrica attraverso apposite turbine. E' questa la tecnologia su cui si e' concentrato il lavoro del premio nobel Rubbia negli ultimi anni. La novita' consiste in un sistema di accumulo del calore per rendere questa energia utilizzabile in maniera continuativa, anche di notte e in assenza di sole. In Spagna (come anche in altri Paesi, ad esempio negli Usa), questa tecnologia e' stata acquisita a livello industriale e l' obiettivo e' quello di arrivare ad almeno una ventina di grandi impianti per circa 1.200 Megawatt entro il 2010.

GRECIA: ANCHE IL TIPICO ASINELLO COMINCIA A SPARIRE

ATENE - Non è ancora stato classificato come specie in via di estinzione, ma anche il tipico asinello greco, quello immortalato su milioni di cartoline che hanno fatto per anni il giro del mondo, sta cominciando a sparire. A lanciare il grido d'allarme è stato oggi, dalle pagine del diffuso quotidiano 'Ethnos' (Nazione), Iorgos Arsenos, docente di veterinaria che da anni si occupa di questa specie, secondo il quale nel 1955 in Grecia c'era oltre mezzo milione di somarelli (per la precisione 508.000), ridottisi in 40 anni a poco più di 95.000 (censimento del 1995) ed l'anno scorso rimasti soltanto in 18.173. "Gli asini fanno parte della nostra tradizione culturale - ha detto Arsenos ad 'Ethnos' - però i trattori e gli altri mezzi agricoli li hanno sostituiti nei lavori dei campi e, di conseguenza, anche dal panorama greco". L'asino, secondo il professore, "non si addice più alla cultura del greco moderno ma questo è un grande sbaglio che porterà alla sua estinzione". Sempre stando al docente, i quadrupedi che non completano in Grecia il loro normale ciclo vitale vengono esportati in Italia e in Svizzera, dove la loro carne viene venduta a caro prezzo per la preparazione di paté e di salumi. Anche oggi c'é chi considera il filetto d'asino un pasto eccellente mentre, per gli antichi greci, i suoi organi genitali avevano poteri afrodisiaci. Nelle campagne è ancora diffusa l'opinione che il latte d'asina sia per i bambini un perfetto sostituto del latte materno, però il suo consumo continua a diminuire per motivi di sicurezza igienica. Usati come animali da soma soprattutto nelle campagne e sulle montagne della Grecia - dall'antichità sino alla fine degli Anni '40 durante il secondo conflitto mondiale e la guerra civile che insanguino' il Paese - in tempi più recenti gli asini sono stati spesso utilizzati come involontari contrabbandieri di stupefacenti. L'ultima volta che salirono alla ribalta delle cronache fu nel marzo 1998 quando una carovana di 11 asini, ognuno carico con circa 200 kg di hashish, venne intercettata da agenti di confine greci alla frontiera con l'Albania nella zona di Kastoria (Macedonia occidentale). I somarelli furono bloccati ma i mulattieri albanesi riuscirono a fuggire lasciando nelle mani delle autorità greche due tonnellate e 170 chili di droga, la più grande quantità sino ad allora sequestrata in Grecia. "L'asino - conclude Arsenos - è collegato in modo inscindibile alla tradizione greca e dobbiamo proteggerlo. Si potrebbe creare una banca di materiale genetico anche se far questo è molto difficile".

CLIMA: SICCITA'; FRANCESCATO, INTRODURRE TETTO A CONSUMI

Contro gli sprechi ''introdurre da subito un tetto ai consumi in tutti i settori: agricolo, industriale e potabile''. Lo ha detto la deputata Verde, Grazia Francescato, parlando in trasmissione a RaiUtile. Secondo Francescato ''sarebbe il caso anche di rivedere il prezzo dell'acqua. E' arrivato il momento - ha detto a RaiUtile - di internalizzare i costi ecologici e sociali. Un prezzo piu' alto per evitare gli sprechi ma anche incentivi per premiare comportamenti virtuosi sull'utilizzo delle risorse idriche''. E sulle cabine di regia: ''Nei casi di emergenza hanno funzionato bene. Ora si tratta di spalmarle su tutto l'anno. Abituiamoci all'idea dell'emergenza perpetua perche' da oggi sara' sempre cosi' e ci dobbiamo preparare''. ''La cabina di regia - ha aggiunto l'esponente dei Verdi - deve avere una funzione di coordinamento nazionale, attraverso l'indicazione di linee guida e di indirizzo. Ma anche il contributo delle autorita' di bacino e' fondamentale perche', conoscono bene come funziona il sistema fluviale''. Ospite della trasmissione di RaiUtile anche il direttore di Federutility, Renato Drusiani, che sul prezzo dell'acqua ha sottolineato: ''Oggi esiste una regola tariffaria che abbiamo sempre contestato, per cui se ci si impegna a ridurre i consumi degli utenti o chiudere i buchi delle condotte di acqua, in cambio si hanno maggiori costi e un calo nelle vendite. Il fattore economico e' importantissimo, perche' dove l'acqua costa di meno si riscontra un uso maggiore''.

IL PRINCIPE CARLO CONTRO I MCDONALD'S

LONDRA - Vietare McDonald's per la salute dei bambini: l'invito non proviene da un gruppo di attivisti anti-globalizzazione ma dal Principe Carlo che considera la grande catene di fast food una delle principali responsabili della pessima alimentazione dei più giovani. Il duro attacco dell'erede al trono - lanciato da Abu Dhabi e ripreso dalla stampa britannica - giunge in occasione dell'avvio di una campagna di sensibilizzazione (Diabetes Knowledge Action), sostenuta dallo stesso principe, per combattere il diabete negli Emirati Arabi, il secondo paese al mondo per numero di diabetici (20% di malati nella fascia d'età tra i 20 e 79 anni). Al cospetto di scienziati e ricercatori dell'Imperial College London Diabetes Centre ad Abu Dhabi, che gli presentavano le nuove iniziative volte a migliorare gli standard alimentari del paese, Carlo ha risposto suggerendo la messa al bando della McDonald's. "Avete provato a vietare McDonald's? Sarebbe fondamentale", ha spiegato alla nutrizionista Nadine Tayara. Da sempre sostenitore dei cibi biologici e strenuo oppositore degli Ong, il principe dal 1986 possiede un'azienda agricola nella sua tenuta di Highgrove Estate dove sono banditi pesticidi e fertilizzanti chimici. Le parole del principe - come prevedibile - non sono piaciute alla multinazionale statunitense che attraverso una portavoce ha fatto sapere di essere "estremamente dispiaciuta. Ci sembra un commento improvvisato, che non riflette la qualità del nostro menù né quello che facciamo come azienda". La portavoce ha aggiunto che il principe è "chiaramente non informato" di alcune scelte fatte dalla società, come le nuove e più complete etichette, la promozione dell'agricoltura sostenibile, e i cambiamenti nei valori nutritivi del menu, con più scelta e varietà. "Altri membri della famiglia reale hanno visitato un McDonald's più di recente e hanno un'immagine di noi più aggiornata", ha affermato. Clarence House, l'ufficio di Carlo a Londra, ha diffuso successivamente un comunicato in cui si sottolinea che "il principe di Galles da tempo promuove l'importanza di una dieta bilanciata, in particolare per i bambini. Nel visitare il centro contro il diabete, voleva enfatizzare la necessità che i bambini mangino una gran varietà di alimenti, nessuno dei quali in eccesso".

