Caro Dio, questa società è sempre più confusa e tanto agitata che da qualunque parte tu la osservi, il mal di testa – come minimo – è garantito.
E allora è necessario riprendere confidenza con il proprio Creatore e con grande fiducia e umiltà chiedergli: dove stiamo andando e se non siano necessari piuttosto quegli interventi biblici, che so Diluvio Universale, invasione perenne di cavallette, tsunami mentali, terremoti e catastrofi, così, tanto per riaffermare che il nostro agitarsi é come quello di una farfalla impazzita contro i vetri dell’Amore, volendo citare Edgar Lee Masters in Spoon River.
Il guaio, caro Dio, è che l’amore non lo troviamo da nessuna parte, ovvero l’Amore, quello grande, con la A maiuscola, perciò lo andiamo a cercare tra i sassi delle ideologie, tra gli scogli delle religioni, nei deserti più ostici del pensiero, sottomettendo l’Amore al suo succedaneo amore di poco conto, di minima durata, di scarsissima presa sui cuori e fonte di scontentezza, infelicità, depressione, annullamento di sé e ovvia negazione della tua infinita pazienza e misericordia.
Caro Dio, non c’è fine alla stupidità umana, soprattutto quando in nome di princìpi, che purtroppo dicono di rifarsi al sacro Principio della tua immanenza nella nostra vita, e dunque della tua affermata, ma fortemente discussa e non accettata né accertata esistenza (da parte di molti cosiddetti discussant), ci si perde in disquisizioni messe là tra il dotto e il possibile, tra l’accettabile e l’esecrabile, tra il politically correct e l’eresia autocompiaciuta.
È ciò che sta avvenendo in questa infuocata fine di agosto, dove il caldo mette arrosto i cervelli e l’afa appesantisce i giudizi.
Di cosa sto parlando caro Dio? Del gran discutere della sentenza della Corte di Strasburgo che denuncia l’illegittimità della Legge 40. Quella, sai, sulla procreazione medicalmente assistita che da parte dell’Alta Corte, di fatto, è stata bocciata perché “incoerente”. Ma anche questo aggettivo in fondo non rende compiutamente ciò che la legge 40 è, ovvero una norma ingiusta, iniqua, inumana.
Ma tu che ne pensi del putiferio che gli uomini (ed alcune donne, siamo giusti!!!) in una estate cosi bollente sono in grado di mettere in piedi?
Personalmente, ma come vedi mi sto rivolgendo a te per un parere più Autorevole, questo agitarsi attorno ad alcune frasi della sentenza, assomiglia molto allo smaniare di un formicaio attorno ad una briciola di pane. Tanto pretestuose, vane e arroganti sono le opinioni di quanti si stanno sbracciando per commentare (in ossequio al principio di visibilità che consente tutto, anche e soprattutto lo sfoggio della asineria più crassa).
Caro Dio, ma è mai possibile che tutti si reputino DIO e, dunque, in grado di decidere della sorte di milioni di persone sputando sentenze, emettendo leggi che invadono corpi, menti, spezzano coscienze e intime credenze, annullando la tua infinita benevolenza e agendo - è giusto che tu ne sia al corrente - in nome e per conto tuo?
Il gran teatro umano prosegue nella sua macabra rappresentazione e sulla sentenza, come tanti cani attorno all’osso, politici politicanti, pseudo “maitre à penser” si stanno azzannando perché i diversi modi di pensare in nome dell’umanità repressa, prevalgano gli uni sugli altri.
E Tu, lasci fare? Come giudichi la gran trovata di impiantare nell’utero di una donna, più ovuli che potrebbero (ed è successo!)essere malati e obbligarla successivamente ad un aborto terapeutico?
Io penso che la mente umana non possa essere più “creativa” di così!!!
Finora la creatività al potere ce ne aveva mostrate molte di vie da percorrere: ricordi la finanza creativa? Che è poi quella che ci ha portato, in tutto il mondo, all’attuale crisi economica con la Germania che fotte la Grecia, con l’Italia che pensa ai fatti suoi e alla benzina che cresce fino a 2 euro e 08, alle vacanze che milioni di poveri italiani quest’anno non hanno potuto godere, ecc.! ma la genetica creativa, credimi, ancora non l’avevo considerata.
Pensavo, certo erroneamente, che la scienza fosse un tantinello più seria seppure i presupposti – tunnel dei neutrini di “gelminiana intuizione” e correlati - dovevano farmi riflettere che anche in quel campo la fantasia al potere gioca ruoli fondamentali di confusione, lo possiamo dire? diabolica.
Questi fatti caro Dio mi creano ansia perché un po’ di colpa nel mio intimo – ma solo un pochino intendiamoci – te la sto dando; infatti, quando nel grande universo ti sei sentito di popolare questa pozza azzurra che è la Terra, perché non ci hai dotato di meno cervello? Il problema è tutto lì: siamo dei geni e perciò in grado di competere con Te e, alla bisogna, di fare meglio di Te soprattutto sulla procreazione e perciò sulla legge 40.
Infatti caro Dio, per fare meglio di te, ci abbiamo messo tanto di quell’impegno che da un lato abbiamo il problema legato alla nozione per cui bambino e embrione non sono assimilabili, dall’altro abbiamo il problema di impiantare tutti gli ovuli possibili in ossequio alla difesa della vita, senza considerare conseguenze gravi in termini di dolore procurato e infinite angosce dei futuri genitori.
Secondo l’alta Corte di Strasburgo –nell’agire del Governo italiano, "non si vede come la protezione degli interessi invocati dallo stesso governo possano conciliarsi con la possibilità di procedere a un aborto teraupetico di un feto malato". E su questo sono intervenuti professoroni di etica cattolica, illustri parlamentari, sociologi, tuttologi, ecc.
Ma secondo Te non sarebbe meglio fare una analisi preventiva poiché siamo geni, dell’ovulo da impiantare prima di fare un altro patatrac con l’aborto terapeutico? Non si eviterebbero inutili stress?
Questo anche alla luce "delle conseguenze per il feto stesso, il cui sviluppo è ben più avanzato di quello di un embrione, ma anche per la coppia e in particolare per la donna".
Ma che importanza hanno le conseguenze? Non sono altro che “effetti collaterali” della ben più importante guerra giocata da fazioni politiche contrapposte che, per affermare la propria egemonia, non esitano a passare sul dolore di migliaia di persone ritenute invisibili e di poco conto rispetto al “valore” dell’ideologia.
E quale sarebbe poi questa ideologia? Te lo chiedo perché non so più trovare il filo della matassa. Ad esempio quella che governa l’attuale politica nostrana dove per riempire le casse dell’erario, dissanguato da anni ed anni di finanze creative, pasticcione, incoerenti e, soprattutto, incapaci, si guarda impotenti il minatore disperato del Sulcis tagliarsi le vene in diretta TV (a proposito, Dio, guarda quel minatore con attenzione perché è un iscritto del mio sindacato! Te lo chiedo come favore personale.) senza offrire sbocchi ad una situazione occupazionale sempre più drammatica e disperata?
Caro Dio, di fronte a tutto questo, la mia fiducia nelle tue onnipotenti capacità, a volte vacilla. Ti prego accogli questa lettera come sfogo con una preghiera però: in lingua spagnola sei definito Todopoderoso. Tu che tutto puoi, mettici mano e salvaci dalla stupidità generale. Lo so che è dura anche per Te ma sei la nostra sola ultima speranza.
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