Disfunzione erettile: le potenziali cause

- Malattie
  • Diabete: Il diabete può essere responsabile di circa il 40% dei casi di impotenza. Dal 30 al 50% di uomini affetti da diabete lamenta forme di difficoltà sessuali.
  • Ipertensione arteriosa: Il 17% di uomini con ipertensione arteriosa lamentano disfunzione erettile. Gli stessi medicinali che si usano per curare l’ipertensione arteriosa possono causare impotenza come effetto collaterale sebbene questo disturbo sembra sparire alla sospensione del medicinale.
  • Sclerosi Multipla: circa il 78% di malati affetti da Sclerosi Multipla accusa impotenza.
  • Malattia di Parkinson: Un terzo di uomini affetti dalla Malattia di Parkinson ha sperimentato disfunzioni erettili.
Alterazione degli Ormoni Maschili
  • Testosterone: I livelli di testosterone diminuiscono gradualmente dopo i 40-50 anni d’età. A 70 anni il livello decresce di circa il 30%. A ogni modo solo il 5% di uomini che si rivolgono al medico per problemi di erezione mostra bassi livelli di testosterone.In generale bassi livelli di testosterone provocano diminuito interesse sessuale piuttosto che impotenza.
  • Ipogonadismo e altre alterazioni ormonali: l’ ipogonadismo è una funzione carente dei testicoli che può essere dovuta a insufficienze ormonali, fattori genetici traumi fisici, radiazioni, parotite epidemica, orchite. Livelli elevati di estrogeni, prolattina, ormoni tiroidei, ormoni surrenali sono cause minori di impotenza.
  • Interventi chirurgici sulla prostata: La perdita della funzione sessuale avviene nel 40%- 93% dei pazienti operati di 3|5974|prostatectomia radicale. In vari studi scientifici si è rilevato che la funzione sessuale si è ristabilita entro 18 mesi dall’intervento nel 86% - 91% degli uomini più giovani di 50 anni; 75% - 80% nei cinquantenni; 60% nei sessantenni, e 25% - 42% nei settantenni. Interventi di prostatectomia parziale per via transuretrale e i farmaci utilizzati nella cura dell’ipertrofia prostatica possono causare impotenza nel 4 – 10% dei pazienti.
Farmaci Circa un quarto dei casi di impotenza possono essere attribuiti ai farmaci. Fortunatamente la condizione è sempre risolta cambiando il farmaco. Fra i farmaci sono da segnalare quelli assunti per l'ipertensione arteriosa tipo betabloccanti e diuretici, farmaci anti-ulcera,
chemioterapici, antidepressivi, ansiolitici e antipsicotici. Altri farmaci in causa sono antifungini, antistaminici, anticolinergici e medicinali che bloccano gli ormoni maschili. Fattori psicologici L'ansia è la causa più frequente di impotenza psicologica agendo su due fronti: l'emozionale e il fisico. L'ansia della prestazione sessuale può provocare una intensa paura di fallire e autoinnescare il dubbio di impotenza. Talvolta può avviare un processo di impotenza cronica. L'ansia provoca il rilascio, da parte del cervello, di sostanze chimiche note come neurotrasmettitori che contraggono i muscoli lisci del pene e le sue arterie. Le stesse sostanze possono essere escrete in condizioni di stress. La depressione provoca una riduzione del desiderio sessuale mentre non è ancora chiaro se possa provocare disfunzione erettile mentre un problema di rapporti sessuali tra partners può provocare stati di tensione e collera che generano impotenza nell'uomo.

Da un antidepressivo il Viagra per lei

- Coraggio ragazze, un antidepressivo potrebbe diventare il nuovo Viagra rosa.
Con questo titolo, nei giorni scorsi, il quotidiano inglese The Sunday Times ha dato notizia dell’avvio dei primi test clinici su un nuovo farmaco, il flibanserim, che dovrebbe garantire un’impennata del desiderio femminile. Il medicinale, commercializzato da Boehringer Ingelheim, viene già indicato come la versione femminile del Viagra, sebbene presenti delle differenze notevoli con quest’ultimo. Mentre la pillola blu viene assunta subito prima di un rapporto sessuale e agisce a livello vascolare, la terapia a base di flibanserim dura settimane, e contrasta il calo del desiderio agendo sul piano psicologico e affettivo. La molecola miracolosa, infatti, nasce in realtà come antidepressivo. Durante i trial sperimentali per questa funzione, però, il flibanserim non ha dato l’effetto sperato sulla depressione, ma ha fatto registrare nelle pazienti un improvviso aumento del desiderio sessuale. Da qui, l’intuizione degli scienziati: 5000 donne con disfunzioni sessuali e calo della libido sono state reclutate in 220 centri per sottoporsi alla nuova sperimentazione del farmaco come miccia del desiderio. Durante i test, gli esperti sperano di riuscire a comprendere l’esatta azione della molecola, che colpisce direttamente le zone del cervello femminile associate al piacere e alle emozioni. I produttori della casa farmaceutica tedesca si dicono ottimisti: la loro speranza è di ottenere la regolatoria della Food and Drug Administration nel 2009. The Sunday Times

RIFIUTI: SCADE IL 30 APRILE IL TERMINE PER IL 740 ECOLOGICO

cade il 30 aprile il termine per la presentazione del Mud (Modello unico di dichiarazione ambientale). Valgono come modello di riferimento le schede adottate dai Dpcm 24 dicembre 2002 e 22 dicembre 2004 (ex legge 93/2001), non essendo stati emanati nel frattempo i provvedimenti attuativi di modifica dei formati. Il Dlgs 152/2006 ha peraltro introdotto alcune novita' assoggettando all'obbligo di dichiarazione le imprese che esercitano la raccolta e il trasporto dei propri rifiuti non pericolosi come attivita' ordinaria e regolare (e questo a prescindere dalle quantita') e le imprese che trasportano i propri rifiuti pericolosi in quantita' che non eccedono 30 kg./giorno o 30 litri/giorno. Il Mud (o 740 ecologico) e' il modello attraverso il quale devono essere denunciati i rifiuti pericolosi prodotti dalle attivita' economiche, i rifiuti raccolti dal Comune e quelli smaltiti, avviati al recupero o trasportati nell'anno precedente la dichiarazione. Dal 29/04/2006 il Mud non e' piu' obbligatorio per i dati relativi agli imballaggi prodotti, importati ed esportati. Sono sottoposte all'obbligo, invece, le imprese che hanno organizzato un sistema autonomo (diverso da quello gestito dal CONAI e dai consorzi di filiera dei diversi materiali di imballaggio) di ripresa, recupero o riutilizzo dei rifiuti di imballaggio. Gli obblighi sostituiti dalla presentazione di questo modello riguardano i settori dei rifiuti e comprendono la denuncia al catasto rifiuti sulla quantita' e qualita' dei rifiuti prodotti recuperati e smaltiti che, in precedenza, veniva presentata alla provincia; l'informazione annuale, da fornirsi all'autorita' che ha rilasciato l'autorizzazione a svolgere attivita' di smaltimento, sui tipi e sui quantitativi di rifiuti prodotti, trasportati, recuperati o smaltiti nel precedente anno solare; le informazioni inviate dai comuni alle regioni sulla produzione e sullo smaltimento dei rifiuti nei territori di competenza. Dal 2003, il MUD include anche una sezione dedicata alle emissioni in aria e in acqua provenienti da impianti sottoposti alla direttiva IPPC sulla prevenzione e il controllo integrati dell'inquinamento.

Problemi di erezione: Viagra, Cialis o Levitra?

In principio esisteva una sola parola nella cura delle disfunzioni erettili: Viagra. Ma adesso l'offerta è più varia è importante conoscere le differenze tra i farmaci.
- IL grande dominatore del mercato è il Viagra che detiane circa l'80% delle vendite dei farmaci per la cura delle disfunzioni sessuali di tipo erettile, ma la comparsa di Cialis, prodotto dalla Ely Lilly e Icos, e Levitra prodotto dalla Bayer insieme a GlaxoSmithKline stanno sicuramente movimentando un settore in grande espansione. Cerchiamo di capire insieme come funzionano e se ci sono differenze sia di tipo terapeutico sia a livello di effetti collaterali. Il modo in cui agiscono i tre farmaci è sostanzialmente lo stesso, essi bloccano un enzima chiamato PDE-5 facente parte della catena di messaggi chimici che determinano l’esaurimento dell’erezione. Siccome nel pene è presente una maggiore quantità di PDE-5 rispetto ad altre parti del corpo, i farmaci svolgono un’azione abbastanza mirata. Gli effetti collaterali scaturiscono dal fatto che altri enzimi vengono chiamati in causa. Il Viagra e il Levitra bloccano anche il PDE-6, che influisce sulla visione dei colori: alcuni uomini riferiscono un leggero alone bluastro che offusca la visione mentre altri diventano più sensibili alla luce. Il Cialis blocca il PDE-11, presente in molte parti del corpo inclusa la muscolatura liscia degli organi interni, il cuore, i muscoli scheletrici: l’effetto collaterale più fastidioso del Cialis è il mal di schiena. Ci sono poi altre differenze. Il Viagra e il Levitra cominciano ad agire dopo circa mezz’ora e il loro effetto dura circa quattro ore, sembra che il Cialis sia in grado di prolungare i suoi effetti molto più a lungo, ma questo è accaduto solo per un terzo di chi lo ha provato. «Il modo in cui essi agiscono è completamente soggettivo»,spiega Chad Ritenour dell’università di Atlanta, « pertanto non si può affermare che uno dei tre preparati funzioni meglio dell’altro; come tutti i farmaci, ognuno può essere efficace per alcuni pazienti e non per altri.»

Parco Urbano di Verona Sud

Concorso di progettazione con consegna entro 27/07/2007

Il Comune di Verona indice un concorso di progettazione che ha per oggetto la progettazione del Parco Urbano di Verona Sud, nuovo parco urbano attrezzato, con una superficie di circa 5 ha, collocato al centro del Piano Particolareggiato di Iniziativa Pubblica comparti "A1 ex Magazzini Generali" e "A2 ex Mercato Ortofrutticolo".

In particolare il progetto dovrà affrontare:

  • la composizione e la configurazione architettonica e paesaggistica d'insieme del sistema degli spazi collettivi costituenti il Parco urbano, determinandone le condizioni d'ambiente, di fruizione e riconoscibilità;
  • la definizione dei criteri di organizzazione ed uso del sistema degli spazi collettivi, in rapporto alle attività di progetto e di quelle presenti e previste nell'intorno, alle caratteristiche di assetto e sistemazione delle aree verdi, della messa a dimora delle specie arboree e arbustive, con definizione delle specie vegetali;
  • soluzioni specifiche per quanto concerne le sistemazioni al suolo, l'allestimento del verde, il bacino ed il sistema irriguo, i percorsi, le pavimentazioni, l'illuminazione e gli altri servizi tecnici.

È indetto un sopralluogo all'area di progetto, facoltativo ai fini della partecipazione al concorso, per il giorno 4 maggio 2007 in due appuntamenti alle ore 10.00 e alle ore 15.00. I concorrenti che desiderano parteciparvi devono presentarsi all'ora prescelta all'ingressa dell'ex Mercato Ortofrutticolo in viale del Lavoro, 37135 Verona

PREMI

  • euro 25.000,00 al progetto vincitore;
  • euro 12.000,00 al progetto 2° classificato;
  • euro 10.000,00 al progetto 3° classificato;
  • euro 7.000,00 al progetto 4° classificato;
  • euro 5.000,00 al progetto 5° classificato;

TORNA IL CALDO RECORD, MAI COSI' IN ULTIMI 200 ANNI

ROMA - Che il clima non sia quello giusto è ormai evidente. E non c'entrano le nostalgiche lamentazioni da anziani sulle 'stagioni di una volta'. L'inverno non si è visto e la primavera, arrivata già a febbraio per i cicli vegetativi, sta già procedendo a larghi passi. A dimostrarlo sono le temperature della prima domenica di marzo, tradizionalmente ancora da cappotto e quest'anno quasi da spiaggia. Un po' in tutta Italia il termometro ha segnato minime giornaliere che accomunano tutto lo stivale senza grandi differenze: 18 gradi a Bolzano come a Palermo, 20 gradi a Firenze come a Catania. Ormai anche gli scettici sembrano essere concordi sulle anomalie del clima. E a mettere definitivamente fine a ogni dubbio arrivano anche i dati ufficiali raccolti dall' Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (Isac) del Consiglio nazionale delle ricerche: l'inverno 2007 è il più caldo degli ultimi duecento anni. Secondo le rilevazioni dell' Isac-Cnr, che conserva appunto una banca dei dati meteorologici degli ultimi due secoli, quest' anno è stato superato di 1,79 gradi il precedente valore massimo raggiunto nel 1990. Il record di caldo è d'altra parte ben visibile anche in natura dove i cicli riproduttivi sono sconvolti, tanto da aver portato a una maturazione contemporanea e anticipata di verdure e ortaggi che non si era mai avuta prima d'ora. "Per la prima volta nella storia delle campagne romane si raccolgono nei campi le fave, che arrivano normalmente solo in tarda primavera ad accompagnare le scampagnate - spiega la Coldiretti - e sui banchi dei mercati è già possibile trovare una varietà di offerta made in Italy come mai nel passato: dai piselli ai carciofi a tutte le insalate a pieno campo, dalle lattughe alle scarole fino ad asparagi e pomodori". Un' offerta ampia e variegata che non si era mai vista in questa stagione e che sta creando problemi anche al mercato per la sovrabbondanza di prodotti e il conseguente crollo dei prezzi all'origine. La situazione mostra dunque un autunno e un inverno eccessivamente caldi, con temperature oltre i 4-5 gradi in più rispetto a valori normali. Sono stati assai rari gli episodi climatici autenticamente invernali. D'altra parte, come spiegano gli esperti del Cnr, la circolazione delle masse d'aria dall' Atlantico ha invertito la rotta procedendo verso Nord e non viceversa, come accade normalmente in inverno con circolazione di aria fredda da Nord verso Sud proveniente dalla Siberia e dalla Scandinavia. Così anche la leggendaria tramontana ha dovuto arrendersi alle bizzarrie del clima, subendo in questo autunno-inverno una riduzione di oltre il 30%. In pratica non c'é mai stata circolazione di aria fredda Ma il vero problema potrebbe venire in estate per la mancanza di riserve idriche. Dalla fine dell' autunno fino ad oggi le precipitazioni hanno avuto una diminuzione di oltre il 25%, mentre i fiocchi di neve si sono fatti attendere invano nelle località sciistiche. In tutto questo, poi, la natura sembra essere impazzita. In Abruzzo gli orsi bruni hanno mantenuto intatta l'attività per l'intero periodo invernale, mentre in Val d'Aosta gli stambecchi sono già saliti oltre i 2.500 metri come in estate. E al posto della neve, un po' su tutte le montagne, sono comparse da gennaio le fioriture primaverili. Né conforta il fatto che il fenomeno dell' inverno caldo accomuna tutta l' Europa, compresa la Russia dove a gennaio si è arrivati a 10 gradi in più rispetto alla norma.

Al Filarmonico torna Anna Bolena

- VERONA - Dopo 160 anni torna a Verona 'Anna Bolena' di Gaetano Donizetti, che sabato prossimo chiudera' la stagione lirica del Teatro Filarmonico. 'Anna Bolena non e' una vittima, ma una donna moralmente consapevole di aver venduto l'anima e l'amore per diventare regina': questa la chiave interpretativa scelta da Graham Vick, regista spesso provocatorio. Protagonista sara' Mariella Devia. 'Da tempo volevo debuttare in questo ruolo - ha detto la soprano - e farlo con la regia di Vick e' una sicurezza'.

Presentato il Festival Arena Verona


L'evento si svolgera' dal 22 giugno al 1 settembre.
'Nabucco', 'Aida' e 'Il Barbiere di Siviglia' saranno i tre nuovi titoli in cartellone all'85mo Festival dell'Arena di Verona. L'evento si svolgera' dal 22 giugno al 1 settembre nello storico teatro romano del capoluogo veneto. Oltre alle tre nuove produzioni saranno ripresi anche gli allestimenti di 'La Boheme' e 'La Traviata' che hanno riscosso grande successo negli ultimi anni. Per l'apertura, il 22 giugno, sara' messo in scena 'Nabucco' con la regia di Denis Krief.

Un gel in pillola aiuta a dimagrire


Capsula con idrogelo promette di far sparire la fame
ROMA - Per combattere i chili di troppo e' in fase di sperimentazione una capsula contenente un idrogelo superassorbente da ingerire prima dei pasti. La pillola promette di far sparire il senso di fame. Lo sostengono i ricercatori che hanno messo a punto e sperimentato con successo il gel in grado di assorbire fino ad un litro di acqua per grammo di materiale secco. Ora si passa alla sperimentazioni che durera' circa un anno ed e' gia' in corso al policlinico Gemelli di Roma.

Spazzare via i brutti ricordi

Intervenendo su una specifica area del cervello sarebbe possibile inibire la parte di memoria foriera di ansie e dolore
Capita di sentir dire «se potessi spegnere la mente e smettere di ricordare», perché a volte è davvero difficile riuscire a liberarsi da certi pensieri, una volta che sono entrati negli archivi della memoria. Infatti, ansie e ricordi dolorosi spesso diventano un vero e proprio tormento, per chi ci deve convivere. Il pensiero di un evento traumatico o di un grande dispiacere può essere troppo pesante da sopportare e da gestire da parte di chi magari ha visto la propria vita sconvolta da questo genere di eventi. A meno che non si riesca davvero a disattivare quello specifico ricordo, rendendolo finalmente innocuo.
LA RICERCA - Proprio l’identificazione dell’interruttore della memoria, ovvero la comprensione del funzionamento dei processi che creano e alterano i ricordi nella nostra mente, era l’obiettivo di uno studio condotto da Joseph LeDoux, numero uno tra i neuroscienziati, docente al Center for Neural Science presso la New York University nonché autore di innumerevoli studi sulla memoria. L’analisi effettuata da LeDoux sui topi da laboratorio ha permesso di riconoscere una parte dell'area del cervello preposta all’archiviazione dei ricordi in cui si può agire in modo indipendente, senza influenzare l’intera area.
SPEGNERE UN RICORDO - Lo studio, pubblicato su Nature Neuroscience, ha così rivelato che il processo di attraverso cui il cervello trasferisce le informazioni dalla memoria a breve a quella a lungo termine può essere interrotto (tramite un farmaco) lasciando però inalterato l'intero meccanismo. In pratica, Le Doux potrebbe essere riuscito a cancellare un singolo ricordo dal cervello delle cavie, senza influenzare né intaccare minimamente il resto della memoria. «Si tratta del futuro della psichiatria» – ha dichiarato Greg Quirk, neurofisiologo della Ponce School of Medicine di Porto Rico – «la neuroscienza ci darà gli strumenti per rendere più efficace la terapia dei soggetti che soffrono di disordini da stress post-traumatico».

Rimane lunga la strada del recupero sociale

La Società italiana di psichiatria muove delle critiche alla canzone di Cristicchi, troppo rivolta al passato. Che cosa ne pensa Peppe dell'Acqua, erede di Franco Basaglia come direttore del Dipartimento di salute mentale di Trieste? «È singolare e bellissimo che un ragazzo di trent'anni scriva parole tanto sensibili sulla malattia mentale — commenta Peppe dell'Acqua —. L'unica sbavatura, secondo me, è quel finale che pare indicare il suicidio, mentre bisogna insistere sul fatto che la condizione del malato mentale, per quanto dolorosa, è cambiata e la cura e la reintegrazione sono possibili. Io preferisco interpretare diversamente quell'apprestarsi a volare di Antonio, protagonista della canzone. Era il 1975, a Trieste, e Franco Basaglia, accordandosi con alcuni piloti e steward dell'Alitalia, fece volare su Venezia, sull'Istria e su Bologna 120 matti del manicomio di San Giovanni». Ma oggi com'è realmente l'assistenza psichiatrica, secondo le associazioni che si occupano di salute mentale? «Le situazioni di reclusione e degrado dei malati mentali sono ormai fatti residuali, ma ci sono ancora — risponde Ernesto Muggia, presidente onorario dell'Unione nazionale delle associazioni per la salute mentale (Unasam), che raduna più di 150 associazioni di familiari —. Riguardano, per esempio, alcuni istituti psichiatrici privati e i sei ospedali psichiatrici giudiziari ancora attivi in Italia, che ospitano circa 1.500 persone, metà delle quali potrebbero uscire senza problemi da subito. In queste strutture, destinate alla chiusura, non c'è un vero percorso di riabilitazione». «I grandi manicomi — prosegue Muggia — sono però una realtà del passato: oggi il Paese è pieno di piccole strutture che ospitano non più di venti malati. Anche se va detto che in molte di queste strutture non si fa nulla per reinserire le persone nella società. Nei casi migliori si tratta di case-famiglia, ma non mancano ancora oggi i casi di isolamento e abbandono». Secondo un censimento della Società italiana di psichiatria, il problema dei seicento Centri di salute mentale italiani è soprattutto la grave carenza di personale: manca almeno il 30% di quello previsto dagli organici, con inevitabili ripercussioni sulla qualità delle cure. «Con queste ristrettezze, non ci si deve stupire se non si fanno visite domiciliari e se i malati restano nei centri senza speranza di riabilitazione — denuncia Muggia —. Inoltre, la mancata riabilitazione impedisce anche un turn-over: ogni anno in Italia circa 5.000 nuove persone manifestano disturbi mentali che richiedono cure psichiatriche, ma spesso non trovano posto in queste strutture». Proprio riferendosi a queste realtà, il ministro della salute Livia Turco, in un recente incontro promosso dall'Unasam, ha parlato del rischio di «tornare ai manicomi sotto mentite spoglie». «Il fatto è che nella gestione del disagio mentale ci sono regioni avanti di trent'anni rispetto ad altre — riprende Dell'Acqua — . La sfida è di arrivare in tutto il Paese a livelli decenti di cura e riabilitazione per questi cittadini, che come tutti gli altri oggi hanno diritto a un lavoro, a una casa».

Arriva il remix di 'Bollicine'

Il restyling del successo di Vasco sara' hit dell'estate
- ROMA - 'Bollicine' Saffa remix 07, disponibile da domani, si preannuncia uno dei protagonisti dell'estate. Il remix di uno dei piu' grandi successi di Vasco Rossi e' stato prodotto, arrangiato e mixato da Marco & Simone Di Crescenzio. I due producer hanno iniziato la loro attivita' nel 2005. Da allora hanno realizzato remix per artisti come JT Vannelli e Gus Gus, oltre a produrre Del Gado, percussionista apprezzato in tutto il mondo della scena Club

Alcool e tabacco? Peggio delle droghe

Gli scienziati vogliono riaprire la discussione sulla classificazione delle sostanze illegali sulla base di nuovi criteri LONDRA - Alcol e tabacco tra le dieci sostanze più nocive. Più nocive di cannabis, Lsd ed ecstasy. Almeno così conclude uno studio condotto dal professor David Nutt dell’Università di Bristol e pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet. Il risultato, per alcuni versi sorprendente, che sconvolge le classifiche governative sulle sostanze più pericolose e proibite, è frutto di un nuovo sistema di classificazione che tiene conto oltre che della pericolosità della sostanza per l’individuo, anche della dipendenza che la sostanza genera e della pericolosità sociale di chi la assume. Si tratta in realtà più che di uno studio sulle sostanze in sé, di un’inchiesta tra intervistati qualificati: psichiatri specializzati in dipendenza da sostanze e ufficiali giudiziari o di polizia con comprovata preparazione scientifica.
ARBITRIO – «L’attuale concezione delle droghe è mal concepita e arbitraria» dichiara Nutt commentando le tabelle del governo britannico (non molto dissimile, per i criteri adottati e per la lista di sostanze considerate illegali, da quello italiano) «l’esclusione di alcol e tabacco è dal punto di vista scientifico arbitraria». Il tabacco è infatti causa del 40 per cento di tutti i ricoveri ospedalieri – ne è quantomeno una concausa – e all’alcol viene attribuita oltre la metà delle emergenze da pronto soccorso. Inoltre l’alcol ha un alto tasso di pericolosità sociale (2,2 in una scala da 0 a 3) ed è secondo in questa classifica solo all’eroina. Il tabacco invece dà una dipendenza inferiore solo a eroina e cocaina.
I PRIMI DIECI – Eroina e cocaina sono le sostanze più nocive in base anche a questa nuova classificazione. A seguire i barbiturici (inventati nel 1903 come sedativi e ipnotici), poi il metadone e quindi l’alcol. Il tabacco è la nona sostanza per pericolosità preceduta da ketamina (un anestetico per uso veterinario che ha conosciuto una discreta e dannosissima moda tra le nuove generazioni come droga «da sballo»), benzodiazepine (una evoluzione raffinata dei barbiturici) e anfetamina. Fuori dalla top ten cannabis (11°) Lsd (l’acido lisergico scoperto per caso da Albert Hoffman mentre cercava di creare un cardiotonico, che si piazza in quattordicesima posizione) e l’ecstasy, solo diciottesima.
CUM GRANO SALIS - I risultati dello studio di Nutt vanno letti con attenzione per evitare facili mistificazioni e pericolosi fraintendimenti. Si riferiscono infatti non alla sostanza in sé, ma al suo uso tipico. Assumere Lsd non è meno nocivo di fumare una sigaretta, soprattutto se se ne fumano venti al giorno. Tuttavia questi nuovi dati sono importanti e i ricercatori che li hanno aggregati sperano che contribuiscano a riaprire il dibattito sulle sostanze illegali. Anche chi non ha partecipato direttamente all'indagine concorda sull'importanza della tabella. Lesile Iversen, professore di farmacologia a Oxford, definisce quella pubblicata su Lancet «il primo passo per una classificazione delle droghe basata sulle prove» e non solo sul retaggio culturale – per cui in occidente l'alcol è ampiamente accettato a differenza di altre culture che lo considerano veleno – e sui pregiudizi. La pubblicazione dei risultati ha acceso un dibattito nella comunità scientifica, sebbene non ancora un dibattito governativo. Ignorare The Lancet non sarà facile per chiunque d'ora innanzi voglia occuparsi della pericolosità – e quindi della legalità – di droghe leggere e pesanti.

Che cos'è la depressione

La depressione riguarda oggi il 15-20 per cento della popolazione italiana, ovvero dai 9 ai 12 milioni di persone: si tratta in maggioranza di donne (colpite il doppio rispetto agli uomini), ma sono a rischio anche gli anziani (soffre di depressione il 20-25 per cento degli over-65) e i giovanissimi (il 15 per cento dei ragazzini fra i 10 e i 14 anni è colpito da depressione). Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2020 la depressione sarà la seconda causa più frequente di malattia nel mondo dopo le malattie cardiovascolari. Non esiste però un solo tipo di depressione: accanto alla depressione maggiore esistono infatti la depressione bipolare (con fasi depressive alternate a fasi caratterizzate da eccitazione), la depressione post-parto, la depressione stagionale (provocata da alterazioni del ritmo dell’orologio biologico).
Le cause. Non esiste una sola causa per la malattia, che è sempre provocata da numerose cause concomitanti: possono scatenare la depressione fattori ambientali, sociali e personali diversi per ogni caso (separazioni, lutti, modifiche sostanziali della propria vita, dipendenze di ogni tipo), che talvolta si sommano a una vulnerabilità genetica per la patologia; la malattia inoltre può essere “innescata” da malattie croniche o trattamenti farmacologici. La base neurobiologica comune è tuttavia un squilibrio dei livelli e del funzionamento di alcuni neurotrasmettitori cerebrali (in particolare la serotonina, ma anche noradrenalina e dopamina) che regolano il tono dell’umore.
I sintomi. Tipici l’umore depresso e la perdita di interesse per attività che procuravano piacere; vi si associano spesso sensazione di inutilità, pensieri di morte, difficoltà di concentrazione, modificazioni del sonno, perdita di energia e alterazioni dell’appetito. Non sono rari i casi in cui si presentano veri e propri sintomi fisici come stanchezza cronica, mal di testa e mal di stomaco
La cure. La terapia della depressione si fonda sull’impiego dei farmaci antidepressivi, che ripristinano il corretto equilibrio della trasmissione cerebrale fra neurotrasmettitori e recettori e a due, tre settimane dall’inizio della cura migliorano nettamente i sintomi dei pazienti: sono esempi di antidepressivi gli inibitori della ricaptazione della serotonina, gli inibitori delle monoaminoossidasi (entrambe categorie che aumentano la disponibilità cerebrale di serotonina) e gli inibitori della ricaptazione di serotonina e noradrenalina. Esistono poi cure specifiche in caso di depressioni particolari (come gli stabilizzatori dell’umore per la depressione bipolare o la fototerapia per la stagionale). Inoltre, alla terapia con i farmaci si affianca molto spesso un percorso di psicoterapia.

Che cos'è il diabete

Nel mondo i diabetici sono almeno 194 milioni, stando alle stime dell’International Diabetes Federation. E nel 2025, avverte l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il numero dei diabetici sarà superiore a quello dell’intera popolazione degli Stati Uniti: in pratica, oltre 300 milioni di persone. Queste le caratteristiche dei diversi tipi di diabete.
Diabete di tipo uno. Insorge di solito nei bimbi o nei giovani adulti ed è provocato da un deficit di insulina: l’ormone prodotto dal pancreas è scarso o addirittura assente, a causa di una reazione autoimmune che comporta la distruzione delle cellule del pancreas che producono insulina.
Diabete di tipo due. Il pancreas produce l’insulina, ma l’organismo è divenuto resistente e non riesce più a utilizzarla a dovere per trasformare il glucosio in energia. Si manifesta di solito negli adulti, soprattutto in coloro che tendono all’obesità, ma sono sempre più frequenti i casi in giovani e giovanissimi; sono fattori di rischio anche la sedentarietà, il fumo, l’ipertensione, le dislipidemie, avere familiari diabetici.
Le cure. Per il diabete di tipo 1 la terapia resta la somministrazione regolare di insulina, eventualmente attraverso microinfusori; sono oggi opzioni possibili anche i trapianti di isole o di cellule pancreatiche per rimpiazzare la produzione dell’ormone. Per curare il diabete di tipo 2 è importante innanzitutto adottare uno stile di vita sano, ma sono utili e spesso indispensabili anche farmaci ipoglicemizzanti e la stessa insulina. Fondamentale, secondo gli esperti, tenere sotto controllo la pressione arteriosa: nei diabetici i valori ottimali sono infatti al di sotto di 80/120, perché gli effetti di una pur ridottissima ipertensione vengono amplificati enormemente dalla malattia diabetica.
I rischi. Se il diabete non è tenuto sotto controllo l’endotelio (ovvero la superficie interna) dei vasi sanguigni si danneggia e con il tempo si possono manifestare complicanze molto serie: problemi cardiovascolari come infarto e ictus, più frequenti nei diabetici; la nefropatia, che costringe una quota considerevole di pazienti alla dialisi e al trapianto di rene; la retinopatia diabetica, spesso causa di cecità; il piede diabetico, che talvolta costringe all’amputazione.
Sindrome metabolica. È una condizione caratterizzata da sovrappeso, ipertensione, glicemia elevata, trigliceridi e colesterolo oltre la norma. Viene considerata l’anticamera del diabete perché i pazienti hanno una spiccata resistenza all’insulina e, senza modifiche dello stile di vita, sono destinati a diventare diabetici entro pochi anni. Oggi l’età media di insorgenza della sindrome si è vistosamente abbassata, tanto che secondo alcune stime ne soffrirebbe ormai il 15 per cento degli under 18.

Che cos'è il morbo di Parkinson

La malattia di Parkinson è un disturbo neurodegenerativo, ovvero una patologia in cui si ha la compromissione di un gruppo di neuroni. In questo caso degenerano le cellule in un’area deputata al controllo dei movimenti e diminuiscono molto i livelli del neurotrasmettitore impiegato dai neuroni coinvolti, la dopamina. Quando il deficit di neuroni arriva al 60-70% del totale, compaiono i primi sintomi visibili.
Si stima che in Italia siano circa 150.000 i soggetti affetti da Parkinson e altri 50.000 i pazienti con un parkinsonismo; nella maggior parte dei casi la malattia si manifesta attorno ai 60 anni, ma in un 10 per cento di malati i sintomi compaiono prima dei 40 anni.
I segnali più comuni con cui si manifesta la malattia di Parkinson sono numerosi, e da caso a caso possono variare in intensità e numero; segni tipici sono il tremore a riposo (scompare quando si esegue un movimento finalizzato), la rigidità e la lentezza nei movimenti.
I farmaci utilizzati per tenere sotto controllo i sintomi della malattia sono soprattutto la levodopa, gli agonisti della dopamina, gli inibitori della dopa decarbossilasi e gli inibitori delle COMT; levodopa è molto efficace, ma dopo un numero variabile di anni (in media otto-dieci) il suo effetto diventa mano a mano sempre più instabile e si deve spesso interrompere la cura.
Quando i farmaci non bastano più esiste la possibilità di intervenire chirurgicamente con la cosiddetta stimolazione cerebrale profonda, che consiste nell’inserire in specifiche aree del cervello elettrodi che le stimolino come un pace-maker. L’operazione è indicata però in un ristretto numero di pazienti, circa il 2-3 per cento dei casi.

Che cos'è l'ipertensione

Si calcola che soffra di ipertensione il 25-30 per cento della popolazione: fra chi ha più di 65 anni la quota di ipertesi sale all’80 per cento ma la malattia non risparmia neppure i più giovani, visto che il 5 per cento degli under 30 ha già la pressione alta. Purtroppo solo un paziente su due è consapevole di essere iperteso: anche per questo gli esperti invitano a misurare la pressione almeno una volta all’anno dal proprio medico, più spesso se si hanno fattori di rischio per le malattie cardiovascolari come il sovrappeso, il colesterolo elevato, il diabete o l’abitudine al fumo. Soltanto nel 15-20 per cento dei malati l’ipertensione è tenuta realmente sotto controllo: molti infatti non seguono le terapie con regolarità e tanti non si curano affatto, preferendo non “sentirsi malati” perché non hanno sintomi evidenti della patologia. Se l’ipertensione non viene trattata in maniera adeguata può comportare gravi danni al cuore, alla circolazione e ai reni, aumentando il rischio di insufficienza cardiaca, infarto e ictus. Pochi pazienti vengono monitorati con test semplici ma rivelatori come l’elettrocardiogramma o l’ecocardiogramma (per verificare le condizioni del cuore) o l’esame delle urine (che tramite la valutazione della microalbuminuria denuncia lo stato di salute dei reni).
Molti i farmaci disponibili per la cura della pressione alta: fanno ad esempio parte della categoria diuretici, beta-bloccanti, calcio-antagonisti, ACE-inibitori, da assumere spesso in associazione fra loro e da scegliere in base alle caratteristiche di ciascun paziente. Indispensabile anche aumentare l’attività fisica, controllare il peso corporeo e ridurre l’apporto di sale con la dieta. Stando alle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la pressione arteriosa normale è inferiore a 130 mmHg (la “massima” o pressione sistolica) e a 85 mmHg (la “minima” o pressione diastolica); i rischi per il sistema cardiovascolare aumentano al crescere dei valori pressori e gli esperti indicano 140/90 mmHg come soglia per l’intervento terapeutico, anche con i farmaci.

Cocaina e anfetamine aumentano

Lo indica uno studio Usa su oltre 8 mila casi in 3 anni. Garattini: «E' la conferma di ciò che sospettavamo»
DALLAS - L'uso di sostanze psicostimolanti, come cocaina o anfetamine può aumentare molto il rischio di ictus. Lo indica uno studio pubblicato sul numero di Aprile della rivista medica americana Archives of General Psychiatry. «I dati accumulati negli ultimi vent'anni danno sostegno al legame tra l'abuso di sostanze psicostimolanti e ictus nei giovani» scrivono gli autori dell'articolo. Cocaina, anfetamine e altri stimolanti possono aumentare il rischio i ictus incrementanto la pressione arteriosa e favorendo il restringimento del vasi sangugni per lo spasmo delle loro pareti.
LO STUDIO - Arthur N.Westover, dell'University of Texas Medical Center di Dallas e suoi collaboratori hanno esaminato un archivio di 3.148.165 schede di dimissione da ospedali texani tra il 2000 e il 2003 per verificare se fosse possiile stabilire effettivamente un'associazione tra abuso di droghe e ictus. Nel periodo considerato i ricercatori hanno riscontrato 8.369 ictus. Nello stesso arco di tempo l'abuso di cocaina è stato secondo solo a quello di alcol, con le anfetamine, al quinto posto di questa «classifica», che hanno fatto segnare un aumento significativo così come gli oppiodi e la cannabis
DIVERSI TIPI DI ICTUS - Per l'anno 2003 i codici di dimissione ospedaliera hanno consentito di distinguere i casi di ictus emorragico e ischemico (nel primo caso i vasi sanguigni del cervello si rompono e il sangue allaga il tessuto nervoso, nel secondo i vasi si occludono e il sangue non arriva più ad alcune parti del cervello). La distinzione ha permesso ai ricercatori di stabilire che l'abuso di anfetamine e cocaina ha aumentato di cinque volte il rischio di ictus emorragico e che l'abuso di cocaina ha raddoppiato il rischio di ictus sia ischemico che emorragico. SIGNIFICATO - «Le implicazioni di questo risultato a livello di salute pubblica e di politiche sociali sono molto importanti» hanno sottolineato gli autori della ricerca, «Soprattutto in ragione della sempre maggiore diffusione di droghe amfetaminosimili ». «Questo studio conferma per la prima volta in termini epidemiologici, e con numeri importanti, quello che sospettavamo in termini fisiopatologici» commenta il professor Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Mario Negri, di Milano. « Sapevamo infatti che la cocaina causa problemi ai vasi e al cuore. Era noto il suo effetto in termini di tachicardia e ipertensione. Il riscontro di un aumentato rischio, in particolare di ictus emorragico, è assolutamente coerente con quanto già sapevamo, sia per la cocaina che per le anfetamine».
PREOCCUPAZIONE PER IL FUTURO - «Ma la preoccupazione maggiore riguarda il futuro. Infatti questi dati, anche se solo di pochi anni fa, si riferiscono a un periodo in cui la diffusione di queste droghe, ma soprattutto di cocaina, erano molto inferiore a quella di oggi. Il problema è che oggi la cocaina non è più la "droga dei ricchi", ma ha una diffusione capillare nella società, a tutti i ilvelli. Non solo: il consumo di cocaina è visto come qualcosa di giustificabile, dato "lo stress della vita moderna", quando non addirittura percepito come uno "status symbol" qualcosa che conferisce un certo senso di appartenenza culturale e sociale». «I dati di questo studio» conclude l'esperto, «putroppo corroborano la forte preoccupazione che la sempre maggiore diffusione dell'suo di questa droga, ma anche delle altre droghe anftetaminosimili, come l'ectasy, possa comportare problemi davvero notevoli in termini di patologie gravi nella popolazione . E' certamente l'ora che si avviino serie strategie a livello medico, scolastico e politico per arginare il problema».

Come capisco se mio figlio beve o si droga?

Risponde Piergiorgio Zuccaro, direttore dell'Osservatorio fumo, alcol e droga dell'Istituto superiore di sanità
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista «Alcoholism: Clinical & Experimental Research» i genitori di adolescenti che fanno uso di droghe, alcolici o sigarette si rendono conto di questi comportamenti solo nella metà dei casi.
Ci sono dei segnali che possono essere d'aiuto? Per capire il proprio figlio fuma spinelli o beve alcolici bisogna valutare con attenzione i suoi comportamenti. Questo perché di solito l'uso non occasionale di queste sostanze è espressione di una situazione di disagio. Disagio che può essere evidenziato anche da altri segnali: il ragazzo si comporta male a scuola, non ha un buon profitto, torna a casa tardi la sera, si relaziona male con la famiglia. Solo in questi casi deve scattare un campanello d'allarme.
Come devono comportarsi i genitori? Un dialogo aperto e una corretta informazione sui rischi associati all'uso di queste sostanze sono fondamentali. E se ci si rende conto che la situazione è più seria di quanto si pensasse bisogna mettersi in contatto con esperti di disagio giovanile. In diversi casi anche pochi colloqui riescono a rimuovere l'ostacolo.
Cosa è meglio non fare? Non bisogna frugare dappertutto alla ricerca del «corpo del reato» o raccogliere di nascosto campioni di urina o capelli da far analizzare per la ricerca di droghe. Il rischio è di aumentare le barriere e alimentare un conflitto controproducente.

Trovata balena fossile nel Pisano

Reperto lungo dieci metri, risale a 4 milioni di anni fa
- ORCIANO PISANO (PISA) - Lo scheletro di un cetaceo di 4 milioni di anni fa sta emergendo nella campagna intorno ad Orciano Pisano. Allo scavo stanno lavorando paleontologi del Museo di Storia Naturale di Firenze. Lo scheletro ha mantenuto la connessione anatomica ed e' circondato da una variegata fauna fossile. Il mammifero si sarebbe adagiato sui fondali presumibilmente ad un centinaio di metri di profondita' dell'antico mare pliocenico, che occupava buona parte della Toscana.

Mini-chirurgia per combattere l’asma

Alcuni ricercatori canadesi hanno dimostrato per la prima volta che la termoplastica bronchiale, migliora il controllo della malattia
L’idea di curare l’asma con un mini-intervento chirurgico può apparire stravagante, ma non è così. Alcuni ricercatori canadesi hanno dimostrato per la prima volta che un intervento non farmacologico, la termoplastica bronchiale, migliora il controllo della malattia e hanno appena pubblicato i risultati del loro lavoro sul New England Journal of Medicine, una delle riviste più quotate al mondo.
L’ATTACCO - L’idea del gruppo, guidato da Gerard Cox e John Miller alla McMaster University di Hamilton, Ontario, nasce dalla constatazione che l’attacco asmatico è provocato da una costrizione dei bronchi: per stimoli vari, come per esempio i pollini nelle caso di allergia, le vie aeree si restringono e provocano difficoltà di respiro. Alla base di questo restringimento del calibro sta la contrazione della muscolatura liscia che si trova nella parete dei bronchi. Se si riduce la quantità di muscolatura liscia – hanno allora ipotizzato gli studiosi canadesi – si può pensare di diminuire gli attacchi asmatici, di aumentare i periodi «liberi» da sintomi, di migliorare la qualità della vita e di ridurre l’uso di farmaci. Così è successo.
RISULTATI - Lo studio condotto su 112 pazienti fra i 18 e i 65 anni con asma moderato o severo, seguiti per un anno, ha dimostrato un migliore controllo della malattia in chi era stato trattato con termoplastica rispetto ai controlli non sottoposti alla procedura. «I risultati sono promettenti e la tecnica interessante – dice Lorenzo Corbetta , professore associato di malattie dell’apparato respiratorio all’azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze – perché le terapie anti-asma sono efficaci fino a un certo punto e almeno un dieci per cento dei casi non è ben controllabile con i farmaci. La termoplastica è il primo trattamento non farmacologico che può aiutare questi pazienti. Nel campo della terapia farmacologia antiasmatica, del resto, sono almeno quindici anni che non escono nuove molecole, a parte un composto anti-IgE per l’asma allergico grave».
LA TECNICA - Per raggiungere i bronchi di piccolo e medio calibro e ridurre la quantità di muscolatura liscia si usa un broncoscopio flessibile, introdotto attraverso il naso o la bocca, che libera energia termica da radiofrequenza, direttamente sulle pareti: l’energia agisce come «desensibilizzante» sulla muscolatura che diventa così refrattaria agli stimoli broncocostrittori. In altri termini, i tessuti vengono riscaldati fino a circa 65 gradi: una temperatura sufficiente a ridurre la massa della muscolatura liscia, ma non a provocare la morte dei tessuti e conseguente cicatrizzazione. L’intero trattamento viene eseguito, dopo una leggera anestesia locale, nel corso di tre sedute che durano meno di un’ora, a distanza di almeno tre settimane l’una dall’altra. «Lo svantaggio della termoplastica – commenta Corbetta – è che si tratta di una procedura invasiva che comporta dei costi, ma ha il vantaggio di non presentare effetti collaterali. Può essere utile non soltanto a chi è refrattario alle terapie, ma anche a chi è costretto a trattamenti a lungo termine con farmaci che possono dare effetti indesiderati. La sua applicazione è in grado di ridurre la somministrazione di questi ultimi e può anche ovviare al problema della scarsa osservanza della terapia, soprattutto quando va continuata a lungo».